(Il Romanista - B. De Vecchi) - Come sta reagendo Menez all’aggressione che ha subito?
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Montella: «Io ci credo ancora. Se vinciamo…»
(Il Romanista – B. De Vecchi) – Come sta reagendo Menez all’aggressione che ha subito?
Io sono molto dispiaciuto per quanto è accaduto al ragazzo, e sono sicuro che lo siano la maggior parte dei tifosi della Roma, che non sono questi. Negli anni ho imparato anche a conoscerli sulla mia pelle. Siamo dispiaciuti, però il ragazzo è sereno, vuole reagire, oggi sinceramente l’ho visto in allenamento, lo ha interpretato bene, gli siamo tutti vicini. Comunque è disponibile sotto l’aspetto psicologico. E’ pronto per giocare. Prima dell’Inter avevi detto che non basta il talento per vestire la maglia della Roma, bisogna avere personalità e temperamento.
Queste doti speri di vederle?
Mah, se si guarda esclusivamente al risultato è così. Ho riviste le partite, degli spunti interessanti e positivi ci sono stati perché la squadra ha mantenuto un possesso palla sempre maggiore degli avversari, ha creato anche più occasioni degli avversari se pensiamo anche alla partita con il Palermo fino a 5-10’ dalla fine sull’1-1 la squadra ha provato ancora a vincere, disordinatamente, ecco perché poi ha perso. Io tante risposte le ho avute, certo possiamo fare tutti di più, dobbiamo fare tutti di più, compreso l’allenatore però gli episodi non stanno aiutando la squadra.
Dopo la partita con l’Inter, hai visto una squadra depressa per questo risultato o una squadra che ha ancora delle energie?
Siamo tutti dispiaciuti del risultato per come è venuto, per quanto espresso dalle due squadre. Noi non abbiamo fatto sicuramente una partita eccezionale, però di fronte avevamo l’Inter che del resto non ha fatto molto più di noi, per non dire il contrario. Certo, c’è il rischio che la squadra si senta vittima della situazione, questo non deve accadere perché dobbiamo tutti rimboccarci le maniche e invertire questa tendenza.
La decisione di convocare tutti i giocatori a disposizione, a parte i due infortunati, è per tenere compatto il gruppo?
Il gruppo già lo è, lo siamo fino in fondo, lo saremo fino in fondo, lo saremo nelle difficoltà, nelle gioie. E’ una squadra, ci siamo tutti perché è giusto così.
Quali sono i rapporti tra te e Menez?
Non credo si possano chiarire tutte le considerazioni o illazioni o situazioni che arrivano dall’esterno sennò dovrei fare questo e non l’allenatore. Non mi sottraggo alla domanda perché penso di avere un ottimo rapporto con Jeremy e gli dico le cose come le vedo, come credo, come è giusto che io debba fare. Può darsi che non ci siamo simpatici ma non credo, almeno dal mio punto di vista, ma neanche dal suo di questo sono certo. C’è un rapporto buono poi dovreste chiedere anche a lui...
Probabilmente lo metterai in campo, è una risposta a quello che è successo, ai fischi, alle reazioni che qualcuno ha nei suoi confronti o una tua dimostrazione di carattere nel senso che credi ancora nel giocatore?
Sarò retorico, sicuramente, ma io sono l’allenatore e mi assumo le totali responsabilità. La squadra che metto in campo ogni volta è quella che credo che in quel momento, contro quell’avversario possa fare di più, possa garantirmi più cose. L’allenatore vuole vincere più di ogni altra cosa, vuole il bene della squadra più di ogni altra cosa.
L’unica nota positiva è quest’ulteriore esplosione di Francesco Totti che potrebbe raggiungere Baggio. La Roma ha perso il quarto posto. E’ un fallimento e l’unica nota positiva è Totti?
Se io sono qui oggi è perché la Roma non si è espressa come tutti si aspettavano, compreso me. Sono consapevole che questa squadra possa fare di più e che in fondo non stia facendo così male come nell’ultima settimana si sta cercando di far credere. Questo non toglie che possiamo fare di più, compreso il sottoscritto. Però una settimana fa avevamo una media scudetto, qualcuno di voi lo ha scritto e io non lo avevo neanche guardato come numero. Bisogna avere coerenza e io sinceramente credo di avere anche equilibrio. Non mi faccio condizionare da niente, tanto meno dalle valutazioni di voi giornalisti, dei tifosi... Su Francesco, è un valore di questa squadra, da quando è tornato a giocare centravanti sta facendo grandi cose non solo in fase realizzativa, anche come spirito da combattente che ha, lo sta dimostrando, trascina anche gli altri in determinate situazioni. Sono contento di vederlo così, insomma mi auguro che quanto prima possa superare Baggio.
Lei ha una visione più positiva rispetto a noi, secondo lei la Roma merita di lottare per il quarto posto attualmente?
Se merita o meno lo deve dimostrare sul campo. Per noi ancora una volta è una micro possibilità di entrare nel giro perché ci può stare che la Lazio perda a Milano così come può anche vincere, se vince tanto di cappello; ci può stare che l’Udinese possa zoppicare, poi ci sono scontri diretti. La cosa più grave in questo momento sarebbe avere dei rimpianti. Noi dobbiamo aver voglia di terminare con orgoglio, con responsabilità, per onorare come si dice in questi casi la tifoseria, ma sopratutto per onorare noi stessi e questo non deve venire meno a prescindere dalla posizione di classifica.
A Vucinic in questo momento manca un po’ di cattiveria?
E’ difficile dare delle spiegazioni a delle situazioni che capitano e che tante volte sono inspiegabili. Io so che un giocatore va in campo perché vuole vincere, vuole segnare. Però secondo me sarebbe un grave errore ora colpevolizzare questi due giocatori, Menez e Vucinic e nasconderci tutti, compreso me, dietro di loro: ognuno si deve assumere le proprie responsabilità. La squadra adesso non si deve nascondere dietro a questo, non deve cercare alibi e deve fare di più sapendo che sono state intraviste cose positive.
DiBenedetto con te ha parlato nel suo periodo romano, è tornato a parlare dopo le firme apposte a Boston?
Non mi sono mai espresso in questo senso, non ho mai detto nulla di ufficiale perché credo che non sia importante.
Vincenzo Montella al momento è un uomo solo che sta pensando alla squadra ovviamente, a se stesso, oppure è un uomo che ha anche dei punti di riferimento importanti, penso a Rosella Sensi, a Montali?
A parte che la prima cosa che insegnano a Coverciano è che l’allenatore è solo, si deve abituare a convivere e a vivere da solo, questo non toglie che io ho persone vicine che quotidianamente stanno qui al lavoro presenti, altre che non sono presenti che sento comunque molto vicino. Per me è un’esperienza importantissima, ma faccio tutto ciò in funzione della squadra per ottenere i massimi risultati. Io penso alla squadra e credo anche di averlo in qualche modo dimostrato, insomma, ho fatto tante cose anche probabilmente impopolari però io sono con i giocatori e i giocatori sono con me e la società. In questo senso siamo quindi compatti.
C’è stato qualche giorno di clima di sfiducia Pensi di poter provare un modulo diverso per il ritorno così che possa giocare anche Borriello, con un 4-4-2?
Borriello può giocare bene in tutti i moduli.
C’è un rischio tracollo in queste ultime giornate?
Questo non deve accadere e non accadrà. Se domani (oggi, ndr) vinciamo potremmo essere ancora in corsa, più di quanto si possa pensare oggi. Nelle critiche mosse a lei c’è che non riesce a cambiare il modulo in corsa, durante alla partita... Ognuno ha la sua interpretazione, chi fa questo mestiere sa che può essere giudicato. In queste settimane con il 4-2-3-1 uno tra Totti e Borriello è di troppo... Borriello è un grande attaccante. Non è vero che non possono giocare insieme. Il fatto è che non ho esterni giusti per poter completare l’organico. Totti rende molto di più da centravanti non solo in fase realizzativa e lo abbiamo vista, rende meno se ha un altro giocatore davanti. Quindi se hai Totti che gioca a questi livelli, in questo periodo è andato a discapito di Borriello, mi dispiace ma l’allenatore deve fare delle scelte.
Come sta Julio Sergio? C’è la possibilità di vederlo in campo prima della fine della stagione?
E’ stato visitato da Mariani che gli ha dato un protocollo da seguire. Spero che martedì possa rientrare con noi. Non si allena da più di un mese, quando tornerà valuterò.
Lei ha detto che la squadra non rischia il tracollo: è questo il messaggio che vuole dare alla squadra o che ha chiesto alla squadra in queste settimane?
La squadra non mi ha disatteso in senso generale nei comportamenti anche se durante alcune partite secondo me anche per eccesso di generosità hanno perso gli equilibri. In quel senso ci siamo confrontati, non deve più accadere, ma noi abbiamo il dovere, oltre che per i tifosi e per la società come si dice in questi casi con retorica, abbiamo il dovere di dare il meglio di noi stessi per noi stessi, noi dobbiamo avere amor proprio, noi indossiamo la maglia della Roma, ma anche se fosse stata un’altra sarebbe stata più o meno la stessa cosa.
In questa fase è sufficiente il monito dell’allenatore o se c’è bisogno di qualche messaggio dall’alto?
Chi è con me, sa queste cose e sta dando tutto per far sì che questa situazione venga seguita. Naturalmente se ci fossero qui a Trigoria persone legittimate dalla nuova proprietà avremmo tutti più forza.
Il Chievo?
E’ una squadra che fa tutto con logica, ben organizzata. Hanno 39 punti e probabilmente hanno anche dei punti deboli però hanno messo in difficoltà anche l’Inter..
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