(La Gazzetta dello Sport - A.Pugliese) - Stavolta la difesa non ha sbandato come a Valencia, ma il risultato è forse ancora più duro di quello subito al Mestalla.
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No good! «Ora il presidente sa quanto è dura»
(La Gazzetta dello Sport – A.Pugliese) – Stavolta la difesa non ha sbandato come a Valencia, ma il risultato è forse ancora più duro di quello subito al Mestalla.
Per ribaltarlo, come ha ammesso anche Luis Enrique, servirà una prestazione super, forse impeccabile. Anche perché, nonostante la buona circolazione della palla, ieri la Roma ha confermato l'immensa fatica a trovare la via della rete.
Peccato «C'è da dire che non meritavamo di perdere, ma queste sono sempre partite insidiose, da prendere con le molle — dice alla fine Marco Cassetti, il migliore dei giallorossi —. Abbiamo preso gol sull'unica occasione che lo Slovan è riuscito a costruire, peccato». Vero, anche se poi la Roma dall'altra parte, soprattutto nel secondo tempo, ci è andata con fatica palo a parte. «Giochiamo bene, ma ci manca ancora la velocità», dice Cicinho. Sperando di trovarla in 7 giorni. «Ma la qualificazione è ancora alla nostra portata — chiude Cassetti —. Sono sicuro che all'Olimpico sapremo rifarci».
Sorpresa Tra le due sorprese di inizio partita c'è anche lui, Gianluca Caprari. Il piccolo trottolino giallorosso si è accesso a tratti, ma sulla coscienza ha il gol fallito nel primo tempo. Sfortunato invece sul palo, a tu per tu con Putnocky. «Sinceramente, non mi aspettavo di giocare — ammette l'attaccante —. Spero di aver ripagato la fiducia di Luis Enrique. Il palo? Sono stato sfortunato. So che devo migliorare ancora molto, come del resto anche tutta la squadra». Appunto, altrimenti addio qualificazione, nonostante la scarsa qualità dell'avversario. «All'Olimpico sarà di sicuro un'altra storia, con il nostro pubblico che ci darà una grande mano». Già, il pubblico. Ieri c'erano 300 spettatori, ma i problemi fuori non sono mancati, con la polizia slovacca impegnata a sedare con le maniere forti i tafferugli: 4 romanisti arrestati. La prima Ma ieri c'era anche DiBenedetto, alla sua prima da nuovo proprietario. «Il presidente era contento per la firma, ora non so come stia — dice il d.s. Sabatini a fine gara —: Sarà sorpreso, ma dovrà abituarsi alle difficoltà del calcio. Non siamo stati incisivi, nonostante il giro palla e alcune geometrie. Sapevamo che sarebbe stato difficile, ora però dobbiamo risolvere le difficoltà, anche con qualche integrazione. Osvaldo? Un'ipotesi, non l'unica, mentre per Kjaer vedremo».
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