(Corriere dello Sport - E.Intorcia) - C'erano un belga, un argentino, un uruguaiano e un brasiliano.
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Multinazionale Cagliari: il mondo gioca nell’Isola
(Corriere dello Sport – E.Intorcia) – C’erano un belga, un argentino, un uruguaiano e un brasiliano.
Ora ci sono anche due svedesi, un serbo, un portoghese, un colombiano, un altro brasiliano, un marocchino che parla olandese e pure un senegalese. C’era una volta il Cagliari italiano. C’era, appunto, perché oggi nelle mani di Ficcadenti il presidente Cellino consegna un’autentica multinazionale, una squadra nata da un mercato sempre più globale e che ha visto il Cagliari varcare nuove frontiere alla ricerca del grande talento al prezzo giusto, convinto che fuori dall’Italia, dal Sudamerica all’Africa, con qualche puntatina nell’Europa del nord, sia ancora possibile combinare buoni affari senza spendere cifre da capogiro.
COSI’ IERI - L’anno scorso la formazione rossoblù, con Donadoni in panchina, era la compagine più italiana di tutta la Serie A, con solo tre giocatori stranieri nella rosa di prima squadra. E cioè l’attaccante Nenè ( brasiliano), il centrocampista Nainggolan ( belga) e il trequartista Ceppellini (uruguaiano), quest’ultimo sceso in campo soltanto in Coppa Italia. Una quota “stranieri” che si era abbassata rapidamente anche grazie al mercato: il ritiro di Diego Lopez, la cessione di Jeda al Lecce, il prestito di Sivakov, la cessione di Brkljaca all’Hajduk Spalato. E, infine, il prestito di Larrivey al Colon.
COSI’ OGGI - Il mercato che ieri aveva reso il Cagliari la più italiana tra le squadre di A oggi lo rende un’autentica multinazionale. Con la particolarità che negli ultimi ventiventicinque metri di campo si parlerà un’altra lingua: tolto Cossu, che Ficcadenti schiererà esterno nel tridente, tutti gli attaccanti sono stranieri. Al massimo di italiano c’è chi ha un secondo passaporto, come Ceppelini e Larrivey. Per qualcuno, in ogni caso, ambientarsi non sarà un problema. Vlada Avramov è in Italia da dieci anni, lo ha portato qui il Vicenza nel 2001, e a Cagliari è arrivato gratis dopo essersi svincolato dalla Fiorentina, sarà il dodicesimo. Albin Ekdal nel nostro Paese è arrivato addirittura più giovane, a 19 anni: il centrocampista svedese ha completato la sua formazione in casa Juve e giocando anche a Siena e Bologna. Il difensore senegalese Omar Diop, invece, è stato pescato nella Sambonifacese.
DEBUTTANTI - A parte Larrivey, che rientra dal Colon dopo aver “strappato” un anno nella sua Argentina, tutti gli altri stranieri sono stati prelevati all’estero e sono al debutto nel campionato italiano. Thiago Ribeiro aveva tentato già due avventure fuori dal Brasile, è rientrato a casa trovando la propria strada nel Cruzeiro, ora sogna il grande salto. El Kabir è nato in Marocco ma il calcio ha imparato a giocarlo in Olanda, con una parentesi in Svezia. Ibarbo, infine, ha fatto già parlare di sé con la Colombia Under 20, è arrivato ormai nel giro della nazionale maggiore e non vuole sprecare l’occasione della vita. Il portoghese Rui Sampaio, 24 anni, centrocampista, è l’intuizione di mercato concretizzatasi nelle ultime ore della sessione estiva. Arriva dal campionato portoghese, dove il Cagliari aveva già pescato il brasiliano Nenè. E a portarlo in Sardegna è stato anche lo stesso agente Fifa, Davide Lippi. Per scoprire Sebastian Eriksson, invece, i tifosi rossoblù dovranno attendere qualche mese. Il centrocampista del Goteborg si è rotto i legamenti del ginocchio sinistro, il club rossoblù ha deciso di ingaggiarlo nonostante l’infortunio. Il ragazzo è andato sotto i ferri giovedì scorso, ora deve solo pensare a guarire.
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