(Corriere dello Sport - G.D'Ubaldo) - Dalla Juve alla Juve, dal 6 maggio 2001 al 3 aprile 2011. In dieci anni a Vincenzo Montella è cambiata la vita.
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Montella, c’è la Juve Ricordi 10 anni fa?
(Corriere dello Sport – G.D’Ubaldo) – Dalla Juve alla Juve, dal 6 maggio 2001 al 3 aprile 2011. In dieci anni a Vincenzo Montella è cambiata la vita.
Dieci anni fa al Delle Alpi di Torino, al primo minuto di recupero, realizzò il gol che costrinse i bianconeri al pareggio e alla resa nella lotta per lo scudetto. Domani, da allenatore, vuole battere la Juventus per continuare a sperare nella Champions League e per guadagnarsi la conferma sulla panchina giallorossa. Sono passati dieci anni, sembra una vita. Da centravanti di straordinario talento e con una proverbiale difficoltà ad accettare la panchina ad allenatore emergente, con tante idee e la capacità di restare freddo anche nelle situazioni più difficili.
QUEL 6 MAGGIO -Quel sei maggiodi dieci anni fa Montella con una magia riuscì ad evitare la sconfitta, che avrebbe riportato la Juventus a meno tre. Sembrava finita, dopo sei minuti la Juve era in vantaggio di 2- 0. Nel finale, con l’ingresso di Nakata, la squadra di Capello si trasformò. Fu il giapponese ad accorciare le distanze a dieci minuti dalla fine e Montella, anche lui entrato all’inizio del secondo tempo, fece una prodezza. Per la Roma, a cinque giornate dal termine, fu una tappa fondamentale per la conquista dello scudetto. Per Montella un gol da incorniciare. Il primo alla Juventus, che lo aveva cercato insistentemente in quegli anni. Un gol pesante, che gli consentì di partire da titolare in due partite, per poi tornare in panchina contro il Milan. Anche in quella occasione salvò la Roma dalla sconfitta con un suo gol, entrando all’inizio del secondo tempo. Ma anche la settimana dopo, a Napoli, partì dalla panchina. Fu quella la partita che viene ancora ricordata per ilcalcio alla bottiglietta all’indirizzo di Capello. Ma all’ultima giornata, contro il Parma, l’Aeroplanino realizzò uno dei tre gol decisivi per la vittoria- scudetto.
NUOVA CARRIERA -Dopo altri otto anni di gol e un finale di carriera che avrebbe meritato fosse migliore, dopo essere andato in esilio a Londra, nel Fulham e alla Sampdoria, Montella due anni fa ha deciso di fare l’allenatore. Alla guida dei Giovanissimi ha dimostrato di saperci fare. E’ arrivato alla finale scudetto alla prima stagione, nel Master di Coverciano è uno dei migliori, ha idee, personalità, sa leggere le partite. A febbraio gli hanno affidato la Roma. Un impegno gravoso, in una stagione delicata. Sta facendo l’impossibile per centrare il traguardo della Champions League. Questa settimana, con la sosta per gli impegni delle Nazionali, ha lavorato molto bene con la squadra. I giocatori lo seguono, sanno che questa partita contro la Juventusnon vale lo scudetto come dieci anni fa, ma può valere una fetta di futuro. I giocatori non si sono lasciati distrarre dall’imminente cambio di società. Dal punto di vista atletico la squadra è cresciuta, gli attaccanti in particolare sono in gran forma. In allenamento Vucinic è straripante, Totti conferma di essere ingrandi condizioni, Borriello si allena con grande impegno e segna gol impossibili. Tutti si sono preparati per fare una grandepartita. Da qualche anno la Roma non vince all’Olimpico contro la Juventus. Montella sa come si fa. E’ stata una settimana particolare, in vista del futuro. Lui è riuscito a tenere concentrati i giocatori. All’Olimpico domani sera ci saranno più di cinquantamila spettatori. Montella cerca un’altra grande vittoria, dopo quella del derby, perregalarsi ancora la Roma.
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