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Non è il canto del Cicinho

(Il Romanista – C.Zucchelli) – Quando racconta del suo passato romanista, quello in cui «non avevo la testa giusta per pensare alle cose di campo» il suo sguardo si abbassa.

Redazione

(Il Romanista - C.Zucchelli) - Quando racconta del suo passato romanista, quello in cui «non avevo la testa giusta per pensare alle cose di campo» il suo sguardo si abbassa.

E’ un attimo però, perché poi torna subito a sorridere. Cicinho è uno dei volti nuovi di questa Roma che sta nascendo a Riscone. Arrivato quattro anni fa e accolto da migliaia di tifosi a Fiumicino, non ha mantenuto quello che ci si aspettava da lui. E’ andato prima in prestito al San Paolo, poi al Virrarreal, ma il giocatore ammirato al Real Madrid sembrava solo un lontano ricordo. In ritiro non doveva neanche esserci: convocato all’ultimo minuto, è arrivato a Trigoria con un giorno di ritardo rispetto ai compagni. Era in Brasile, non si aspettava di essere chiamato, ha dovuto aspettare 24 ore per trovare posto in aereo. Con i primi allenamenti però è parso subito chiaro che la sua chiamata "casuale" poteva trasformarsi in qualcosa di importante. A Luis Enrique piace, nella prima amichevole stagionale lo ha schierato titolare, sembra che la sua permanenza non sia più un miraggio. Anzi. «Io voglio giocare - ha detto in conferenza stampa, dove si è presentato in pantaloncini, maglietta e ciabatte arancioni - e sono pronto a dare il massimo. Adesso ho la testa giusta per poterlo fare».

L’impressione è che tu stia tornando quello di qualche anno fa. E’ così?

Ho parlato sia con Luis Enrique sia con il direttore Sabatini. Mi ha detto che mi manca solo un anno di contratto e che devo lavorare. Sono contenti di come sto lavorando e mi sto impegnando per giocare. Devo ringraziarli per la fiducia, dopo un anno in cui ho giocato poco con il Villarreal, adesso è una nuova stagione, ho bisogno di giocare e lo voglio fare.

I metodi di Luis Enrique ti hanno sorpreso?

E’ una maniera diversa di lavorare rispetto a Ranieri. E’ un allenatore spagnolo con metodi diversi, lavora molto sul possesso di palla. Ranieri era diverso: si basava più sulla tattica. Quindi dobbiamo capire i bisogni del mister ed essere pronti per la partita.

Josè Angel, Lamela e Bojan: che cosa pensi di questi tre giocatori?

Sono tre grandi calciatori. Con Josè Angel ci ho giocato contro nel Villarreal. Anche Bojan è un gran giocatore. Vengono per aiutare la Roma. Noi abbiamo bisogno di grandi giocatori.

Credi che questa possa essere la stagione del tuo riscatto?

Io spero di sì, mi auguro che succeda ma devo lavorare per questo. Lo sto facendo. Devo concentrarmi e tenere la testa qui e non fuori com’era prima quando avevo molti problemi. Ora ho più esperienza e sono più tranquillo.

Credi che la Roma che sta nascendo sia più forte di quella della passata stagione?Credi sia già pronta per grandi traguardi?

E’ difficile dire questo. Noi pensiamo a fare una grande stagione.

Su De Rossi: hai la sensazione che resterà nella Roma o che possa essere il pezzo pregiato del mercato?

Per noi De Rossi rimane un gran calciatore e una grande persona. Penso che non se ne debba andare dalla Roma, lui è la faccia della Roma.

Hai parlato con Sabatini? Ti ha dato qualche rassicurazione sulla tua permanenza a Roma?

Sì, ci ho parlato faccia a faccia e mi ha detto quello che pensa.

Che Roma hai trovato? E’ cambiato l’ambiente?

Sicuramente. E’ un ambiente più felice. E più organizzato e questo fa sì che un calciatore possa lavorare bene e non pensare ai problemi che ha fuori dal campo.

Hai parlato di problemi fuori dal campo: ora li hai risolti?

Sì, li ho risolti. Ora sono più felice di prima e punterò su quello per lavorare. Quello che è successo ha fatto sì che io non lavorassi al 100%, avevo la testa lontana dalla Roma. Però adesso è tutto diverso e sono più concentrato.

Tu sei andato via nelle due stagioni di Ranieri, con Spalletti invece eri riuscito a ritagliarti uno spazio da titolare. Con Ranieri hai avuto dei problemi o il suo gioco non era adatto alle tue caratteristiche?

Io penso che la maniera in cui gioco non piacesse a Ranieri. Lo rispetto, è un grande allenatore ma non aveva bisogno del mio gioco.

Spesso l’estate si dice che sarà l’anno di Cicinho in quanto per le tue caratteristiche fisiche entri presto in condizione: sei un tipo determinato, hai anche discusso con Spalletti in passato. Accetteresti anche un ruolo secondario o preferiresti giocare titolare da un’altra parte?

Io voglio giocare. Mi piace giocare sempre e sono a disposizione del mister. Sono pronto a dare all’allenatore quello di cui ha bisogno. Non ho mai avuto problemi con Spalletti o Ranieri. Sono grandi allenatori. Ringrazio Spalletti che mi ha portato alla Roma e con cui ho lavorato per anni. Sono felice di essere nella Roma. Sono tornato con più esperienza e più tranquillità. Spero di giocare, non so se titolare o meno, ma spero di giocare e sono pronto per questo.

Domanda di natura tattica: ti piace questa posizione più avanzata? Ti trovi meglio?

Mi piace ma mi piace anche quella di terzino destro più basso. Per le mie caratteristiche però questa posizione è più indicata perché mi permette di attaccare di più e so farlo meglio che difendere.

Hai detto che hai ancora un anno di contratto. Saresti disposto a rimanere? E in caso ad abbassare il tuo ingaggio, uno dei più alti della Roma?

Per me non c’è problema. Io non gioco per i soldi ma perché mi piace. Ancora non abbiamo parlato del rinnovo ma in questo momento devo lavorare e non devo pensare a questo. Devo far vedere di essere un giocatore diverso rispetto all’anno scorso e se avrò l’opportunità di rinnovare per un anno o di più per me non ci saranno problemi.