(Il Romanista - B.DeVecchi) - «Le prime sensazioni che provo per me e per i miei soci sono quelle di un grande onore nel prendere il timone della Roma». Sono le prime parole (oggi su Roma Channell’intervista completa) di DiBenedetto da nuovo proprietario del club.
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Mr. Tom: «Faremo grandi cose»
(Il Romanista – B.DeVecchi) – «Le prime sensazioni che provo per me e per i miei soci sono quelle di un grande onore nel prendere il timone della Roma». Sono le prime parole (oggi su Roma Channell’intervista completa) di...
Proprietario, non presidente, carica questa ancora ricoperta da Roberto Cappelli. Firmato il passaggio di quote, Mr Tom è volato a Bratislava, dove ha parlato per la prima volta alla squadra. «La prima emozione che mi sento di trasferire - ha commentato - è che faremo grandi cose per il futuro di questa squadra. Quale sarà il primo obiettivo della Roma americana? Quello di essere orgogliosi di questi ragazzi». Anche Unicredit ha espresso piena soddisfazione per una trattativa che a volte è sembrata lì lì per saltare. L’avvocato Cappelli l’ha paragonata a una gravidanza. Come tempi, in effetti, ci siamo. «Abbiamo concluso tutte le formalità, il prezzo è stato pagato e questa operazione durata nove mesi come una gravidanza è finalmenta andata in porto», rivela l’avvocato. «Siamo stati convinti dal progetto americano perché è sano, serio. Non parte con l’intenzione di illudere, ma di fare qualcosa destinato a durare. Questo è il motivo per cui Unicredit lo ha ritenuto il migliore per una squadra che non volevamo affidare al primo che passava». Ma quali sinergie ci saranno con la banca? «Unicredit è socio al 40% e certamente avrà un ruolo per quanto sarà possibile. Ma il pallino è in mano ai nostri amici americani che sanno cosa fare. Noi daremo ua mano, perché è nel nostro interesse farlo». Cappelli non nega che dei momenti difficili ci siano stati: «Ma è tipico delle trattative. Conoscono momenti di crisi, ma quando vanno in porto poi si vede solo il buono. Cosa ci ha convinto degli americani? La passione che hanno mostrato e la conoscenza che hanno dei meccanismi del business. Inoltre ci hanno convinto le scelte fatte per il management, che secondo noi è una delle migliori graranzie per il futuro della società». Per ora, Unicredit manterrà il 40% della holding. «La nostra non è un’opzione a breve termine, per il momento siamo qui e intendiamo rimanerci», avverte Cappelli. DiBenedetto diventerà presidente, conferma l’avvocato, «ai primi di settembre». Presto, comunque, la squadra sarà ulteriormente rafforzata: «Leggo su tutti i giornali che dobbiamo ancora fare qualche acquisto e credo avverrà, a prescindere dalle firme. I programmi proseguono come prima, la volontà è di fare qualcos’altro entro la fine dalla campagna di mercato. Se DiBenedetto ha degli obiettivi? Quando si compra una società sportiva, l’obiettivo è vincere». Chiaro, no? Anche il deputy CEO di Unicredit, Paolo Fiorentino, si gode questo closing: «Con la firma di oggi (ieri, ndr) si conclude un percorso che ha sempre visto UniCredit impegnata a costruire una soluzione capace di garantire alla Roma un futuro adeguato e all’altezza delle aspettative. L’importante capitalizzazione con cui la società affronterà i prossimi anni assicura alla Roma solidità e capacità competitiva», spiega. «Tutto ciò - continua Fiorentino - conferma la bontà della scelta dei partner americani, che rappresentano una visione del business sportivo e del calcio che non sarà solo una novità per la Roma, ma per il panorama sportivo italiano
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