(Corriere dello Sport - P.Torri) -«Wonderful», quando è sbucato in cima alla scalinata più bella del mondo, Trinità de Monti, sotto c’era la bellezza di Piazza di Spagna.
rassegna stampa roma
Mr. Thomas, quella notte all’Olimpico
(Corriere dello Sport – P.Torri) -«Wonderful», quando è sbucato in cima alla scalinata più bella del mondo, Trinità de Monti, sotto c’era la bellezza di Piazza di Spagna.
«Wonderful »quando ha pensato ad Anita Ekberg che faceva il bagno a Fontana di Trevi che gli si è presentata più bella di qualsiasi fotografia.«Wonderful»quando ha fatto capolino a Piazza del Popolo, le due cupole gemelle, il Pincio, imonumenti che parlanocome dice Bruce Springsteen quando deve dare una definizione della città eterna.» Wonderful, wonderful, wonderful »l’ha ripetuto decine di volte nelle lunghe passeggiate che si è concesso durante le sue due visite romane nei mesi scorsi, quando cioè nella testa dell’imprenditoreborn in the Usa,Thomas DiBenedetto, era già nata l’idea del nuovobusiness, acquistare la Roma.
PRIMA VOLTA -E’ datata venticinque settembre dello scorso anno. In precedenza era già stato a Roma da turista, questa volta era per ilbusiness,nato dopo aver visto come alcuni suoi amici avevano appena acquistato il Liverpool, quattro chiacchiere con gli amici del College per cominciare l’avventura con obiettivo la Roma, il ricordo del tentativo del fondo di George Soros sfumato per il materializzarsi di un fantasma arabo in groppa a un cammello a tre gobbe, il contatto con la studio Tonucci che il lungo e dettagliato lavoro svolto per Soros era stato costretto a conservarlo in un cassetto. Quel venticinque settembre era già stato fatto qualche passo in direzione Roma, il progetto aveva preso già corpo. Ma c’era ancora tanto da lavorare. Ecco allora l’organizzazione del viaggio nella Capitale, l’albergo scelto sulla strada dellaDolce Vitache ormai è solo un ricordo, l’ambasciata americana a due passi, così come lo studio Tonucci, vicinissimo a Piazza del Popolo. DiBenedettosbarcò in mattinata a Fiumicino, un’auto ad attenderlo, via verso via Veneto, il pranzo e il riposo per smaltire il fuso orario, poi l’appuntamento con l’avvocato Mauro Baldissoni, due biglietti di tribuna Monte Mario, in programma un Roma-Inter che è stato la storia del nostro calcio negli ultimi anni.
VUCINIC -Una serata inedita per mister DiBenedetto. La Roma, peraltro, era reduce da un inizio di campionato da mettersi le mani nei capelli, appena due punti ottenuti nelle prime quattro gare, un altro passo falso avrebbe voluto dire anche il rischio di una possibile frenata nel progetto di acquistare la società giallorossa. L’imprenditore americano è rimasto un po’ perplesso quando, avviandosi verso lo stadio, ha scoperto che intorno all’Olimpico c’erano decine di rivenditori di materiale giallorosso non proprio griffato dalla società, così come dall’assenza di uno store romanista nella struttura dello stadio. Ma ha ripreso coraggio quando ha visto i colori dello stadio, la Sud che cantava, la passione della gente. Soprattutto l’ha ripreso quando Mirko Vucinic, nei minuti di recupero, con una capocciata in tuffo ha realizzato il gol della vittoria,«who is this player?», Vucinic gli è stato detto,«wonderful(pure qui, ndr) player »ha sottolineato l’amico americano. I due giorni successivi, DiBenedetto li ha trascorsi quasi sempre al lavoro per il progetto Roma, concedendosi un paio cene nel cuore di Roma, ripartendo il martedì successivo per Boston con le idee più chiare e la decisione finale di acquistare il club giallorosso. E’ poi tornato nella Capitale (insieme a uno dei suoi soci), in occasione della sfida casalinga con il Bari, 12 dicembre, un altro successo dei giallorossi per uno a zero, altre giornate dedicate al progetto. Si dice che non c’è due senza tre. Se sarà, la prossima si presenterà da presidente della Roma.
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