(repubblica.it – M.Pinci) Negli occhi la festa del Milan in casa propria. Nella testa la consapevolezza di aver complicato nuovamente la strada che porta verso il quarto posto.
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Montella: “Ci credo ancora”. C'è un nuovo caso Menez
(repubblica.it – M.Pinci) Negli occhi la festa del Milan in casa propria. Nella testa la consapevolezza di aver complicato nuovamente la strada che porta verso il quarto posto.
Ma tra i ricordi della serata, l'unico che nessuna telecamera ha immortalato è, forse, il più significativo. Quel "pourquoi" mugugnato da Menez quando, a 5 minuti dalla fine, Montella lanciava in campo l'esordiente Caprari, preferendolo proprio a lui.
CASO MENEZ - Certamente non resteranno nella storia di questa stagione come quelli di Mourinho a Madrid, ma i "pourquoi" di Menez somigliano a un sipario che cala sulla sua avventura romanista. "Perché lui e non me?", si domandava il francese sfogandosi con alcuni giornalisti suoi connazionali lasciando l'Olimpico. Qualche metro più in là, a quella stessa domanda, rispondeva l'unico in grado di farlo: Vincenzo Montella. "Ho scelto Caprari perché in settimana l'ho visto più motivato di Menez, mi ha fatto vedere più voglia". Una spiegazione tanto semplice quanto dura. Ribadita qualche istante più tardi: "Faccio giocare solo chi mi fa vedere di aver voglia di ribaltare la situazione. Vucinic mi aveva mostrato questa voglia in settimana, altri no". Messaggio chiaro. Ufficialmente, Menez non fa una piega: "Sto bene e Montella lo sa. Sono disposizione dell'allenatore". Poi, però, cala un dubbio grande così sul proprio futuro: "Se resto a Roma? Ho ancora un anno di contratto, a giugno vedremo".Serve altro? "SCUDETTO STRAMERITATO, NOI STANCHI" - Menez a parte, la serata dell'Olimpico ha visto soprattutto la festa del Milan, e una Roma incapace di reagire per cercare lo strappo che avrebbe voluto dire sorpasso Champions - almeno per una notte - alla Lazio. Montella lo sa: "La squadra era stanca e si è allungata - spiega il tecnico - il Milan è e venuto fuori con la sua fisicità e la sua tecnica". Elementi decisivi per la conquista del titolo, come sottolinea l'allenatore: "Scudetto meritato, è palese la loro superiorità. Basta anche vedere la loro panchina e la loro tribuna. Hanno strameritato il titolo e stasera ne ha dato la dimostrazione, noi siamo riusciti a tenerle testa. Se avessimo vinto avremmo avuto più possibilità. Siamo ancora in corsa e va accettato. Va accettato anche come hanno interpretato la partita i calciatori, secondo me sono stati bravi". Adesso, non resta che attendere i risultati della domenica: un pari tra Udinese e Lazio al Friuli potrebbe lasciare aperta almeno una finestra: "Fare questi calcoli sarebbe sbagliato, domani vediamo che succede. Poi prepareremo la gara di Catania, ma dobbiamo vincere entrambe, anche per il quinto posto, i rischi sarebbero tanti". La speranza, un biglietto per la finale di Coppa Italia a Roma: "Sarebbe un premio per tutti". CASSETTI: "LOTITO HA LA MEMORIA CORTA" - Sulla stessa linea Cassetti: "Sicuramente non era un partita semplice, abbiamo giocato contro il Milan che ha meritato questo campionato. Primo tempo abbiamo fatto bene poi non riuscivamo più a salire come nel primo. Abbiamo preso un punto, vediamo domani". Poi, una stoccata a Lotito e al suo "tintinnio di manette", dopo Lazio-Juventus e Bari-Roma: "Non mi interessa di quello che dice Lotito, ha la memoria corta". Le brutte noizie, però, non arrivano solo dal campo: Brighi, uscito per un colpo alla gamba dopo una manciata di minuti. Per lui, il timore di una frattura del perone.
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