rassegna stampa roma

Montini: «Si può fare il bis»

(Il Romanista – V.Meta) – Doveva essere l’esordio davanti al suo nuovo pubblico, invece sarà lui lo spettatore d’eccezione alla prima in campionato dei suoi ex compagni con il tricolore sulla maglia, «e non sai quanto avrei...

Redazione

(Il Romanista - V.Meta) - Doveva essere l’esordio davanti al suo nuovo pubblico, invece sarà lui lo spettatore d’eccezione alla prima in campionato dei suoi ex compagni con il tricolore sulla maglia, «e non sai quanto avrei voluto indossarla io».

Nessuno ne avrebbe avuto più diritto di Mattia Montini, l’eroe di Pistoia, quello che con una tripletta ha piegato il Varese e consegnato alla Roma lo scudetto, ma dopo l’exploit nelle fasi finali per lui era arrivato il momento di spiccare il volo nel calcio dei grandi. Lo volevano in tanti, l’ha ottenuto il Benevento, prestito con diritto di riscatto e controriscatto insieme a Paolo Frascatore, compagno di stanza a Montecatini. Solo che la sorte ha chiesto il conto al giovane Montini, vittima di un infortunio al ginocchio durante il ritiro, che al momento gli impedisce persino di correre. Domani il Benevento giocherà la prima gara in casa contro il Lumezzane, ma a guidare l’attacco non sarà Mattia. In attesa di tornare in campo, il centravanti non mancherà di seguire il debutto in campionato della sua Roma, di scena oggi con la Juve Stabia: «Certo che li seguirò, non posso mica perdermi la prima con la maglia scudettata». Come lui, hanno preso la via del prestito anche capitan Florenzi, Frascatore e Antei, ma il gruppo dei ’93 è ancora lì e con un anno di esperienza in più. Montini li conosce bene, con qualcuno ha pure condiviso il pensionato di Trigoria, e non ha la minima esitazione quando afferma che «questo è un gruppo fortissimo, perché i ’93 sono cresciuti: penso a Ciciretti, Orchi, Piscitella, Sabelli e Politano, tutti giocatori con grandi individualità e che grazie alle esperienze dell’anno scorso hanno raggiunto anche una certa maturità, che a questi livelli fa la differenza. Poi ci sono i ’94, che sono un gruppo pieno di qualità: sono certo che appena saranno riusciti a inserirsi nella categoria, faranno vedere quanto valgono risultando preziosissimi per la Roma». La Primavera di quest’anno è una squadra cambiata ma non stravolta, nell’ambito di un campionato in cui tutte le avversarie hanno molto ringiovanito le rose: «Credo che una carica in più possa venire dalla voglia di difendere il titolo - dice Mattia -. Faccio il mio in bocca al lupo al mister e alla squadra dico solo di ricominciare da dove ci eravamo interrotti, perché ripetersi è possibile. Vedrete».