rassegna stampa roma

Ménez, un fallimento dietro l' altro

(Corriere della Sera – G. Piacentini) – Un fallimento. Non si può definire diversamente la prestazione di ieri sera di Jeremy Ménez. Il francese è riuscito, quattro giorni dopo, a dare ragione a Vincenzo Montella che nei minuti...

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(Corriere della Sera - G. Piacentini) - Un fallimento. Non si può definire diversamente la prestazione di ieri sera di Jeremy Ménez. Il francese è riuscito, quattro giorni dopo, a dare ragione a Vincenzo Montella che nei minuti finali della gara col Milan gli aveva preferito il giovane Caprari.

«Quando entra a partita in corso, Jeremy non rende al massimo» , la spiegazione dell’Aeroplanino che somigliava tanto a una bocciatura definitiva. E invece il tecnico giallorosso, a sorpresa, ha deciso di dargli di nuovo fiducia, questa volta dal primo minuto. Il risultato è stato, se possibile, inferiore a tutti i peggiori presentimenti perché Ménez non solo non ha minimamente inciso sulla partita, ma ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare. Si è intestardito in dribbling inutili, ha fallito giocate elementari ma soprattutto non ha fatto vedere quella reazione che ci si aspettava da lui dopo tutte le polemiche degli ultimi tempi. Non è un caso che la Roma abbia costruito le sue azioni più importanti nel finale quando il francese – sostituito da Caprari, sempre lui, dopo 73 bruttissimi minuti – era già sotto la doccia. «Secondo me – il commento di Montella a fine partita – ha fatto una buona gara. Ménez ha corso e si è impegnato, ma è logico che da lui ci aspettiamo sempre di più dal punto di vista della qualità. Non è vero che abbiamo creato occasioni solo nel finale, abbiamo creato tanto anche con Ménez in campo».

Partito sulla fascia sinistra nel ruolo di vice Vucinic, finché è rimasto in campo si è spostato su tutto il fronte d’attacco ma non ha lasciato nessuna traccia sul match. Come non ha lasciato nessuna traccia – a due partite dalla fine si può fare un bilancio definitivo – in quella che comunque è stata la sua stagione migliore da quando veste la maglia della Roma. I numeri sono impietosi – 4 gol in 41 presenze quest’anno, 12 (comprese le coppe) in tre anni – e evidenziano meglio di qualunque altra considerazione il fatto che la sua è ormai una scommessa persa. L’atteggiamento indisponente di ieri sera è stato un altro passo verso un divorzio che, a questo punto, sembra inevitabile a fine stagione. «Speriamo che giochi come sa e che ci porti in finale» , aveva detto prima della partita il direttore giallorosso Gian Paolo Montali. Non lo ha fatto, e probabilmente non avrà altre possibilità per riscattarsi. Potrà farlo il prossimo anno, ma difficilmente con addosso la maglia della Roma.