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Montella, buona la prima
(Il Messaggero – U. Trani) La Roma, seguendo la rotta dell’Aeroplanino, riapre le ali sul cielo di Bologna e riprende quota: 1 a 0 al Dall’Ara, nel recupero della terza giornata di ritorno, e sesto posto in classifica, sorpassando il...
La Roma, seguendo la rotta dell’Aeroplanino, riapre le ali sul cielo di Bologna e riprende quota: 1 a 0 al Dall’Ara, nel recupero della terza giornata di ritorno, e sesto posto in classifica, sorpassando il Palermo e la Juventus.
Vincenzo Montella, nel pomeriggio del suo debutto in A, spinge i suoi ex compagni fuori dalla crisi, certificata dalle quattro sconfitte di fila che hanno costretto Ranieri a dimettersi. Dopo un mese i giallorossi tornano a vincere in campionato e soprattutto a non subire reti, dopo averne incassate 15 nelle ultime 5 gare. E’ il primo segnale di una possibile svolta. Improvvisamente il gruppo ritrova ordine e concentrazione. Si rivede una squadra. E un’identità. Non saranno scelte definitive, ma Montella cerca subito di dare un senso alla Roma sparita delle ultime settimane. Il sistema di gioco è di nuovo il 4-2-3-1 e la mossa determinante diventa il rientro di Pizarro, punto fermo anche l’anno scorso e in lite con Ranieri da prima di Natale. Il cileno torna titolare, accanto all’amico De Rossi, dopo più di tre mesi, l’ultima gara il 28 novembre, sconfitta di Palermo. Con l’assetto spallettiano, senza Perrotta che sta male e Totti che parte in panchina, il centravanti è Borriello e da trequartista inizia Simplicio. I due, guarda caso, son un po’ fuori dal coro. Il resto è la squadra dell’inizio del campionato scorso. Taddei e Vucinic esterni d’attacco, Cassetti e Riise bassi, con il norvegese sempre fuori fase, Méxes e Nicolas Burdisso i centrali difensivi. Doni, come previsto, sarà il portiere sino a fine stagione e al sedicesimo, sul corner da cui riprende la partita sospesa per la nevicata il 30 gennaio, subisce fallo e azzera la prima chance per il Bologna. La Roma è tanto diversa da quella di Ranieri. Più del previsto, tenendo conto che Montella ha diretto solo un allenamento prima dell’esordio in A, stavolta da allenatore. Reparti strettissimi, massimo trenta metri, difesa alta, sacrificio degli uomini di fascia, per primo Taddei e, soprattutto nella ripresa, anche Vucinic. Il nuovo tecnico prende appunti, dà consigli ai suoi ex compagni, ad esempio al montenegrino di tagliare verso il centro, si confronta con Totti e con i suoi collaboratori Andreazzoli e Russo. Il Bologna, davanti al presidente onorario Gianni Morandi, ritrova insomma avversari più concentrati e improvvisamente anche più organizzati. Malesani, tra l’altro, conta quattro squalificati postdatati: Moras, Portanova, Perez, Gimenez. Il terzino destro è Casarini, un centrocampista: lì dietro non si trova e regalerà il vantaggio alla Roma che si presenta con un tiro di Simplicio, su imbucata in area di De Rossi, respinto da Viviano. Doni, invece, blocca una conclusione al volo di Meggiorini. L’arbitro Banti, sospeso per non aver visto il tocco di mano di Robinho in Chievo-Milan di domenica scorsa e di conseguenza per aver convalidato il gol del brasiliano chiaramente irregolare, persevera a Bologna, dove si ritrova in campo solo perché il 30 gennaio era lui il direttore di gara. Al quarantesimo, pur avendo fermato il gioco per il fallo (volontario) di mano di De Rossi in un duello con Mutarelli, non ammonisce il capitano giallorosso. Che, ricevuto già un cartellino giallo due minuti prima per un’entrata da dietro su Ramirez, avrebbe dovuto essere espulso. L’arbitro della sezione di Livorno (giustificato, informalmente da Braschi interpellato nell’intervallo) non è poi fortunato quando, in chiusura di frazione, proprio De Rossi mette il timbro sulla sfida ancora in parità. Casarini perde palla uscendo dall’area, in posizione decentrata, e la regala a Vucinic che appoggia al capitano. Botta di destro, sporcata davanti alla porta da Cherubin: 1 a 0 al quarantacinquesimo. La Roma, nella ripresa, controlla il risultato. Con lo spirito da grande. Equilibrata e attenta, non lascia nemmeno un tiro al Bologna e ha due chance con Vucinic e Brighi. Pizarro sale in cattedra, Mexes e Burdisso annientano Di Vaio e a seguire pure Paponi, Montella inserisce Totti, Brighi e Ménez per Borriello, Simplicio e Vucinic prima di festeggiare la ventiduesima vittoria stagionale in 22 gare, la prima però in serie A.
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