(Il Romanista-D.Galli) «Good morning, mister president». Buongiorno, signor presidente. Ieri mattina, DiBenedetto è stato accolto così a Fiumicino dai passeggeri e dal personale degli Aeroporti di Roma.
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Mr Tom: oggi il Campidoglio, domani lo stadio
(Il Romanista-D.Galli) «Good morning, mister president». Buongiorno, signor presidente. Ieri mattina, DiBenedetto è stato accolto così a Fiumicino dai passeggeri e dal personale degli Aeroporti di Roma.
Non è presidente, però. Non ancora. Lo sarà presto. Mr Tom sarà eletto tra sei giorni, anche se c’è chi dice cinque. Per ora, è solo il leader della cordata americana che controlla l’As Roma. Solo. È una formalità, conta la sostanza.
Conta che oggi pomeriggio DiBenedetto incontrerà Alemanno. Si parlerà di stadio. Non quello dove andrà da tifoso, domani sera, per Roma-Siena. Ma quello che dovrà essere costruito. Andiamo per ordine. Giacca blu, camicia a righe verticali, occhiali da sole, nessuna dichiarazione tranne un ordinario «good morning», DiBenedetto ha ritirato i bagagli ed è sparito alla velocità della luce dal Terminal 3. Accompagnato in un albergo del centro, ha lavorato da lì. Non è uscito fino a sera, quando è andato a cena. Chi ha avuto parecchio da fare, ieri, è stato invece Joe Tacopina. L’avvocato di New York, noto ai tifosi della Roma per avere fatto da mediatore, tre anni fa, nell’operazione Soros, ha passato buona parte della giornata a via Principessa Clotilde. Nello studio Tonucci, l’advisor italiano della cordata americana. Tacopina si è incontrato con Mauro Baldissoni, avvocato pure lui, consigliere dell’As Roma e regista del procedimento di vendita del club. Si conoscono da anni. Dai tempi di Soros, appunto. Lavorarono assieme per cedere l’As Roma al magnate americano di origini ungheresi. Sono rimasti in ottimi rapporti. Anzi, eccezionali. Tanto che Baldissoni sta seguendo la causa intentata da Tacopina contro un grande quotidiano italiano, che in occasione della vendita del Bologna disegnò Mr Joe come un personaggio inaffidabile. Per la cronaca, due anni fa Tacopina vinse la causa per riavere 1.750.000 euro della caparra versata all’ex numero del Bologna, Alfredo Cazzorla. La sentenza fu importante anche sotto il profilo della comunicazione. Riabilitò Mr Joe.
A tre anni di distanza dall’affaire Soros, Tacopina potrebbe tornare protagonista. Con Baldissoni si dovrebbe essere discusso della possibilità, concretissima, che il legale newyorchese diventi consigliere di amministrazione dell’As Roma. Anche se a fari spenti, l’avvocato ha infatti contribuito all’acquisizione da parte della cordata presieduta da DiBenedetto. C’è anche chi giura che tutto sia nato da lui. Non ci sarebbe ancora una data ufficiale per le nomine (per cooptazione) dei nuovi consiglieri, e quindi anche di Tacopina. Potrebbe essere il 27 settembre, ma il Cda potrebbe essere anticipato di un giorno. Dei vecchi dovrebbe restare solo il presidente dell’AdnKronos, Pippo Marra, uomo in quota Unicredit. La rosa dei nomi che andranno a comporre il boardè uno degli impegni di DiBenedetto.
In cima all’agenda c’è però l’ormai annunciato vertice con Alemanno. Fino a due giorni fa, c’era chi scommetteva su uno slittamento. Si parlava di una riunione con il Sindaco. Ma a Trigoria, e tra due settimane. La riunione potrebbe ancora tenersi, ma il meeting di oggi non sarà rinviato. Alle 14, Mr Tom affronterà con Alemanno la questione dello stadio di proprietà. Un tema caro al Sindaco, che già all’allora presidente della Roma, Rosella Sensi (che oggi sarà presente all’incontro, in qualità di Assessore ai Grandi Eventi), aveva promesso un impegno del Campidoglio. «Vogliamo partire bene con la nuova società - sottolineava ieri Alemanno - e dare tutta la nostra disponibilità, soprattutto per la questione dello stadio che i tifosi chiedono sia costruito. L’iniziativa è della nuova società sportiva, ma ci auguriamo che la Roma rompa gli indugi e faccia una proposta». La proposta è nell’aria. Sono mesi che gli americani ne stanno studiando la fattibilità. Tra le zone candidate ad ospitare la nuova struttura ci sarebbero Tor Vergata, La Rustica e la new entry Guidonia. Una scelta, quest’ultima, che però porterebbe la Roma fuori dal Raccordo. Ma soprattutto fuori dal Comune di Roma. Un assist alla cordata a stelle e strisce è venuto ieri dall’assessore regionale alle politiche del Territorio e dell’Urbanistica, Luciano Ciocchetti. «Ci sono voluti svariati anni - ha commentato Ciocchetti a Radio Radio - per realizzare lo stadio della Juventus. Io voglio precisare che attualmente ci sono strumenti che consentono di poter ottenere le autorizzazioni per costruire una struttura simile, in un anno». In un anno. E come? Con la legge sugli stadi, che però è impantanata in Commissione Cultura alla Camera? Macché. «L’articolo 7 della legge sul Piano Casa - ha spiegato l’assessore - prevede tempi strettissimi. La Regione avrebbe 90 giorni di tempo per esprimersi su quelle che sono le proprie competenze».
L’intero iter burocratico si potrebbe completare in dodici mesi. «Chiaramente - è il monito di Ciocchetti - deve avere una logica in aree urbanizzate, con viabilità e mobilità, come è stato fatto a Torino. Non credo però che oggi Di- Benedetto sia in grado di proporre un progetto, credo che abbia bisogno di tempo. Sarà presidente tra qualche giorno e a quel punto la società sarà organizzata anche dal punto di vista dei vari ruoli che seguiranno i rapporti con le istituzioni o col Coni». Già, il Coni. Nei prossimi giorni DiBenedetto si vedrà anche con Petrucci. Discuteranno del futuro dell’Olimpico, che per qualche anno resterà il campo di gioco della Roma. Ma il contratto, su questo non ci piove, andrà ridiscusso.
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