rassegna stampa roma

Mourinho ripensa all’Italia

(Corriere dello Sport – A.De Pauli) – «Se il Real mi caccia non andrò ad allenare il Malaga. Andrò a una grande in Inghilterra o in Italia».

Redazione

(Corriere dello Sport – A.De Pauli)«Se il Real mi caccia non andrò ad allenare il Malaga. Andrò a una grande in Inghilterra o in Italia».

Stuzzicato a più ri­prese dai cronisti, un José Mourinho, arriva­to già bello carico alla tradizionale conferen­za stampa della vigilia «liguera», è sbottato, tradendo il suo piano di fuga dalla Casa Blan­ca. La reazione del portoghese aveva comun­que come primo obiettivo il predecessore Manuel Pellegrini, che negli ultimi giorni ha abbandonato i consueti panni del gentleman, per attaccare la nuova gestione merengue. «Dire che il Real l'anno scorso avesse più punti (uno -n.d. r.) è oggettivo- ha controbat­tuto Mou -esattamente come sostenere che occupava la prima posizione, a pari merito, contro l'attuale seconda. Però, per una cor­retta e completa analisi, è doveroso dire an­che che passando il primo turno di Coppa del Re e superando gli ottavi di Champions si sarebbe, già, fatto meglio. Noi siamo in fi­nale di Coppa del Re e a Lione abbiamo pa­reggiato, contro la sconfitta dell'anno scor­so ».Contingenze a parte, lo Special One ini­ziaa dare chiari segni di stanchezza e non sembra troppo dispiaciuto all'ipotesi di ab­bandonare la Spagna, cogliendo al volo la scialuppa di salvataggio che lo ricondurreb­be in uno dei campionati dove ha mietuto successi ed estimatori. Il profeta di Setubal, anelato da tutte le big del pianeta, non corre certo il rischio di rimanere a piedi e di esse­re costretto ad accettare un progetto da bassifondi, come quello malagueño, accolto a braccia aperte da Pellegrini. Ma dove potrebbe andare Mourinho? In Spagna le voci si rincorrono, parlano del Chelsea e dell’Inter (numero­si i messaggi di affetto lancia­ti dal tecnico alla sua ex squa­dra) ma anche... della Roma. E se i futuri nuovi padroni americani volessero dare un grande nome alla piazza giallorossa? C’è An­celotti, in corsa, è vero, ma fonti spagnole parlano anche di questa clamorosa idea: ap­punto Mourinho. SOLO CONTRO TUTTI- Che Mou sia piuttosto adisagio in terra iberica non è certo un miste­ro. La coesistenza con un antagonista come il Barça di quest'epoca è oggettivamente complicata e i sette punti dalla vetta non fan­no che amplificare i problemi dei galacticos. Dal primo giorno, il lusitano è costretto a una guerra sotterranea con il direttore generale Jorge Valdano, che non fa nulla per proteg­gerlo, obbligandolo ad espor­si continuamente in prima persona, con l'unico risultato di far identificare l'allenatore madridista con un querulo, con la sindrome dell'assedia­to. E chi conosce bene gli spa­gnoli sa quanto questi amino porre etichette e quanto sia difficile, poi, sovvertire un luogo comune una volta fissato. Per cui, Mou, che ci ha messo pure del suo, risulta quello che si lamenta sempre: una volta è per l'atteggiamento rinunciatario delle squa­dre che affrontano i blaugrana, un'altra è per la rosa deficitaria che gli mette a disposizio­ne la società, un'altra ancora è per il calen­dario. PUNCHING BALL- Proprio sull'annosa questio­ne del calendario, Mou ha avuto un duro scontro con il corrispondente del quotidia­no «Público».«Non sono lamentele, ma ve­rità »,ha argomentato il tecnico, per poi ri­volgersi direttamente al beffardo interlocu­tore. «Tu sei ipocrita? Allora di’ la verità. Continui a dire che sono solo lamentele? E allora sei proprio un'ipocrita».Mourinho, pentitosi immediatamente dell'attacco fron­tale, si è poi scusato almeno un paio di vol­te, ma ha voluto argomentare il suo sfogo. «La prossima settimana, ad esempio, il Va­lencia gioca la Champions mercoledì, e poi, già sabato, a Saragozza. Il Barça, invece, ospita martedì l'Arsenal e domenica sfida il Siviglia. A me tutto ciò non sembra norma­le. Se non volete vedere la realtà sono pro­blemi vostri. Io preferisco dire le cose come sono, anche se poi devo fare da sacco da pugilato di tutti i codardi che mi colpiscono. Non è normale, neppure che il Malaga gio­chi lunedì sera e dopo giovedì contro di noi, che abbiamo riposato due giorni in più. Ma questi sono solo cioccolatini che ci danno per tenerci buoni».