rassegna stampa roma

Mexes rimanda la firma «Aspetto i nuovi padroni»

(Il Messaggero-S.Carina) Scaltro e abile, quasi si trovasse alle prese con un attaccante lento e appesantito. Alla vigilia della partita con lo Shakthar, Mexes fa melina sul mancato rinnovo contrattuale: «Ho tanti pensieri in questo momento, ora...

Redazione

(Il Messaggero-S.Carina) Scaltro e abile, quasi si trovasse alle prese con un attaccante lento e appesantito. Alla vigilia della partita con lo Shakthar, Mexes fa melina sul mancato rinnovo contrattuale: «Ho tanti pensieri in questo momento, ora penso al calcio e ad allenarmi, poi vedremo quello che accadrà ma adesso è in secondo piano».

In sala-stampa c’è chi torna alla carica ma il francese lo respinge ancora una volta: «Il rinnovo? L’ho già detto, ora ci sono altre cose a cui pensare, perché abbiamo la stagione da giocare. Con la dottoressa Sensi lunedì abbiamo parlato chiaramente e come sempre non ci sono stati problemi». E’ la legge di Truman: se non puoi convincerli, confondili. Al terzo tentativo, più diretto - «Stai aspettando l’insediamento del nuovo proprietario per decidere se restare?» - il francese, sicuro forse di averla fatta franca in precedenza, sbaglia proprio in una delle sue doti migliori, l’anticipo: «Sì», è la risposta di getto che gli sfugge. Poi, quando l’interlocutore è già lanciato a rete con la conferma che cercava, il tentativo di rimediare: «Sì, ma c’è ancora tempo, ci sono cose più rilevanti. E’ importante rinnovare, certo, ma rischio anche io: se mi rompo il crociato, sto fermo sei mesi e a fine contratto, chi mi prende? Devo pensare a tante cose, sono al settimo anno in giallorosso e sto bene qui, non sono bugiardo». Nessuno lo mette in dubbio al punto che nel pomeriggio il difensore – durante la presentazione della scarpa ‘adiZero’, creata dall’Adidas - è ancora più sincero: «A Roma sto bene, sono 7 anni che sono qui. Tuttavia è ovvio che non posso escludere che un domani possa andare via». Chissà se l’imminente arrivo degli americani possa indurlo a rimanere e respingere così le avances sempre più insistenti del Milan.

Intanto Mexes prova a fornire una chiave di lettura sia sul momento-no della Roma - «Alla fine parliamo di una partita giocata male, quella con il Napoli. Con l’Inter non abbiamo fatto una brutta figura e anche con il Brescia è andata male ma abbiamo giocato bene. I primi responsabili siamo noi giocatori» - che sui reiterati cali di tensione della squadra: «Capita, ma non solo a noi. Non so se è un problema di fiducia. Dobbiamo capire se siamo capaci di superare queste difficoltà, siamo bloccati. Non riusciamo a sbloccare la nostra forza e la nostra potenza». Poi assicura: «Nello spogliatoio va tutto bene. A me dispiace invece aver avuto quella reazione nella gara contro il Brescia. Anche se alla fine, è stato un battibecco e non pensavo avrebbe portato ad una squalifica così lunga. Purtroppo non si può tornare indietro, è sempre stato un mio difetto. Ho saltato due partite importanti ma un giocatore non cambia una squadra».

Non la cambia ma può modificarne l’atteggiamento in campo e farla apparire più sfrontata, come ad esempio è la Roma quando in campo c’è Menez: «Non sarà sicuramente la sfida più importante della mia carriera - ha detto ieri il francese - ma vogliamo dimenticare il ko col Napoli e proseguire il percorso in Champions. Malumori nello spogliatoio? Non è vero, solo cose minori».