(Corriere dello Sport) La Roma è delusa, ferita, nervosa, ma non cambia. Luis Enrique resta. Baldini non ha mai pensato di mandarlo via, nonostante i primi dubbi sulla bontà delle scelte fatte.
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Ora Lucho potrebbe chiedere la fiducia
(Corriere dello Sport) La Roma è delusa, ferita, nervosa, ma non cambia. Luis Enrique resta. Baldini non ha mai pensato di mandarlo via, nonostante i primi dubbi sulla bontà delle scelte fatte.
E’ troppo presto per tornare indietro e troppo tardi per trovare un sostituto all’altezza: l’unico sarebbe Ancelotti, difficilissimo da convincere. E c’è di più: tutto il progetto, come ha detto candidamente De Rossi, si basa sull’utopia barcelonista. Sconfessarlo dopo quattro mesi, sia pure travagliati, sarebbe una sconfitta anche per l’architetto Baldini.
CONTROPARTE -E l’allenatore come sta vivendo il momento? Con partecipazione. Ma per ora non ha manifestato ai dirigenti l’idea di dimettersi. Semmai l’ha pensato, discutendone con il suo staff spagnolo. La scorsa settimana, ai suoi superiori aveva soltanto confidato una certa preoccupazione perché non riusciva a vedere miglioramenti nella qualità del gioco della squadra. Niente di definitivo.
LA GIORNATA -Ieri, nella riunione dopo la partita allo stadio di Firenze e anche sul treno del ritorno, l’allenatore è sembrato abbattuto ma non rassegnato. Ha spiegato ai dirigenti che la partita di Firenze non fa testo: è finita dopo il rigore con espulsione di Juan. E così Baldini, che ha preferito fermarsi nella sua Reggello invece di rientrare a Roma con la squadra, l’ha tranquillizzato.
IL CONFRONTO -Però Luis Enrique è rimasto scosso dalle contestazioni dei tifosi, a cui non era abituato da calciatore e tantomeno da tecnico. E per questo vuole capire se il gruppo crede ancora nei suoi sistemi di lavoro. Domani, dopo il giorno di riposo che ha concesso ai giocatori, potrebbe chiedere esplicitamente la fiducia, a mo’ di leader politico. I mugugni aumentano di giorno in giorno e lui se ne è reso conto. Le tre espulsioni di Firenze (per Bojan è la prima in carriera per rosso diretto, per Gago la seconda in assoluto) sono un indice di nervosismo molto evidente. Luis Enrique non continuerà a dirigere uno spogliatoio perplesso. Se dovesse verificare un malcontento generalizzato, potrebbe salutare Trigoria già prima della partita con la Juventus. Ma è un’ipotesi che la Roma non prende in considerazione. Le dimissioni sono invece plausibili lunedì prossimo, in caso di sconfitta rumorosa nella forma e nel contenuto.
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