rassegna stampa roma

Montella: “Chi aiuta la Roma?”

(Corriere dello Sport -P.Torri) – Le due anime della Roma di questi tempi, ieri si sono manife­state a Trigoria nel breve spazio di pochi minuti. Prima con le parole di Vincenzo Montella, poi quelle, più o meno confidenziali, di Gian Paolo...

Redazione

(Corriere dello Sport -P.Torri) - Le due anime della Roma di questi tempi, ieri si sono manife­state a Trigoria nel breve spazio di pochi minuti. Prima con le parole di Vincenzo Montella, poi quelle, più o meno confidenziali, di Gian Paolo Montali.

Prima di entrare nei dettagli, forse è il caso di spiegare le due anime che, in questo momen­to, convivono nella società giallo­rossa. Anzi più che convivere, si guardano piuttosto in cagnesco. E questo non è un certo fattore che può aiutare a rassenerare un am­biente che da troppo tempo vive ol­tre il confine di una crisi di nervi.

CONFLITTUALITA’ – A evidenziare questa deleteria conflittua­lità, ieri sono acca­duti un paio di episo­di molto chiari. Pri­ma di tutto le parole pronunciate da Vincenzo Montella nella consueta conferenza stampa della vigilia delle partite. Rispon­dendo a una domanda intorno alla comunicazione e al futuro prossimo della Roma, il tecnico non si è na­scosto dietro un dito: «Sicuramente chi è presente e chi è con me sa queste cose e sta dando tutto se stesso. Non significa che abbiamo mille alibi, ma se ci fossero persone legittimate dalla nuova proprietà sicuramente avremmo più forza » . Come dire, in pratica, che diventa tutto un po’ più complicato non avendo, oggi come oggi, un punto di riferimento e risposte su quello che avverrà nei prossimi mesi, in so­stanza una specie di rimprovero per un’assenza che non può tranquilliz­zare nessuno, tanto meno lo spoglia­toio. Il secondo episodio è andato in scena di lì a pochi minuti, a confe­renza conclusa, con il direttore ope­rativo Gian Paolo Montali che ha voluto dire ai giornalisti presenti qualcosa sulla comunicazione della società: «Non c’è una comunicazio­ne della Roma che non sia quella nostra ufficiale. Io mi sono preoc­cupato di vedere se ci fosse un altro canale che si occupasse della no­stra comunicazione. Mi è stato rife­rito che nessuna persona con nes­sun titolo e nessuna delega può par­lare a nome di chi lavora per la Ro­ma, e neanche per il nuovo presi­dente. Quindi per quanto riguarda la nostra comunicazione, il punto di riferimento è il nostro ufficio stam­pa. Chiunque parli anche a nome del nostro presidente non è una fon­te ufficiale. Quello che ho saputo è che DiBenedetto non è contento di questo. Non c’è un secondo canale parallelo a quello ufficiale » . Prendiamo atto, an­che se noi, a Boston, al tavolo della confe­renza stampa, tanto per citare l’esempio più lampante, insieme al futuro pre­sidente della Roma e al dottor Pao­lo Fiorentino, abbiamo visto e sen­tito i rappresentanti dell’«Open Ga­te » , Tullio Camiglieri e Franco Spiacciarello, la società a cui si è af­fidato DiBenedetto per la comuni­cazione. Possibile che fossero degli imbucati?

CHIEVO – Ah già, oggi c’è pure una partita. Sulla quale, come peraltro ormai succede da diverse settima­ne, si è parlato poco e niente. Lo ha fatto, poco pure lui, Montella che, nonostante tutto, ha lasciato aperta la porta a una speranza Champions: «E’ difficile centrare il quarto posto, ma io non mi arrendo, chissà che dopo questo turno non ci si ritrovi più vicini a Lazio e Udinese. E’ chiaro però che noi dobbiamo sol­tanto vincere, a cominciare da que­sta partita contro il Chievo che è una delle squadre meglio organiz­zate del nostro campionato» .