rassegna stampa roma

No smoking

(Il Romanista-S.Romita) E’ successo che un ragazzo di ventidue anni potrà tornare allo Stadio solo con il compimento del suo ventiquattresimo compleanno.

Redazione

(Il Romanista-S.Romita) E’ successo che un ragazzo di ventidue anni potrà tornare allo Stadio solo con il compimento del suo ventiquattresimo compleanno.

Ma non potrà in questi due anni assistere a nessuna manifestazione sportiva. Nemmeno ad una corsa olimpica di velocità sui pattini. Ma a pattinare qui è il buon senso. Ripreso dalle telecamere interne all’Olimpico il giovane tifoso giallorosso ha acceso un fumogeno per festeggiare la vittoria della sua squadra. Dopo la partita è stato fermato e denunciato. Come il peggiore dei teppisti. Come se avesse acceso una bomba molotov. Come se avesse danneggiato impianti o autogrill. Invece festeggiava. A Napoli nell’ultima partita di Champions league il fumo azzurro ha impedito per cinque minuti l’inizio della partita. E’ naturale. E’ la festa. E’ il calcio. E’ lo stadio.  Che cosa faranno i questurini in occasione del derby? Ci arresteranno tutti? E la notte di San Silvestro, a Napoli come a Roma, come in qualunque città italiana, i ragazzi che festeggiano con dei semplici bengala ultracolorati saranno denunciati? Potranno festeggiare - causa Daspo - un capodanno ogni tre? Abbiamo assistito a tante ingiustizie. Ed è di questi giorni la notizia che c’è anche chi deve rispondere, oggi come oggi, del furto di un ovetto kinder come se si trattasse di un reato di grandi proporzioni. Se si vuole fare rispettare con rigore il principio o i principi base di una società, pretendiamo che lo si faccia sempre e a tutti i livelli. Che si usi il cervello e l’elasticità. Se non la si ha, se non se ne dispone, si deve lasciare il posto delicato che si ricopre. Il fumo non fa male. Non quello da stadio. Se poi il fumo deve essere vietato, smettete di vendere le sigarette e ingrassare le casse dello Stato con la salute degli altri. Se no smoking deve essere.