rassegna stampa roma

Meglio dell’anno scorso? Già fatto

(Il Romanista – D.Giannini) A quota 38 in classifica alla 21esima giornata di campionato. E’ il bottino della Roma fino a questo punto. Tanti? Pochi? Il dato certo, e risaputo, è che i giallorossi hanno fin qui collezionato gli stessi...

Redazione

(Il Romanista - D.Giannini) A quota 38 in classifica alla 21esima giornata di campionato. E’ il bottino della Roma fino a questo punto. Tanti? Pochi? Il dato certo, e risaputo, è che i giallorossi hanno fin qui collezionato gli stessi punti della passata stagione.

Ma dire che la Roma sta andando come nel campionato 2009-2010 sarebbe poco corretto, perché la formazione di Claudio Ranieri sta facendo anche meglio. E non unicamente perché il distacco dalla vetta è di soli 6 punti rispetto agli 11 di dodici mesi fa. No, la squadra di oggi tiene più palla, tira di più ed è più pericolosa di quella che ha sfiorato lo scudetto lo scorso maggio. A dirlo sono i dati raccolti e pubblicati sul proprio sito dalla Lega di Serie A.

Lo studio, che riguarda tutte le squadre del massimo campionato, focalizza l’attenzione su sei aspetti dello svolgimento del gioco: si comincia dal possesso palla, poi ci sono i tiri, le palle giocate, la percentuale di passaggi riusciti, la supremazia territoriale e la percentuale di pericolosità. In tutte queste categorie la Roma sta facendo sensibilmente meglio del passato. Partiamo dal possesso palla, aspetto nel quale la formazione di Ranieri, anche per le caratteristiche di attaccanti rapidi nelle ripartenze, non è ai primissimi posti in serie A. Lo scorso anno la media a partita era di 23 minuti e 18 secondi. Quest’anno si è saliti di quasi 2 minuti (media di 25’e 18’’) e di quattro posizioni, arrivando al settimo posto di questa particolare classifica. Ma è solo l’inizio, perché anche nei tiri c’è stato un buon balzo in avanti. Per tiri dentro,nei parametri della Lega si intende qualsiasi conclusione nello specchio della porta a prescindere dal fatto che questa sia terminata con la rete, la parata del portiere, con un palo o con la respinta di un giocatore a portiere battuto. In questa classifica la Roma è passata dal sesto al quinto posto e da 5,2 a 5,7 tiri (in testa c’è il Milan con 6,8). E siamo al numero totale di palle giocate. Qui la graduatoria è guidata dalle due milanesi che si sono alternate al comando. La Roma è passata dal quinto posto al terzo, proprio dietro a Inter e Milan, grazie ad un bottino di 40 palle giocate in più (565,9 contro 525,5).C’è poi il conteggio della percentuale di passaggi riusciti (ovvero il rapporto tra il totale delle palle giocate e quelleandate a buon fine). Neanche a dirlo, anche qui la formazione giallorossa ha fatto un bello scatto verso l’alto. Dodici mesi fa era settima a pari merito con la Fiorentina (a quota60,3%), ora è quarta col 66,1%. Curioso notare come tra la Roma e le milanesi si sia inserito il fanalino di coda del campionato, il Bari, che in effetti gli esperti ripetono essere una squadra che gioca bene al calcio. Ma giocare la palla a lungo non vuol dire per forza presentarsi con frequenza dalle parti del portiere avversario. Aspetto che, invece, viene analizzato dalla percentuale di pericolosità, ovvero da un indice (che varia da 0 a 100) che misura la produzione offensivadella squadra in base alla capacità di mantenere il possessopalla, di verticalizzare, di arrivare al tiro, di creare occasioni da rete. Qui la Roma sale dal quinto al quarto posto co nun valore di 53,6 (+1,0). Resta ancora da approfondire l’evoluzione della Roma per un’ultima variabile del gioco: la supremazia territoriale. Ovvero dei minuti totali di possesso palla di una squadra nella metà campo avversaria. Un aspetto sorprendente, perché in questo campionato la Roma sembra soffrire troppo(e comunque più che in passato) in alcuni momenti del match le iniziative avversarie. Sembra, appunto. Perché i numeri sembrano dire il contrario. Alla 21esima giornata deltorneo 2009-2010 i giallorossi erano solo quattordicesimi in classifica con 8 minuti e 44 secondi. Ora è tutta un’altra storia, con un significativo terzo posto, frutto di 11 minutie 13 secondi oltre il cerchio di centrocampo. Numeri importanti, che però devono essere trasformati in gol e punti. Da qui alle fine almeno 6 più di tutti gli altri.