rassegna stampa roma

Nuove idee e vecchi atteggiamenti

(La Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) – Ammettiamolo, non occorreva un indovino.

Redazione

(La Gazzetta dello Sport - M.Cecchini) - Ammettiamolo, non occorreva un indovino.

Che un nuovo progetto puntato su giovani di talento da affidare ad un allenatore semi-esordiente e per giunta con fama da integralista, potesse difficilmente sposarsi col ruolo «storico» di Francesco Totti nella Roma era altamente probabile. Ciò che sorprende, però, è che dopo solo un mese e mezzo di convivenza con Luis Enrique si sia giunti già ad una frattura così palese. Tutto inevitabile? Non proprio. Se è noto come Franco Baldini a giugno, nella sua unica riunione operativa «romanista», avesse abbastanza chiaramente evidenziato la normalizzazione che intendeva portare avanti anche (ma non solo) a spese del numero dieci, la quotidianità ci ha raccontato altro. «Totti è al centro del progetto», è stato il leit motiv di Sabatini e dello stesso DiBenedetto. Logico che ora il capitano gliene chieda conto. Occorreva più coraggio, più coordinamento o forse solo più sincerità. In attesa del ridimensionamento della libertà concessa allo spagnolo, l'impressione è che in generale la carica di novità del progetto sia scemata. Vero che DiBenedetto aveva spiegato come non fosse venuto «per cambiare il calcio italiano», ma certi comportamenti ci sono parsi da «ancien regime». Esempi? In conferenza abbiamo visto l'allenatore reiterare il suo «non vi devo spiegazioni» e dirigenti seccati per le domande, sul mercato si sono notati rapporti fin troppo stretti con altri club (Palermo e Samp) e manovre import-export sugli extracomunitari che lasciano eticamente perplessi (Mendy e Koffi). Tutto già visto, tutto già (spesso) criticato. Un nuovo gioco ha bisogno di tempo per essere metabolizzato, ma per cambiare la condotta quotidiana è più facile: basta volerlo, a costo di pagare qualche prezzo. Sembrava che la Roma avesse scelta di provare ad essere vincente in modo diverso, lo Slovan ha dimostrato come finora, oltre che battibile, è anche un po' banale. A pensarci bene, proprio come tutti.