rassegna stampa roma

Menez: «Sono deluso». Multato

(Il Romanista – P.Bruni) L’imperativo è solamente uno: chi sbaglia paga. Con Montali in cabina di regia e in attesa della svolta societaria, chiunque non rispetta il codice di disciplina interno alla squadra, viene multato.

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(Il Romanista - P.Bruni) L’imperativo è solamente uno: chi sbaglia paga. Con Montali in cabina di regia e in attesa della svolta societaria, chiunque non rispetta il codice di disciplina interno alla squadra, viene multato.

Stavolta la ruota ha girato verso Jeremy Menez che, in un’intervista rilasciata a l’equipe.fr, non ha nascosto il suo malcontento rispetto alle scelte tecniche di Montella. Il francese, infatti, con l’avvento dell’aeroplanino sulla panchina giallorossa ha visto diminuire il suo minutaggio in campo e ha ripreso una certa confidenza con la panchina. Scelte che, fondamentalmente, potrebbero limitarlo in fase di convocazione con la sua nazionale: «Da quando c’è il nuovo allenatore gioco di meno ma il Ct (Blanc, ndc) sa cosa sono in grado di fare. Essere chiamato dalla Francia è stata una boccata d’ossigeno». Da titolare con Ranieri a riserva, il passo è piuttosto difficile da digerire: «Non nascondo che sono rimasto molto sorpreso e ho fatto fatica ad accettarlo. Sono rimasto deluso da alcune persone qui, non capisco le scelte del mister ma le rispetto e le accetto. Manca un mese e mezzo a fine stagione, continuerò a lavorare come ho sempre fatto e poi si vedrà».

 

«Escludere una mia partenza a giugno? – ha continuato il numero 94 – No. E’ da tre anni che sono qui, la gente mi conosce e sa come posso giocare, ma per dare il meglio ho bisogno di sentire fiducia e di sentirmi importante per il club. Nel momento in cui mancano queste cose, non escludo nulla. I sostenitori sono sempre stati eccezionali con me, ma sono rimasto deluso da alcune cose e alcune persone. A parte qualche eccezione, non sono stato molto aiutato all’interno della Roma». Un messaggio chiaro e detto (fino a prova contraria) senza peli sulla lingua, sicuramente inopportuno in questo particolare momento dell’annata. Ieri, ad esempio, il “galletto” ha giocato l’intera sfida con la Fiorentina e il suo apporto in campo, salvo un paio di cross sbilenchi, si è consumato a fine incontro quando ha contrastato Gilardino togliendogli il pallone dai piedi. Troppo poco per un ragazzo “toccato” dal talento che, “coccole e bacetti” a parte, dovrebbe (e potrebbe) segnare almeno un gol a partita. Affermazioni che a Trigoria hanno creato un certo fastidio e che non verranno ignorate.

 

Il tempo della pazienza è finito e le stridenti parole che il ragazzo ha usato nei confronti di Montella sono sembrate inopportune: «Della mia situazione ne abbiamo parlato vagamente, tuttavia le sue parole non mi sono sembrate sincere: mi ha detto che c’erano delle cose che non si potevano più fare, che non si poteva giocare con tre attaccanti. Eppure dall’inizio della stagione ho giocato in diversi ruoli e ho sempre partecipato all’azione difensiva. Avrei preferito maggiore chiarezza ». La storia fra il francese e la Roma è arrivata al capolinea? C’è qualche altra squadra che lo sta corteggiando? Saranno state dichiarazioni reali o le solite montature giornalistiche? Di sicuro, leggendo l’intervista, emerge un Menez irritato e indisponente: «Da inizio anno ho ricoperto diversi ruoli, non è stato facile ma mi sono sempre sacrificato e gli stessi tifosi, ora, non capiscono perché non gioco. Non mi sento offeso, però ancora una volta, è una situazione frustrante ». Per fortuna, però, che ci sono i numeri ad aiutare: in tre anni il buon Jeremy ha messo a segno sette reti in circa ottanta gare. Pochine per un fuoriclasse come lui, specialmente se paragonate ad un giocatore “di medio livello” che ieri al Franchi ha realizzato il gol numero duecentouno in campionato e quest’anno, di panchina ne ha fatta molta di più.