rassegna stampa roma

Okaka, operazione riscatto

(Corriere dello Sport-R. Maida) Domani Stefano Okaka compie 22 anni. Nel 2005, quando ne aveva se­dici, vinceva lo scudetto Primavera e segnava il primo gol tra i professionisti.

Redazione

(Corriere dello Sport-R. Maida) Domani Stefano Okaka compie 22 anni. Nel 2005, quando ne aveva se­dici, vinceva lo scudetto Primavera e segnava il primo gol tra i professionisti.

Nel 2008, quando ne aveva sedici, face­va 7 gol in serie B nel Modena. Nel 2011, dopo tre stagioni quasi buttate, la Roma non lo ha convocato per il ritiro. Adesso che è torna­to in gruppo, Stefano Oka­ka assicura di avere capi­to una cosa che avrebbe dovuto interiorizzare dal primo minuto di carriera: i giorni passano, non c’è un attimo da perdere. SHOCK -Per lui è stato uno schiaffo for­tissimo, perché inaspettato, trovarsi im­provvisamente fuori rosa. I compagni, i colleghi, gli amici di sempre come Ale­andro Rosi, in alta montagna a impara­re i metodi di lavoro di Luis Enrique.Okaka a Trigoria con Fabio Simplicio, che è diventato un peso insopportabile per la Roma a causa del passaporto bra­siliano che blocca i flussi extracomuni­tari. Stefano avrebbe voluto giocarsi le sue carte con il nuovo staff tecnico, con­tando sull’azzeramento delle gerarchie, e invece è stato messo da una parte. RISVEGLIO -Per (sua) fortu­na, al rientro da Riscone, Walter Sabatini lo ha ria­bilitato pubblicamente:« Ho sbagliato con Okaka. Ora vogliamo valutarlo, resterà con noi ». E Stefa­no, sollevato anche se un po’ offeso, è rientrato nel­la mischia, prendendosi da Luis Enri­que i complimenti per il fisico da coraz­ziere e per l’impegno con cui affronta tutti gli allenamenti. E’ stato convocato per l’amichevole di Budapest, nella quale è andato più volte vicino al gol, e partirà anche per Valencia, dove spera di avere un ritaglio di partita per con­vincerel’allenatore a tenerlo in rosa. RETROSCENA -Okaka si è reso conto di avere commesso molti errori, di avere dato per scontato il suo talento troppe volte in passato, ma nell’ultima fase della carriera è convinto di non avere niente da rimproverarsi. Nel Bari, dove è andato in prestito a gennaio, aveva cominciato bene, con un gol decisivo nel derby contro il Lecce. Ha bissa­to a Cagliari, stavolta sen­za evitare la sconfitta del­la sua squadra. Ma un in­fortunio alla spalla lo ha fermato nel momento delle conferme. In gran segreto, senza troppa pubblici­tà, si è operato per farsi trovare pronto dalla Roma all’inizio della stagione. Nelle ultime sette partite, è sparito sen­za spiegare ai tifosi cosa stesse succe­dendo. Del resto al Bari, ormai retro­cesso, non serviva più il contributo diun giocatore in prestito. Eppure da Ro­ma ha sentito arrivare voci strane:«Ecco, non gioca nemmeno a Bari...». Non era proprio così. Stefano stava ma­le. CONTRATTO -Ora invece è tornato a buo­ni livelli. Fisicamente è pronto. Pronto a dare tutto se stesso alla Roma. Certo, però, vuole chiarire la sua posizione contrattuale con la socie­tà: nel 2012 si potrebbe svincolare, aspetta di sa­pere i piani di Sabatini e Luis Enrique. Si è stanca­to di andare via in presti­to (ha accettato già quat­tro volte: Modena, Brescia, Fulham, Ba­ri). Se firma un nuovo accordo è per re­stare, perché l’allenatore lo considera un attaccante utile. Non firma per esse­re piazzato altrove. Se deve andare via, la squadra vuole scegliersela da solo. Quando sarà libero.