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Nela: «È stato super non avevo dubbi»

(Il Romanista-M.Macedonio) «Non avevo dubbi che Daniele potesse tranquillamente ricoprire quel ruolo nel migliore dei modi» dice Sebino Nela, a commento della partita di lunedì sera.

Redazione

(Il Romanista-M.Macedonio) «Non avevo dubbi che Daniele potesse tranquillamente ricoprire quel ruolo nel migliore dei modi» dice Sebino Nela, a commento della partita di lunedì sera.

Lui, che centrale difensivo(...) ci ha giocato a lungo, dopo una carriera da terzino (esterno basso, si direbbe oggi), e in quella posizione era in grado di giocare sia a destra sia a sinistra. «Del resto – aggiunge l’ex difensore giallorosso – De Rossi già lo ha fatto da centrocampista, anche negli anni passati, quando andava ad aggiungersi ai due centrali. Un po’ come lo fa, con le stesse caratteristiche, Migliaccio a Palermo, con il quale c’è anche una somiglianza. Quindi, tutto bene, perché sono giocatori intelligenti, di un’utilità straordinaria per la squadra, e su cui puoi sempre contare, anche sotto l’aspetto mentale. Di quelli, insomma, che non sbagliano niente. L’ho già detto tempo fa: per Daniele potrebbe anche diventare un suo ruolo in futuro. Non adesso, certo, ma a fine carriera, perché no?».

Al di là di Daniele, che impressione ti sei fatto della squadra, alla luce di quest’ultima gara e dopo le partite di Udine e Firenze, che avevano decisamente depresso l’ambiente? C’era stato un momento di crescita e non c’è dubbio che le due sconfitte avevano in parte fermato quel processo. Senza contare che quello con la Juventus era un impegno tosto, duro, difficile, anche dal punto di vista psicologico del momento. Credo che l’esame sia stato superato abbastanza bene, giocando una partita a viso aperto. E penso che prestazione e punteggio possano solo portare benefici al gruppo.

Cosa ti ha convinto di più, della sfida con la Juve, e cosa meno? Si è parlato di un miglior assetto difensivo, dovuto anche al diverso utilizzo di Osvaldo e Lamela, chiamati ad un ruolo di maggior sacrificio sulle fasce. Anche a costo di penalizzarne il rendimento in avanti.

Sei d’accordo? I giudizi e le analisi vanno sempre fatti in maniera complessiva. Perché ci può essere la giornata storta dell’avversario come del singolo giocatore. O l’errore di troppo, di questo o quello. Mi è piaciuta soprattutto la voglia messa in campo dalla Roma. L’intensità, come ha detto Luis Enrique. E se ne hai, in gare del genere, tanto di guadagnato. Se poi guardiamo agli aspetti tattici, dico che c’è ancora molto da lavorare per arrivare dove vuole il mister. Così come dico che è giusto voler fare la partita, ma anche che bisogna prestare attenzione. Nel secondo tempo è stato un continuo ribaltamento di fronte. Bello a vedersi, ma con il rischio che la partita potesse finire in qualsiasi modo.

C’è alle viste l’impegno con il Napoli, squadra alla quale sei peraltro legato da affetto e simpatia. Come vedi la Roma alla prova del San Paolo? Ho seguito spesso e volentieri il Napoli in questi ultimi anni. E’ una squadra che, se le concedi qualcosa, ti ammazza e ti spacca in due. Ha di queste accelerazioni improvvise in mezzo al campo, con Lavezzi e non solo… Insomma, è davvero pericolosa. Perché spinge da tutte le parti: sulle fasce laterali, ma anche in zona centrale. Non credo che Luis Enrique cambierà atteggiamento, perché cercherà come sempre di fare lui la partita, creando possesso palla. E al Napoli potrebbe anche star bene tutto questo, perché ama giocare in velocità e di rimessa. Oltretutto, è una squadra che sta benissimo a livello fisico: loro, fino al 94°, ci provano, spingono, non hanno cedimenti…

Senza contare che, una volta liberatasi degli impegni di Champions, potrà, da qui a febbraio, dedicarsi al campionato con l’obiettivo di recuperare il terreno perduto. Esatto. Prima perdevano punti alla vigilia delle gare di coppa. Poi han preso a perderli anche dopo quelle gare. Ma adesso, possono pensare a riprendersi i punti lasciati per strada. Anche perché sanno benissimo che se dopo una buona Champions League non dai continuità arrivando anche quest’anno tra le prime tre, non hai fatto praticamente nulla.

Ti aspetti la riproposizione di De Rossi nel ruolo di centrale? E’ chiaro che bisognerà prima aspettare il recupero dei difensori. Poi, da una partita l’allenatore trae certamente le proprie conclusioni, anche se credo che pure lui si aspettasse una buona prova da parte di Daniele, ma ogni volta va considerata anche la squadra avversaria. E allora, prenderà le sue decisioni.

Tornando a Luis Enrique, il gruppo è dalla sua parte? Ritengo di sì. Lui è un ragazzo di straordinaria personalità. Sono strasicuro che se si accorgesse che anche due soli giocatori non dovessero più seguirlo, darebbe le dimissioni senza pensarci un attimo. E questo è meraviglioso. Certo, non è facile portare dalla propria parte un’intera società e tutto uno spogliatoio, perché devi essere veramente bravo. Ma lui lo sta facendo. E allora, gli faccio i miei complimenti.