(Il Romanista - F. Bovaio) - I soldi aiutano a vivere meglio, ma non sempre fanno la felicità. Chiedetelo ai tifosi del Paris S.Germain, che nonostante i cospicui investimenti degli emiri proprietari della società vedono la loro squadra andare a rilento nella Ligue 1.
rassegna stampa roma
Ménez già si fa riconoscere
(Il Romanista – F. Bovaio) – I soldi aiutano a vivere meglio, ma non sempre fanno la felicità. Chiedetelo ai tifosi del Paris S.Germain, che nonostante i cospicui investimenti degli emiri proprietari della società vedono la loro...
Dopo gli ottantaquattro milioni di euro spesi in estate per rinforzarlo tutti pensavano che il Psg avrebbe ucciso la Ligue, non che dopo quindici giornate fosse "solo" secondo a tre punti dal sorprendente Montpellier, complice il capitombolo rovinoso (3-0) subito nel "derby di Francia" con il Marsiglia di Deschamps, che non sta certo vivendo la sua stagione più esaltante. Una sconfitta pesante che ha rigettato nella bufera il tecnico dei parigini Kombouarè, già discusso da molti in avvio di stagione e da un po? di tempo a questa parte alle prese con l'ingombrante ombra di Ancelotti. E già, perché nella querelle tutta parigina che si sta sviluppando intorno alla squadra rossoblu uno dei protagonisti più acclamati, citati e sognati è proprio il buon Carletto, che secondo il quotidiano l’Equipe Leonardo starebbe facendo di tutto per portare sotto la Tour Eiffel proprio al posto della vittima sacrificale Kombouarè.
Un intrigo nel quale voci si rincorrono a voci e del quale è indiretto protagonista anche l’ex romanista Jéremy Ménez, che dopo essere rimpatriato tra squilli di trombe e rulli di tamburi sta rendendo decisamente al di sotto delle aspettative. Come se non bastasse, poi, dopo la sconfitta di Marsiglia avrebbe avuto un vero e proprio alterco con il compagno di squadra André Ayew a proposito del suo impegno in campo, con quest’ultimo che lo avrebbe accusato di non correre per niente a vantaggio della squadra, ma di pensare solo a se stesso. Insomma, di avere quell’aria indolente e sufficiente in campo che tanto faceva arrabbiare molti tifosi della Roma anche quando vestiva il giallorosso. All’accusa del compagno, sempre stando a quanto riportato dall’Equipe, Ménez avrebbe risposto piccato: «Tocca agli altri correre, io sono venuto qui per giocare in attacco».
Apriti cielo, la discussione a quel punto ha coinvolto tutta la squadra e ora il Psg sembra un pentolone che sta per scoppiare. Evidentemente la settimana passata era quella delle litigate negli spogliatoi, che nel calcio sono sempre accadute (dai campionati maggiori a quelli minori) e che non vanno ingigantite più di tanto. A patto, come ha fatto la Roma, che vengano subito sanzionate in nome del rispetto reciproco tra giocatori e di quello per le regole. Che devono essere uguali per tutti. Chissà se ora anche il Psg prenderà provvedimenti verso Menez, reo di una risposta tanto irritante quanto supponente che, se fosse vera, andava proprio evitata. La classe, se uno ce l’ha, deve mostrarla in campo, ma da sola non fa vincere le partite, che spesso, invece, si portano a casa con il sudore, l’impegno, la determinazione e la voglia di correre per la squadra. E magari anche passando la palla al momento giusto al compagno meglio posizionato per tirare in porta.
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