(Il Romanista - D.Galli) Sabatini volerà in Spagna la prossima settimana, ma non prima di mercoledì, per tentare di chiudere l’operazione Bojan.
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Mercoledì il ds va a prendere Bojan
(Il Romanista – D.Galli) Sabatini volerà in Spagna la prossima settimana, ma non prima di mercoledì, per tentare di chiudere l’operazione Bojan.
C’è l’ok - ma di massima - del Barcellona, c’è il consenso del giocatore, c’è il via libera di Guardiola. Resta pèrò un nodo da sciogliere. È la formula del trasferimento. Gli spagnoli insistono per il prestito con diritto di riscatto per la Roma e controriscatto per il il Barça. A Trigoria puntano sull’acquisto a titolo definitivo oppure su una soluzione che possa accontentare economicamente la Roma. Eppure, a Barcellona sono convinti che l’affare sia fatto. «C’è la Roma nel destino di Bojan», scriveva ieri Sport, quotidiano dichiaratamente filobarcellonista. Nell’articolo di Javier Giraldo si legge che la Roma avrebbe offerto 10 milioni, che Bojan a Barcellona non trova più spazio e che a Roma andrebbe invece a rimpiazzare il partente Vucinic (nota per Giraldo: non è ancora detto, c’è chi si sta prodigando per convincerlo a restare). Nel pezzo si sottolinea come il Barcellona sia d’accordo sul prezzo ma non sulla formula dell’acquisto. In pratica, i blaugrana temono che Bojan possa galvanizzarsi a Roma, esplodendo definitivamente.
Se così fosse, ed è quello che i romanisti si augurano, il Barça avrebbe ceduto per soli 10 milioni un calciatore che tra qualche tempo potrebbe valere anche quattro o cinque volte tanto. Ecco perché, sempre secondo Sport, in Catalogna vorrebbero inserire nel contratto una clausola che preveda sì il riscatto per la Roma, ma pure il controriscatto per il Barcellona a un prezzo che, stando alla ricostruzione del quotidiano, sarebbe maggiorato del 20% rispetto a quello d’acquisto. La Roma lo pagherebbe 10 milioni, il Barcellona lo ricomprerebbe quindi a 12. Ma la Roma non è una squadretta. Un’operazione del genere va bene per un club di medio-basso livello. Noi non siamo una succursale del Barcellona, è stato spiegato al presidente blaugranaSandro Rosell. Non accettiamo di parcheggiare a Trigoria un calciatore per poi restituirlo al mittente, magari ringraziando pure per il prestito e per l’obolo da 2 milioni (il 20%) che il Barça riconoscerebbe alla Roma. In sintesi, la ricostruzione di Sport è solo parzialmente corretta: rappresenta esclusivamente le richieste della società catalana. Sabatini andrà in Catalogna, anche se non prima di mercoledì, per cercare di lavorare ai fianchi Rosell & Co. L’impressione è che alla fine sarà trovata la formula giusta.
Il primo a volerlo è proprio Bojan. Ha detto no all’Udinese, che lo avrebbe preso come contropartita tecnica (più soldi) nell’affare Sanchez. Non gli importa che i friulani giocheranno in Champions. Non è un club che può lottare per la Coppa Campioni, ma nemmeno per lo scudetto, è stato il suo ragionamento. La Roma sì, invece. A Luis Enrique è bastata una telefonata per convincerlo a seguirlo a Trigoria. In questi giorni ha chiesto di essere lasciato in pace.
È impegnato in Danimarca fino al 25 giugno (se la Spagna arriverà in finale) per gli Europei Under 21. Sabatini andrà comunque per la sua strada. Per la firma del giocatore non c’è fretta. Per quella del Barcellona nemmeno, ma il ds vuole consegnare a Luis Enrique il primo grande colpo dell’era americana. Ecco perché non rimanderà il suo viaggio in Spagna. Avvisate Rosell: Sabatini è un osso duro. A Bojan si intreccia anche la questione della cessione della società. Vorrebbe essere DiBenedetto ad annunciare il primo colpo della Roma americana. I tempi per la nomina a presidente potrebbero però essere un po’ più lunghi del previsto. Le firme sul contratto definitivo, il famoso closing, potrebbero slittare - usiamo il condizionale, le fonti sono contrastanti - dal 4 luglio a metà mese. E con esse pure l’avvento della nuova presidenza.
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