(Corriere della Sera - G.Piacentini) «Non mi sento tradito dalla squadra» . Dopo la sconfitta di sabato contro il Palermo la zona Champions è andata ma Vincenzo Montella, alla vigilia della semifinale di andata di Coppa Italia contro l’Inter (ore 20.45 stadio Olimpico, diretta Rai Uno, arbitro Rizzoli), non se la sente di scaricare i suoi giocatori
rassegna stampa roma
Montella accusa: «Il talento non basta ci vuole personalità»
(Corriere della Sera – G.Piacentini) «Non mi sento tradito dalla squadra» . Dopo la sconfitta di sabato contro il Palermo la zona Champions è andata ma Vincenzo Montella, alla vigilia della semifinale di andata di Coppa Italia contro...
, da molti indicati come i maggiori responsabili della fallimentare stagione romanista. «Per me sarebbe molto facile, per avere un consenso popolare, buttare la croce sui calciatori. Il mio compito, però, è farli rendere al massimo in base alle loro caratteristiche, poi dentro lo spogliatoio dico quello che penso» .
Sul banco degli imputati sono finiti soprattutto Mirko Vucinic e Jeremy Menez. Entrambi a fine stagione vorrebbero andare via, entrambi sono usciti tra i fischi dei tifosi giallorossi che si sono stancati di aspettare che si trasformino da eterne promesse in campioni. «A volte gli atteggiamenti danno fastidio, ma quelli è difficile cambiarli. Nei comportamenti qualche miglioramento c’è stato. Chi indossa la maglia della Roma è abituato alla grande risonanza e se qualcuno vuole andare via, l’unico modo per dimostrare di valere una squadra migliore della Roma è quello di giocare bene. I giocatori lo sanno che è il campo a dare determinate risposte. Non essere completamente amati da una piazza, a volte, può essere uno stimolo, però bisogna trovare dentro di sé le motivazioni giuste» . Quello che viene maggiormente contestato alla squadra è la mancanza di personalità. La Roma, negli ultimi anni, ha sempre fallito quando bisognava vincere ad ogni costo. «È un dato di fatto che, nelle partite in cui si poteva fare il salto di qualità, abbiamo fallito. Quando gli errori si ripetono nelle stesse situazioni non può essere un caso. Chi indossa la maglia della Roma non deve avere solo talento, ma anche personalità. I fischi fanno bene se si ha voglia di dimostrare il proprio valore» .
Sfumata (quasi) definitivamente la Champions, la Coppa Italia resta l’ultimo obiettivo della stagione. «Noi e l’Inter siamo due squadre ferite per il cammino in campionato e in coppa e questo è l’ultimo traguardo perché per l’ingresso in Champions le speranze sono minime. Sarà una gara importantissima e noi ci teniamo perché è una manifestazione che abbiamo vinto già nove volte e poi potremmo giocare la finale all’Olimpico » . Un trofeo attraverso il quale potrebbe passare anche la sua riconferma sulla panchina giallorossa. «Sarò valutato da chi sta lavorando adesso in questa società e da chi arriverà, ma questo fa parte del calcio. Il prossimo allenatore non sarà scelto in base all’età ma alle caratteristiche e se sarà all’altezza del compito. Io sono sereno» .Stasera non ci sarà Totti (squalificato) e dopo cinque panchine consecutive (non gioca titolare dalla trasferta di Donetsk, era l’ 8 marzo) al centro dell’attacco ci sarà Marco Borriello, che con il 4-2-3-1 ha poca confidenza. Montella non sembra però intenzionato a cambiare modulo. «Per cambiare ci vuole tempo, si può fare in caso di necessità assoluta ma non questa la situazione» .
Alle spalle di Borriello, rispetto alla gara col Palermo, dovrebbe tornare Perrotta (ieri ha abbandonato la partitella, se non dovesse farcela è pronto Simplicio) al posto di Menez, con Taddei preferito a Rosi e Vucinic a sinistra. In difesa al fianco di Burdisso rientrerà Juan (ieri il suo agente ha confermato che non ha chiesto la cessione) al posto di Loria, con Cassetti a destra e Riise a sinistra.
© RIPRODUZIONE RISERVATA