(Il Messaggero) Forse ha ragione Daniele De Rossi, capitano venerdì sera per l’assenza di Francesco Totti, quando ammette che «c’è qualche nervosismo tra noi perché non vengono i risultati».
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Menez litiga con Borriello poi si scusa: «Ho sbagliato»
(Il Messaggero) Forse ha ragione Daniele De Rossi, capitano venerdì sera per l’assenza di Francesco Totti, quando ammette che «c’è qualche nervosismo tra noi perché non vengono i risultati».
Parole dette dopo una vittoria ma che sintetizzano il film di una stagione. Il centrocampista, nella circostanza, parla prima di lasciare lo stadio Via del Mare di Lecce, uscendo da uno spogliatoio che ha rischiato di trasformarsi in un ring. Menez, tra insulti e urla, ha provato ad aggredire Borriello. Mezza squadra è intervenuta per evitare che i due, con il francese scatenato e nervosissimo, si mettessero le mani addosso. Partiamo, però, dalla fine dell’ennesimo incendio giallorosso, spento solo dopo la notte, utile per la riflessione sull’inutilità di certi atteggiamenti, soprattutto per un episodio banale e addirittura dopo un successo ottenuto quando nessuno più se l’aspettava, quasi trovato e ormai insperato. Ieri mattina, a Trigoria e prima dell’allenamento, Menez ha trovato la forza e la voglia di pentirsi. Così, davanti ai compagni, ha preso la parola per chiarire definitivamente con Borriello: «Scusa Marco, ho sbagliato a reagire così». Stretta di mano e lite archiviata. Il fuoco si era acceso dentro Menez nel recupero, quattro minuti, del secondo tempo della gara di Lecce. La Roma è appena passata per la seconda volta in vantaggio e sta per festeggiare il secondo successo consecutivo in trasferta. Borriello conclude l’azione d’attacco con un tiro a lato, in diagonale. Al suo fianco c’è Menez, scattato in profondità e senza ricevere, però, palla dal compagno. Jeremy, uno che spesso ha la palla incollata ai piedi, sbotta per l’egoismo di Marco e comincia a insultarlo pesantemente.Il centravanti risponde, mandando il francese a quel paese. Menez, a quel punto, non ragiona più e, con la palla appena tornata in gioco, corre verso Borriello. Meno male che tra i due si trova Brighi, rapido a bloccare Jeremy che sta puntando dritto verso Marco. Intanto l’arbitro Damato fischia la fine dell’incontro. Ma la questione non si esaurisce lì. Montella fa uno scatto verso il centro del campo. Prima di salutare il direttore di gara e i suoi collaboratori, di ringraziare i giocatori, va a prendere Borriello che sta sbuffando e imprecando, marcato da un paio di compagni. Ora è l’attaccante a cercare il compagno e nemmeno si accorge che c’è l’allenatore dietro di lui. Vincenzo gli dice di star calmo e gli chiede il cinque come promessa. Ma nello spogliatoio c’è Menez in agguato. Cioè in attesa di Borriello. Dietro le quinte scoppia la rissa, fortunatamente solo verbale. Ultimamente i due, per motivi diversi, sono abbastanza irrequieti. Jeremy, da quando c’è Montella, non è più titolare e da sostituto sta deludendo il nuovo tecnico; Marco è a digiuno da 7 partite, ultima rete contro il Brescia il 2 febbraio, e anche per questo avrebbe voluto calciare il rigore che si era procurato. Entrambi escono sconfitti dopo una vittoria di squadra e non solo per la sceneggiata in pubblico e in privato: il primo perde il posto, l’altro il gol. Perché il rigorista è Pizarro, quando non c’è Totti.
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