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Notte da vera Roma

(Il Messaggero – M.Ferretti) Olimpico, ore 20,45: Roma contro Slovan Bratislava. Serve la rimonta, serve una vittoria con almeno due gol di scarto per non uscire dall’Europa League e approdare alla fase a gironi.

Redazione

(Il Messaggero - M.Ferretti) Olimpico, ore 20,45: Roma contro Slovan Bratislava. Serve la rimonta, serve una vittoria con almeno due gol di scarto per non uscire dall’Europa League e approdare alla fase a gironi.

Deve ancora cominciare il campionato e la Roma di Luis Enrique, causa la sconfitta patita la settimana passata in Slovacchia, è già chiamata - sotto gli occhi di Tom DiBenedetto, all’esordio casalingo da padrone del club - a giocare una partita delicatissima, perché l’uscita dall’Europa aprirebbe scenari assolutamente impensabili soltanto una decina di giorni fa.

L’organico della squadra è ancora incompleto, specie a centrocampo, si sta cercando di migliorarlo e stasera il tecnico asturiano, davanti a circa 40 mila tifosi, dovrà fare a meno ancora una volta di De Rossi, squalificato («Il Manchester City? Daniele vuole restare e la società vuole che resti», ha detto Luis Enrique) e di Juan, Pizarro, Lamela e Greco, infortunati. In più, c’è Borriello che non sta benissimo e che è in partenza, «al momento è un giocatore al cento per cento della Roma e io utilizzo tutti quelli che ho a disposizione, non mi faccio condizionare dal mercato», ha precisato l’allenatore ricordando l’impiego ammazza-valutazione di Borriello a Bratislava, «certo che lo sapevo». A proposito di mercato: alla Roma manca ancora (soprattutto) un centrocampista. Luis Enrique, al riguardo, prima fa una (eloquente) pausa, sta zitto poi accenna un sorriso. «Il mercato è difficile ma la società sta facendo il suo massimo sforzo», la sua risposta indiretta.

E Totti stavolta giocherà? Chissà. Non si accettano scommesse, sarebbe troppo rischioso farlo. Luis Enrique ieri è partito da molto lontano per (non) rispondere. Ha giocato con le parole, senza far mai direttamente il nome del capitano, dando l’idea di voler ribadire, a muso duro, alcuni suoi principi base.

Frasi da valutare con attenzione, nelle quali c’è chi ha rintracciato più di una frecciata al capitano. «Io sceglierò sempre i giocatori più preparati. La mia idea è quella di raggiungere i risultati attraverso un’idea di calcio collettivo. Non importa chi gioca, tutti si devono aiutare. E’ naturale che tutti i giocatori hanno una sensibilità diversa ma le norme di convivenza e comportamento devono essere uguali. Sceglierò sempre i giocatori che riterrò via via i migliori e i più preparati. E questo lo decido negli allenamenti. Loro devono pensare a fare i professionisti, allenarsi bene e basta. La forza di una squadra dipende dalla forza del gruppo, non dei singoli. Punto e basta», le sue parole. «Se mi aspettavo tanto clamore per l’esclusione di Totti? Sinceramente non è mia abitudine leggere i giornali o seguire la stampa. Rimango tranquillo e sereno. Rispetto il vostro lavoro ma voi non vivete come me la situazione giorno per giorno. Ho parlato con tutti e nessuno ha avuto nulla da ridire: se qualcuno ce l’ha, viene da me e ne parliamo faccia a faccia. Darò sempre la formazione un’ora e un quarto prima di partire per lo stadio. Lo faccio per una questione di rispetto verso i calciatori, la devono sapere loro per primi. Io non chiamo nessun giornalista prima, altri possono fare quello che vogliono». Le probabilità che Totti stasera giochi sono pari a quelle che vada in panchina.

Dipenderà dalla valutazione che Luis Enrique darà al lavoro svolto dal capitano nel dopo Bratislava. Di certo, c’è che la Roma recentemente ha stentato a far gol. «Effettivamente questo problema un po’ mi preoccupa. Sarà l’esordio della Roma e mio davanti al pubblico di Roma, speriamo che con i tifosi ci sia un vero senso di comunione. Spero di poter ascoltare l’inno Grazie Roma come sempre quando la Roma vince. Lo Slovan, che recupera giocatori importanti, si chiuderà molto: è una squadra pericolosa in contropiede e sui calci piazzati».