(Il Romanista) Montella, dopo Roma-Milan ha criticato Menez. Vi siete parlati? Sì, non ho problemi con lui e ritengo che lui non abbia problemi con me. Viene sempre detto che l’allenatore ha un rapporto difficile con chi non gioca.
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Montella: «Roma mia, io credo all’impresa»
(Il Romanista) Montella, dopo Roma-Milan ha criticato Menez. Vi siete parlati? Sì, non ho problemi con lui e ritengo che lui non abbia problemi con me. Viene sempre detto che l’allenatore ha un rapporto difficile con chi non gioca.
Ma non è così. Molte volte, Menez non è riuscito a giocare bene quando è subentrato a partita in corso. Se avessi avuto tempo e spazio per fare prima la sostituzione, probabilmente l’avrei inserito. Ci può dare ancora il suo contributo. Credo molto in lui.
Prima della gara col Milan, Perrotta si è allenato poco. Come sta? Aveva fatto un po’ di scarico per un piccolo problema al tallone. Si sta allenando, è disponibile.
Quali sono le condizioni di Cassetti? Non si è allenato, ha fatto del differenziato. Rosi non è al 100%, Taddei è squalificato e ci mancherà molto per le caratteristiche che ha. Devo fare tantissime valutazioni. Non è escluso che, per mancanza di esterni, debba cambiare qualcosa.
Menez,Vucinic e Borriello: è possibile vederli assieme? Sulla carta sì, ma sono gli unici attaccanti a disposizione e ci sono anche i supplementari. La gara si può vincere nel secondo tempo. Vediamo.
Il limite di questa squadra è la concentrazione? Non solo.
Queste ultime gare saranno determinanti per il suo futuro? Non credo. Il lavoro di un tecnico va valutato sul campo, analizzando tutta la situazione, tutto il mio cammino. La squadra ha una media da terza in classifica. I numeri dicono che questa è una Roma da trasferta.
Crede all’impresa a Milano? Certo che ci crediamo, nonostante le molte assenze. Sarà una gara difficile ma ci proviamo perché abbiamo le possibilità.
Greco lo vede più come vice Pizarro o magari più in avanti come mezz’ala? È un giocatore tecnico, può ricoprire entrambi i ruoli. Da allenatore devi fare delle scelte. Mi dispiace per lui, ma credo che in questo finale di stagione può tornare ad essere utile.
Com’è l’atmosfera nello spogliatoio? A volte sembra che questa sia una squadra che non vede l’ora che finisca la stagione. I numeri parlano, non mentono. Probabilmente, questa è una squadra che riesce a interpretare meglio le partite di cartello dove le motivazioni sono maggiori. Qualora non riuscisse a trovare gli stimoli anche nelle partite cosiddette minori può essere un limite, perché sono quelle che ti fanno fare il salto di qualità.
Il quarto posto, in termini di motivazioni, è appetibile? Sono sicuro che lo sia per tutti, perché c’è differenza tra arrivare quarti o sesti. Tutto deve essere rapportato alla storia di questa squadra di quest’ anno. Sarà impopolare dirlo, ma sono stati bravi, hanno recuperato 9 punti sulla Lazio e 7 sull’Udinese. Siamo lì agiocarci un posto per la Champions e una finale di Coppa Italia a cui teniamo tutti moltissimo, quindi un senso alla stagione si può dare anche se tutti aspiravamo a qualcosa di più.
C’è stata poca attenzione rispetto al tuo percorso qui a Roma? Forse ci sono state troppe attese per le potenzialità di questa squadra, ma non mi interessa rimarcarlo per una mia autocandidatura. Quello che mi interessa è dare convinzione alla squadra perché ci deve credere fino in fondo. Un allenatore deve rimanere lucido e non farsi condizionare. A me piace sottolineare la rincorsa che i ragazzi hanno fatto.
Quanto è importante per lei la Coppa Italia, se la vincesse? Non mi interessa a livello personale. Ripeto, l’allenatore si valuta per tante cose e si può vincere in tanti modi, non solo alzando una Coppa. Dipende sempre poi da che valore si dà al lavoro di una persona.
Sarà una Roma attendista o battagliera? L’ha mandata Leonardo? (Montella ride, ndr). La partita dura 90 minuti almeno e noi dobbiamo giocarci tutte le carte al meglio. E’ da decidersi se da subito o no.
E’ stato contento dell’altro modulo? Abbiamo fatto bene soprattutto nel primo tempo. Nel secondo facevamo fatica a salire, abbiamo supportato poco i due attaccanti. Forse anche loro potevano fare di più, ma la squadra era stanca. Il primo tempo mi è piaciuto come intensità e atteggiamento.
Giocate domani e domenica. Dovrà fare dei ragionamenti per la formazione? Abbiamo tra le altre cose anche tanti giocatori infortunati e degli squalificati. Un incrocio verrà quasi naturale per forze di cose. Preferiva un pareggio tra Udinese e Lazio. Non avevo detto così, ma non è detto che sarà stato peggio o meglio. Dipende da cosa farà l’Udinese nelle prossime due partite. Questo campionato ci sta insegnando che tutto può succedere. Ci sono meno sospetti sulle partite. Per noi sarebbe difficile da mandar giù se dovessimo avere dei rimpianti. Dobbiamo vincere le due prossime gare.
A 10 giorni dalla fine della stagione, avrebbe desiderato qualche segnale di chiarezza in più sul nuovo assetto del club? Io devo lavorare con quello che ho a disposizione. Mi devo preoccupare di focalizzare i problemi e cercare di risolverli.
Crede di meritare una panchina di Serie A? Io sono appassionato del calcio in generale. Lo sono stato con i ragazzi e lo sono con gli adulti. E’ faticoso, ma è un mestiere che mi piace. Vucinic non si è allenato. Sì, aveva un problemino. Vediamo domani (oggi, ndr) come starà.
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