Occhio agli ex Bertolacci, Sini e Corvia

(Il Romanista - V. Meta)- All’ andata era in panchina, l’allenamento di rifinitura in programma questo pomeriggio al “Via del Mare” dirà se stavolta affronterà la sua Roma per la prima volta da avversario: Andrea Bertolacci, vent’anni e il primo gol in serie A segnato due settimane fa, saprà solo all’ultimo se De Canio lo confermerà titolare per la terza partita consecutiva.

Della piccola comitiva romanista di stanza a Lecce, proprio il centrocampista sembrerebbe avere qualche chance in più di partire dal primo minuto domani sera. Daniele Corvia, a segno domenica scorsa a Brescia, si gioca il posto con Jeda e Olivera, mentre dovrebbe andare in panchina Simone Sini. L’allenamento di ieri non ha fornito grandi indicazioni riguardo alle scelte di De Canio. Mancheranno sicuramente Ofere e Giuliatto (quest’ultimo alle prese con una frattura alla mandibola) che non hanno preso parte alla seduta, mentre si sono allenati a parte Ferrario, Di Michele e Tomovic: difficile che i tre possano rientrare nella lista dei convocati. Rispetto all’undici che ha raggiunto il Brescia sul 2-2 al “Rigamonti”, probabile il rientro di Vives in attacco, mentre il buon momento di Andrea Bertolacci potrebbe indurre il tecnico a confermarlo titolare. Oggi forse si capirà qualcosa in più, sebbene De Canio non sia nuovo alle sorprese dell’ultimo minuto. Ieri intanto in conferenza stampa ha parlato Guillermo Giacomazzi, al rientro dopo due giornate di squalifica: «Ho pagato la protesta fatta a fine partita a Catania, l’importante è che la squadra sia andata bene lo stesso anche senza di me. Roma e Bologna in casa? Sono due gare che vanno giocate. Ora affrontiamo la Roma, una squadra molto forte, che non sta raccogliendo dei buoni risultati in questo momento. Secondo me la squadra di Montella è più forte della Juventus, ha più qualità, magari qualcosa in meno come fisicità e per questo dovremo impegnarci ancora di più. La Roma la settimana prossima si giocherà la qualificazione in Champions e magari un po’ ci penseranno, ma noi dobbiamo pensare a fare la nostra partita, perché davanti avremo una squadra forte e ferita».