(redazione ForzaRoma.info) Ecco, riportati di seguito, i voti dei principali quotidiani sportivi e non ai giocatori della Roma in riferimento alla gara Novara-Roma,
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Novara-Roma: le pagelle dei quotidiani. Stekelenburg conserva, Bojan decide
(redazione ForzaRoma.info) Ecco, riportati di seguito, i voti dei principali quotidiani sportivi e non ai giocatori della Roma in riferimento alla gara Novara-Roma,
LE PAGELLE
IL ROMANISTA (a cura di Daniele Giannini)
STEKELENBURG 7,5 Quando si dice che un grande portiere a fine campionato ti può portare 10 punti. Lui tra il Palermo e il Novara ne ha portati già 4. Un solo intervento importante, ma straordinario. Meggiorini è da solo, lui si piazza al meglio chiudendo 7 metri dello specchio. Gli altri 32 centimetri mancanti sono roba per la sua manona. Una parata che è come un urlo. A proposito, in olandese come si dice "e mo annamo a vince"?
ROSI 6,5 Finisce come contro la Lazio, costretto a uscire dal campo. Ma aveve ricominciato come fino alla Lazio, con una maturità mai vista prima di quest’anno. Il bello è che spinge proprio come vorrebbe Luis Enrique, senza paura, senza pensare troppo alle conseguenze. Con in più, rispetto a José Angel, una superiore "conoscenza" tattica in difesa
BURDISSO6 Non va male, dietro si rischia poco. Ma insomma è il Novara, mica il Real Madrid di Di Stefano lui il meglio se lo lascia per le partite che contano
CASSETTI 5 Male, molto male. Sbaglia praticamente tutto, tanto che per un tempo Morimoto sembra arrincha, Rocchi lo grazia e non lo espelle, lui rischia ancora un rigore scivolando e poi improvvisando una mossa di breakdance per mettere in angolo di testa. Nella ripresa cresce un po’, fa un bel recupero su Morimoto. Ma poi guasta di nuovo tutto "svenendo"su Meggiorini e lanciandolo in porta. Ha la fortuna che la Roma vince e tutto (molto) passa in secondo pian
TADDEI 6 + Ci prova (e a volte ci riesce pure) anche se non gli viene naturale fare il terzino. Paradossalmente però fatica di più a spingere che a difendere. E’ più una cosa mentale, proprio quel blocco che Rosi non sembra avere più. Cresce col passare dei minuti. Poi è costretto a ricambiare fascia, e soffre di nuovo un po’ troppo. Ma ormai è fatta, è andata, la Roma ha vinto.
GAGO 7,5 Comincia benino, poi scompare un po’. Ritorna e si offusca di nuovo. Normale per uno che ha giocato poco. Ma dimostra di esserci, di poterci stare, che è giocatore, che può essere utile alla causa. Magari crescendo un po’...
GRECO 6 A vederlo giocare ci si sente ringiovanire. Perché il bello fa bene, e perché quel suo modo di giocare a testa alta e piedi di velluto ricorda tanto gli anni 80. Ma la velocità di esecuzione (vedi quel tocco per Bojan) è quella del terzo millennio e pure oltre. Il futuro e il passato che si incontrano in un giocatore sublime.
PJANIC 7,5 E’ arrivato a Roma con la fama di giocatore di carattere, anche troppo. E invece per un tempo sembra pure troppo buono quando subisce colpi su colpi. Poi reagisce, a modo suo, non con i calci ma con il calcio. Un gol (e sono 5), una doppietta sfiorata, un finale super e una "mitralleta" che assomiglia sempre più alla mitraglia originale. Quella di Bati.
OSVALDO 7 Ma dove li nasconde tutti quei muscoli? Ci aspettavamo un gioiellino prezioso e delicato. Ma è vero solo a metà. Perché prezioso come una gemma lo è, ma delicato proprio no. Quando va allo scontro fisico, non perde mai. Ma lo cerca solo dove il suo genio e il suo piede non possono arrivare. Tutto a 19 anni. Evidentemente la parola paura non sa cosa significhi. Per favore non spiegateglielo mai, perché ci piace tanto così.
BOJAN 8 Un angelo dalla faccia sporca? No, un diavoletto dalla faccia d’angelo. Ha il piede e le movenze del miglior Montella, ma quel gol ricorda tanto Bati a Parma. Forse anche perché poi c’è chi fa la mitraglia per lui. Un gol che diventa facile solo se hai i suoi piedi. Ed è bella quella faccia finalmente cattiva con cui festeggia. Cattiva come i tiri provati appena entrato per voler spaccare in due la partita. Uno, due al terzo ce l’ha fatta, l’ha spaccata, l’ha vinta. Di prepotenza.
LAMELA 7 Ma dove li nasconde tutti quei muscoli? Ci aspettavamo un gioiellino prezioso e delicato. Ma è vero solo a metà. Perché prezioso come una gemma lo è, ma delicato proprio no. Quando va allo scontro fisico, non perde mai. Ma lo cerca solo dove il suo genio e il suo piede non possono arrivare. Tutto a 19 anni. Evidentemente la parola paura non sa cosa significhi. Per favore non spiegateglielo mai, perché ci piace tanto così
LUIS ENRIQUE 7 Non è un marziano (o almeno così dice lui), e dice di fare cose più o meno normali. Ma quando la sua Roma va, è quanto meno speciale. Anche se cambia ancora formazione e la ricambia in campo. Anche se è più facile essere speciale col Novara, anche se rischi pure quando sei avanti di due gol. Ma se non facesse così non sarebbe lui, non sarebbe speciale
JOSÈ ANGEL SV Un turno di riposo per rifiatare e qualche minuto per scaldarsi in vista del Lecce. PERROTTA SV Quattro minuti significativi. Non perché abbia potuto fare qualcosa. Ma perché per l’ennesima volta Luis, anche se per poco, un posticino a Simone l’ha trovato.
IL MESSAGGERO (a cura di Mimmo Ferretti)
STEKELENBURG 7 Prende acqua e freddo, senza doversi esibire in parate significative nel primo tempo. Decisivo in uscita su Meggiorini, nella ripresa, quando la partita è ancora in parità. Poi manda un bacio al palo sul tiro da fuori di Porcari. ROSI 6,5 Propositivo in attacco, cerca di dare quello che ha in fase di non possesso. Interpreta il ruolo con buon passo e discreta cattiveria. Sale di tono nella ripresa, offrendo sempre un punto di appoggio per i compagni in fase offensiva. CASSETTI 5,5 A sorpresa centrale al fianco di Burdisso, becca il giallo dopo 12 minuti e sbanda in maniera paurosa. Quando il Novara attacca dalla sua parte, per la Roma sono sempre pericoli. BURDISSO 6 Controlla la situazione centralmente e talvolta deve porre rimedio agli errori dei compagni di reparto. Non può sbagliare niente, altrimenti il Novara sfonda centralmente. TADDEI 6 Esterno basso a sinistra, comincia in maniera pessima, sbagliando anche ciò che era impossibile sbagliare, poi cresce un po’ e chiude a destra. Alla fine, porta a casa la pagnotta e rimedia la stretta di mano di ringraziamento di Luis Enrique. DE ROSSI 6,5 Gioca da intermedio e non da centrale davanti alla difesa, fatica un po’ a trovare la giusta posizione e troppo spesso sembra tagliato fuori dal gioco. Con la Roma in vantaggio passa (torna) al centro del centrocampo a tre per dare un aiuto a Burdisso e Cassetti. GAGO 7 Per la prima volta centrale davanti alla difesa, l’argentino cerca di far girare il pallone con precisione e continuità ma dà meno copertura centrale alla difesa rispetto a DDR. Quando deve pensare solo alla fase offensiva, aiuta vistosamente la squadra entrando alla grande nell’azione che porta Bojan al gol. E molto altro. GRECO 5,5 Timido, poco reattivo, mai seriamente intraprendente. PJANIC 7 Parte maluccio, commette troppi errori di misura poi pian piano cresce di tono. L’impressione è che risenta in negativo della strana superficie del campo. Uscito Greco, va a fare il mediano. Ma a modo suo. E manda in gol Bojan. E poi anche Osvaldo, da calcio d’angolo. LAMELA 6 Gioca, lui mancino, da attaccante di destra e comincia con vigore, provando anche il tiro dal limite. Verso la parte centrale della prima frazione un po’ scompare, poi si vede a tratti. Con Bojan dentro, è più centrale. La stoffa c’è, serve più continuità. OSVALDO 7 Primo tempo di grande sofferenza, nel cuore dell’area del Novara: non ha un solo pallone giocabile, lui fa poco per rimediare qualcosa di meglio dai compagni. Quando ha la palla buona per colpire, segna di testa su azione di calcio d’angolo il quinto gol in campionato. E lavora tanto per tutti. BOJAN 7,5 Per Greco, con Pjanic che passa intermedio: prova subito due volte il tiro da fuori, Fontana si salva come può. Poi, da attaccante vero, porta in vantaggio la Roma (terzo gol in campionato, secondo consecutivo, primo lontano dall’Olimpico). Una prova scintillante. JOSÈ ANGEL ng Per Rosi, ma va a sinistra con Taddei a destra. PERROTTA ng Per Pjanic nel finale.
GAZZETTA DELLO SPORT (a cura di Massimo Cecchini)
STEKELENBURG 6,5 Una sola parata però decisiva: davanti a Meggiorini fa il mulino a vento e salva la Roma. ROSI 6 Sui cross è rivedibile, ma ha corsa e voglia (J. Angel s.v.)
CASSETTI 5 Dopo lo «sprofondo Milan» è ripescato a sorpresa, ma patisce sia Morimoto che Meggiorini: rischia anche il rosso
BURDISSO 6 Se la cava, ma è dura la vita per l'unico vero difensore.
TADDEI 6 Da dimenticato a jolly (sinistra e destra): parte male, però cresce e sfiora anche il gol due volte.
DE ROSSI 6,5 Dal cilindro spagnolo stavolta esce intermedio: fa bene il suo dovere sia in copertura che in appoggio.
GAGO 6 Stavolta gli tocca il volante della squadra e fa il suo dovere
GRECO 5,5 Qualche lampo e molte timidezze da scarso utilizzo.
BOJAN 7 Suo il gol che sblocca il match, due belle giocate e un assist sciupato da Osvaldo. Determinante.
PJANIC 6,5 Avvio diesel con occasione sciupata, ma quando torna in mediana cresce e regala gli assist dei due gol. (Perrotta s.v.)
LAMELA 6 Se si accende pare immarcabile: pause da perdonare.
OSVALDO 6,5 Ha l'aria del gatto indolente, ma nella ripresa si sveglia e accende la mitraglia per la quinta volta.
All. LUIS ENRIQUE 6,5 Scelte rischiose ma benedette dal risultato. Una cosa è certa: la squadra lo segue.
CORRIERE DELLO SPORT (a cura di Roberto Maida)
7 Bojan Si presenta con due tiri da lontano che svegliano Fontana e scuotono la Roma. Alla terza occasione, prima possibilità vera, schiaccia il Novara segnando il terzo gol in serie A, il secondo consecutivo. Un’altra volta si scopre prezioso partendo dalla panchina.
7 Stekelenburg A volte non trasmette sicurezza, come se non comunicasse con i compagni. Ma è strepitoso su Meggiorini che gli arriva addosso. La parata è determinante per il risultato, simile per difficoltà e pesantezza a quella su Zahavi del Palermo due settimane fa. Bentrovato.
6,5 Luis Enrique (all.)
6,5 Rosi Atleticamente è un esterno incontenibile. A volte però non sa governare il pallone e le scelte decisive.
6,5 Burdisso Duella con Meggiorini di cui soffre il gioco aereo. Ma a poco a poco vince lui.
6,5 Greco Per la prima volta titolare con Luis Enrique, interpreta la partita con diligenza e affidabilità oltre che idee. La sua sfortuna è uscire sullo 0-0: meritava di partecipare alla festa.
6,5 De Rossi Da intermedio, stile Prandelli, si affaccia molto più del solito nella metà campo avversaria. Evoluzione prevedibile. Nei momenti chiave della serata fa sentire la sua presenza, anche quando torna a giocare regista.
6,5 Pjanic Nella posizione che preferisce, il trequartista, sbaglia tante piccole cose e non entra mai in possesso della partita. Meglio quando arretra a centrocampo: suo è l’assist per Bojan, il terzo in campionato; suo è anche l’angolo del 2-0 di Osvaldo. Presto, come ha promesso, inventerà anche un gol tutto per sé.
6,5 Osvaldo Irritante per 75 minuti, all’interno dei quali non tira mai in porta, poi trova la zuccata giusta sotto la curva romanista. Il suo quinto gol in campionato cancella le preoccupazioni della Roma.
6,5 Gago Sempre lucido davanti alla difesa: una sua scelta di posizione al limite dell’area frutta un recupero strepitoso su Meggiorini. La Roma quasi sempre passa dai suoi piedi, anche nel finale in cui Luis Enrique lo riporta più avanti.
6 Taddei Smentisce un luogo comune, l’immunità da panchina di Josè Angel. Non giocava da quasi due mesi e paga lo scotto: ci mette una ventina di minuti a entrare in partita, poi si scava una nicchia in cui infilarsi. E due volte accarezza la speranza del gol.
6 Lamela Parte sparato, nemmeno volesse insegnare il calcio al mondo. Poi si accende come il faro di un porto: a scatti. Deve dare più minuti di qualità per diventare un campione.
5 Cassetti Ammonito al 12', rischia il rosso cinque minuti dopo. Si fa buggerare da Meggiorini in un corpo a corpo che stava per costare caro. E’ in un momentaccio.
6,5 Luis Enrique La sua dodicesima Roma, come sempre inedita e imprevedibile, è un frappè di esperimenti e regala un tempo. Nella ripresa la squadra sembra barcollare ma con il passare dei minuti prende fiducia e ritmo, mostrando cenni del calcio avvolgente che cerca.
L’arbitro 6 Rocchi - Perdona la seconda ammonizione a Cassetti ma nel complesso tiene in pugno gli equilibri nervosi del gioco. Dubbi per una trattenuta su Osvaldo in area
IL TEMPO (a cura di Alessandro Austini)
Stekelenburg 7 Un tempo senza troppi sussulti, decisivo nella ripresa su Meggiorini con un grande intervento: da lì nasce la vittoria della Roma.
Rosi 6.5 Si propone sempre e riesce a «sfondare» con insistenza. Prestazione continua e convincente, senza sbavature dietro. Si arrende ai crampi nel finale. Se migliora sui cross il futuro è suo.
Burdisso 6 Meno impegnato rispetto a Cassetti, utile soprattutto a dettare i movimenti e sui palloni alti, cattivo quando serve.
Taddei 6 Nella prime mezz'ora sbaglia una quantità pazzesca di passaggi. Si scuote con un destro a giro e va decisamente meglio. Spinta costante, discreta copertura e il gol sfiorato un'altra volta nel finale quando passa a destra.
De Rossi 6.5 Luis Enrique lo sposta più avanti, sul centrodestra, dove gioca più palloni e riesce a partecipare alla manovra negli ultimi metri. Chiude da play basso.
Gago 7 È lui il perno centrale. Conosce la posizione e prende in mano la squadra, guadagnando metri e autorità nella ripresa. Il gol del vantaggio nasce da una delle sue tante giocate utili.
Greco 6.5 Risponde bene alla chiamata di Luis Enrique. Qualità, coraggio e gran senso tattico.
Pjanic 6.5 Sembra patire più degli altri il terreno scivoloso. Si sveglia nella ripresa, quando arretra a centrocampo e serve l'assist magico a Bojan.
Lamela 7 Inizia la partita da attaccante puro ma il segno lo lascia partendo da dietro con un'azione personale. Poco altro fino a quando torna a fare il trequartista e diventa indomabile tra le linee.
Osvaldo 6.5 «Intruppa» sui difensori fino alla testata che vale il quinto gol personale e la tranquillità della Roma. Ma sbaglia il bis.
Luis Enrique 7 Dopo i primi minuti di paura si vede una squadra che gioca a memoria e domina l'avversario. Avanti così.
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