(Il Romanista-P.Bruni) «Posso ufficializzarlo: sono effettivamente un giocatore del Milan per le prossime quattro stagioni». Mexes sceglie un cronista di francefootball.fr per dare l’addio alla Roma.
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Mexes: L’anno scorso chiesi di andare al Milan
(Il Romanista-P.Bruni) «Posso ufficializzarlo: sono effettivamente un giocatore del Milan per le prossime quattro stagioni». Mexes sceglie un cronista di francefootball.fr per dare l’addio alla Roma.
Dopo tanti rumors, patetiche smentite, promesse fatte (e mai mantenute), il difensore esce allo scoperto e, di fronte ai fotografi, posa con la sua nuova casacca a strisce rossonere. Un colpo al cuore, forte e diretto, per tutti quei tifosi che avevano sperato fino all’ultimo di vivere un brutto sogno. E invece: «Sono felice di arrivare in questa squadra, uno delle più grandi in Italia e nel Mondo. Sono orgoglioso. Soprattutto quando vedo questa nuova maglia con lo scudetto». Emozionato e, forse, pure un po’ in carenza d’ossigeno (ovviamente per “colpa” del costante lavoro riabilitativo in palestra), il francese, per sbaglio, come se non ricordasse le ripetute promesse verso il popolo romanista, si confonde e finisce per dire una fesseria: «Tengo a precisare una cosa: in Italia non avrei mai potuto giocare con altre maglie. Se non fossi venuto al Milan sarei andato all’estero». L’excursus temporale, poi, continua con la spiegazione della sua scelta: «Già lo scorso anno proposi alla Roma di vendermi al Milan, ma non se ne fece nulla. Ho preso la decisione di lasciare durante l’inverno. Sono qui per vincere, il club rossonero appartiene all’elite del calcio mondiale». «Il mio obiettivo? – prosegue “Ambrogino” – La Champions League. Sapevo che il Milan mi seguiva da due o tre stagioni, c’è stato un avvicinamento reciproco. Le nostre strade dovevano incrociarsi. Sono arrivato nella Capitale nel 2004, in una carriera è già raro fare sette stagioni nello stesso club. La Roma ha anche cambiato proprietario. Per loro, come per me, si voltava pagina».
Proprio con la vecchia dirigenza Philippe aveva un rapporto particolare: «Me ne sarei potuto andare anche l’anno scorso: avevo proposto loro di vendermi. Giocavo di meno e mi avrebbe fatto piacere che la società incassasse un’indennità per il trasferimento. Con la presidente, Rosella Sensi, avevamo un rapporto stretto ed era quasi diventata un’amica. Le ho detto che se non facevo più parte dei loro piani bisognava fare quello che c’era da fare. Lei mi ha risposto che ero uno della famiglia e che non si poteva vendere un membro. Mi ha enormemente emozionato». Passione e gioie vissute all’ombra del Colosseo insieme all’anima romana della Magica: «E’ vero che per sette anni mi sono sentito come uno di loro. Sono cresciuto con Totti, De Rossi, anche Aquilani: molto più che semplici compagni di squadra. ‘Checco’ (Totti, ndr) è stato uno dei primi a venirmi a trovare dopo l’operazione. Fin dal mio arrivo c’è stata una fusione completa con questa squadra. Credo sia piaciuta la mia sincerità, il mio coinvolgimento, ma anche la mia voglia di vivere. Ma la vita è fatta di scelte e ne ho fatta una. Presto sarà un onore e un privilegio indossare i colori del Milan».
Infine, un piccolo retroscena: qualche contatto col Real Madrid: «Niente di che, avevo voglia di restare nel campionato italiano e farlo in una società fra le prime cinque in Europa».
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