rassegna stampa roma

Napoli ko, pace fra Lamela e Osvaldo

(La Stampa-G.Bucchieri) C’è un Napoli d’Europa che non sbaglia un colpo e un Napoli d’Italia che non riesce a mettere la testa dentro al campionato. Nella versione europea,

Redazione

(La Stampa-G.Bucchieri) C’è un Napoli d’Europa che non sbaglia un colpo e un Napoli d’Italia che non riesce a mettere la testa dentro al campionato. Nella versione europea,

fra gli eroi dello sbarco azzurro negli ottavi di finale di Champions League ci sono i guantoni di De Sanctis e i gioielli di Hamsik. Nella versione tutta tricolore, gli stessi guantoni d’oro a Villarreal nella notte della qualificazione hanno aperto la porta al romanista Lamela, bravo a ubriacare prima Campagnaro e poi Cannavaro, ma fortunato a trovare in De Sanctis il complice ideale (da «Scherzi a parte» l’autogol del portiere di Mazzarri).Nel Napoli d’esportazione, Hamsik è uno dei suoi capitani. Nella versione del Napoli «casalingo» lo stesso slovacco è capace di divorarsi una rete a porta vuota come accaduto ieri contro la Roma quando la notte poteva rimettersi in equilibrio, salvo segnare un gol inutile sui titoli di coda.L’incrocio del San Paolo sgonfia le velleità di rimonta della truppa Mazzarri e offre a quella di Luis Enrique lo scatto che non ti aspetti: Lamela e Osvaldo sono stati i terminali finali (all’ultimo minuto ci sarà gloria anche per il 3-1 di Simplicio) di una squadra a tratti convincente e, comunque, sempre più capace di difendere e lottare in mezzo al campo. Quattro sono stati i romani in campo.Un record per il meno «italiano» dei tecnici del campionato, ben ripagato dalla buona vena di Totti, De Rossi, Greco e Rosi. Tre sono stati i tenori partenopei in scena: solo di uno, Lavezzi, si ricorda qualcosa che non siano amnesie, prima dell’infortunio muscolare. Napoli e Roma hanno giocato senza calcoli alla mano, ma con il solo obiettivo di superarsi. Così, ne è ventuta fuori una sfida divertente e carica di errori delle difese: alla fine, nel bilancio c’è spazio per almeno tre occasioni d’oro per parte ed un palo a testa, quello azzurro di Lavezzi sull’1-0 per la Roma, quello giallorosso di Lamela prima del raddoppio di Osvaldo.Già, Lamela e Osvaldo. Il bottino pieno per i capitolini lo confezionano i duellanti di uno spogliatoio che, il 25 novembre scorso nella pancia dello stadio Friuli, li vide mettersi le mani addosso. Lamela offese Osvaldo, Osvaldo lo colpì finendo in punizione per una partita. Ieri, la doppia gioia, a distanza di pochi minuti l’una dall’altra: prima l’intuizione del baby argentino, poi il tocco sotto porta del bomber.