rassegna stampa roma

Mingazzini: «Il giorno dopo pagò la pizza…»

(Corriere dello Sport – F.Zara) – «Oh, ma guarda che a fine allenamento era già finito tutto: amici come prima». Osvaldo vs Mingazzini, luglio del 2009. Pure quella volta, all’Osvaldo incazzoso saltarono i nervi.

Redazione

(Corriere dello Sport - F.Zara) - «Oh, ma guarda che a fine allenamento era già finito tutto: amici come prima». Osvaldo vs Mingazzini, luglio del 2009. Pure quella volta, all’Osvaldo incazzoso saltarono i nervi.

Giocava nel Bologna, si stava in ritiro a Sestola, l’episodio fece clamore, perchè non è normale che durante un allenamento, tic-toc di palleggi e fotografie delle fanciulle tifose oltre la rete di recinzione, due giocatori si affrontino muso contro muso, si mettano le mani in faccia e si diano spintoni, vediamo chi cade per prima, dai. Osvaldo vs Mingazzini, quella volta, fu una miccetta, un petardo che scoppia durante un sonnolento allenamento. Pum. Scoppia la miccetta e tutti guardano da quella parte. Nicola Mingazzini, che di quel Bologna era una delle anime, «Sì, ci fu un po’ di baruffa ma Daniel è un bravo ragazzo e saldò anche la mia multa» Mingazzini, come andò quella volta? «Partitella tra di noi, normale contrasto di gioco. Osvaldo si rialza, ce l’ha con me e ci affrontiamo a muso duro» Pugni in faccia? «Macchè, spintoni, mani in faccia, ghigni rabbiosi ma niente pugni. Comunque: mi sa che quella storia è stata ingigantita» Beh, non succede tutti i giorni che due si menino al campo. «Certo, ma quella fu una cosa normale. E comunque capita più di quanto credi» Però non si viene a sapere. «Bravo, però non si viene a sapere» Come finì la litigata? «Ma finì subito. A fine allenamento era già tutto chiarito. E la sera in ritiro eravamo seduti uno accanto all’altro. Piuttosto, fammi un piacere» Prego.

«Non dipingete Daniel come un attaccabrighe. Semplicemente: non lo è. All’epoca era benvoluto nello spogliatoio del Bologna, e con me poi si comportò alla grande» Cioè? «La società multò entrambi, ma lui pagò anche la mia multa» Bel gesto, ma significa che si sentiva in torto. «Beh, gli erano partiti i nervi, ma succede, è un ragazzo che nonostante la giovane età ha grande personalità, a volte si può anche sbagliare, no?» Certo. L’episodio lasciò strascichi tra di voi? «No, assolutamente no. La sera dopo Osvaldo invitò tutta la squadra a cena per una pizza. Gli scazzi dentro uno spogliatoio che funziona si risolvono sempre così» Quell’anno a Bologna per Osvaldo fu un mezzo flop. «Diciamo che non fu all’altezza delle sue doti. Ricordo che giocò le prime due partite di campionato, c’era Di Vaio fermo per infortunio, segnò un gol alla Fiorentina e a Bari si fece un mazzo così. Però quando tornò Marco per Daniel ci fu poco spazio» Si sta rifacendo alla grande con la Roma. «Se lo merita. Ha conquistato pure la nazionale. Guarda che ha delle qualità eccezionali, che pochi altri hanno. In allenamento gli ho visto fare cose pazzesche» Me la serve su un piatto d’argento: non si riferisce al vostro scontro, vero? ( Ride) «Eh, no, dai. E comunque con Daniel quella volta risolsi tutto in due minuti e ci siamo sentiti anche quando lasciammo entrambi Bologna: siamo in buoni rapporti»