(Il Romanista-C.Zucchelli) Stamattina sosterrà le visite mediche, poi verrà presentato alla stampa e, infine, parteciperà al primo allenamento con i suoi nuovi compagni. Jeremy Menez è praticamente un giocatore del Paris Saint Germain.
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Menez al Psg, è l’erede di Giuly
(Il Romanista-C.Zucchelli) Stamattina sosterrà le visite mediche, poi verrà presentato alla stampa e, infine, parteciperà al primo allenamento con i suoi nuovi compagni. Jeremy Menez è praticamente un giocatore del Paris Saint Germain.
Ieri mattina l’ormai ex romanista ha lasciato il ritiro di Riscone poco dopo le 9, dopo aver fatto colazione e salutato tutti i compagni. Sereno, sorridente, pronto ad iniziare la sua nuova vita, senza alcuna voglia di guardarsi indietro. La stessa serenità l’aveva messa in mostra la sera prima a cena, quando i compagni scherzavano con lui in vista del trasferimento imminente. Menez ha incontrato Sabatini, ha definito con lui i dettagli del trasferimento, poi ha preparato la borsa. Ieri mattina è stato accompagnato ad Innsbruck, dove ha preso un volo privato per Parigi. Lì ha incontrato alcuni emissari del Psg e poi ha pranzato insieme alla famiglia. Con i dirigenti della società francese ha messo nero su bianco i dettagli del contratto (dovrebbe essere un triennale - invece che un quadriennale - da oltre due milioni a stagione) e ha scelto la maglia: indosserà la numero 7, nelle ultime due stagioni sulle spalle di un altro ex romanista, Ludovic Giuly. E proprio a Giuly Menez succederà in tutto e per tutto nel 4-4-2 tanto caro a Antoine Kombouaré.
Alla Roma andranno circa 8 milioni, più un milione in caso di qualificazione del Psg alla Champions. Menez è stato voluto direttamente da Leonardo, che aveva avuto modo di ammirarne le qualità tecniche durante gli anni che Jeremy ha trascorso in Italia. I due si sono parlati, l’ex allenatore dell’Inter gli ha ribadito la fiducia nei suoi mezzi tecnici, ma pretende anche un atteggiamento diverso in campo. In poche parole, dovrà essere un altro Menez rispetto a quello visto negli ultimi mesi romani. Lui è convinto di potercela fare, non fosse altro perché tornerà a casa. A Parigi. Nella squadra di cui è tifoso. E con cui è convinto di poter mantenere un posto stabile in nazionale, con obiettivo gli Europei del prossimo anno e, so-prattutto, i Mondiali del 2014. Avrà 27 anni Menez quando si andrà a giocare in Brasile, sarà nel pieno della sua carriera, dovrà aver dimostrato tutto il bene che di lui si è sempre detto. E scritto.
Anche adesso in Francia la notizia del suo trasferimento occupa le colonne dei giornali e le home page dei siti internet, a partire da quello di France Football che ieri pomeriggio ha dato la quasi ufficialità dell’affare. Negli stessi momenti, Walter Sabatini in conferenza stampa a Riscone, parlava così: «Mi dispiace di non aver potuto gestire Menez in prima persona, non perché non sono un taumaturgo o un medico degli afflitti, ammesso che Menez sia stato un po’ depresso nella Roma. Mi dispiace veramente molto non aver potuto lavorare con lui e non averlo aiutato a costruirsi calcisticamente e professionalmente ». La speranza è che qualcuno, in Francia, riesca invece nell’impresa.
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