rassegna stampa roma

Menez bocciato, è addio?

(Il Romanista – B. De Vecchi) «Del mio futuro ne dovremo parlare a fine stagione. Ho ancora un anno di contratto. Vedremo.

finconsadmin

(Il Romanista - B. De Vecchi) «Del mio futuro ne dovremo parlare a fine stagione. Ho ancora un anno di contratto. Vedremo.

Non ho capito perché è entrato Caprari». Se lo chiede Menez a fine partita. Se lo sono chiesto, in effetti, anche i tifosi della Roma. Minuto 37 della ripresa, si accende il tabellone luminoso. Montella chiama fuori Rosi. È il momento di Menez? Macché. Tocca a Caprari. A un ragazzino. A un ragazzino bravo. Bravissimo. Ma un ragazzino.

L’Olimpico resta a bocca aperta, perché là in panchina c’è un certo Jeremy Menez. Uno che sa come scardinare le difese. Uno che lo sa perché ragazzino non lo è più. È un ex enfant terrible, è uno capace di aprire il reparto difensivo del Milan, è un trequartista-fantasista- seconda punta-esterno offensivo. È classe cristallina. È Menez, punto.

E invece Montella lascia tutti di stucco: Jerry resta in panchina. «In settimana, Caprari mi aveva dimostrato una maggiore voglia di giocare di Menez. Io faccio sempre il meglio per la squadra e non potevo permettermi in campo un giocatore che interpretasse male la partita», spiega il tecnico. Secondo l’allenatore, non è una bocciatura: «Menez fa ancora parte del mio progetto». Sarà. Oggettivamente, ormai siamo ai titoli di coda. The end, anzi la fin.

Venire stroncati in questa maniera, venire scartati a vantaggio di un pischello, significa che se prima le possibilità che Menez potesse restare erano pari all’1%, adesso sono a zero. Jeremy è ormai entrato nell’ordine di idee di lasciare la Roma. A onor del vero, il fantasista ci ha messo anche parecchio del suo. Dopo l’addio di Ranieri, il calo di rendimento è stato evidente. Con Vincenzo non c’è mai stata sintonia. L’Aeroplanino ha provato a recuperarlo, a riallacciare un rapporto che lentamente si è invece disintegrato. Quella di ieri è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Menez prova a ingoiare il rospo: «Bisogna accettare sempre - commenta - le scelte del mister. Il futuro? Ho ancora un anno di contratto, ma a fine stagione ci siederemo a tavolino e decideremo che fare. Gli episodi fuori dal calcio (i sassi alla sua macchina, ndr) fanno parte del nostro mestiere. Io sto bene e Montella lo sa...». Ieri, il francese festeggiava 24 anni. Mai compleanno fu peggiore.