(Corriere dello Sport - F.Bandinelli) A vederlo scendere dalla scala della bouvette del Franchi, sembra quasi di essere tornati indietro nel tempo.
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Osvaldo a Firenze ha spiato la Lazio
(Corriere dello Sport – F.Bandinelli) A vederlo scendere dalla scala della bouvette del Franchi, sembra quasi di essere tornati indietro nel tempo.
Pablo Daniel Osvaldo, cinque presenze con la maglia della Roma e tre gol, consecutivi, ieri ha assistito alla partita tra la Fiorentina, la squadra del suo passato, quella che lo ha consacrato sul palcoscenico del calcio che conta, e la Lazio, la squadra che invece, alla ripresa del campionato dovrà battere per regalare il successo nel derby ai suoi nuovi tifosi. Capello sciolto, camicia a scacchi arancioni e occhiale scuro. Mentre scende, Daniel, si guarda ancora intorno. Saluta chi lo riconosce, quasi stupito di ricevere ancora tanto affetto. In fondo, a Firenze, fu suo il gol, a Torino contro il Toro, che proiettò la Fiorentina ai preliminari di Champions League ai danni del Milan. Non ha dimenticato niente di quella stagione e mezzo, neppure l'amarezza di doversene andare, perché poco impiegato da Cesare Prandelli. CUORE GIALLOROSSO -La sua testa ora è solo per la Roma. E' tornato al Franchi anche per due motivi: per salutare i suoi vecchi compagni e pure il suo direttore sportivo, Pantaleo Corvino. Quando Sabatini concretizzò il suo trasferimento dall'Espanyol, Corvino, gli mandò subito un sms per complimentarsi dell'operazione. Ma soprattutto è venuto per osservare da vicino i suoi prossimi avversari. Dopo due anni vissuti lontano dall'Italia, in Spagna, non ne conosceva più vizi e virtù. Ed ha deciso di sfruttare la giornata libera concessa da Luis Enrique per studiare da vicino i prossimi avversari. Dopo aver segnato a Siena, Parma e Atalanta, adesso, Osvaldo vuole provare a puntare più in su. Sa che il tecnico spagnolo fa affidamento su suo istinto, oltre che sul suo talento, e lui non intende tradire le attese. Di Roma si è innamorato subito. Ha imparato a conoscerne il grande affetto dei tifosi e pure l'entusiasmo contagiante che una vittoria sa regalare.SOGNANDO UN GOL -I compagni più legati alla realtà giallorossa, quelli che hanno già vissuto le emozioni di un derby, gli hanno già raccontato molto. Osvaldo si è già caricato. E per questo ha deciso, ieri, di provare ad avvantaggiarsi, di studiare da vicino le caratteristiche tecniche dei difensori che tra due settimane dovrà sorprendere. Ha sorriso a tutti, ripetendo sempre la stessa frase. Sono tornato. Osvaldo ora sogna solo un altro gol. Quello più importante. Quello che vale l'amore eterno.
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