(Il Messaggero - A.Angeloni) - Carlo Mazzone non conosce Totti, parla solo di Francesco. Il suo Francesco. Quasi un figlio calcistico, a cui ancora oggi è molto affezionato. E quando si deve discutere del capitano della Roma, eccolo intervenire.
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Mazzone lo difende «Il tecnico spieghi perché»
(Il Messaggero – A.Angeloni) – Carlo Mazzone non conosce Totti, parla solo di Francesco. Il suo Francesco. Quasi un figlio calcistico, a cui ancora oggi è molto affezionato. E quando si deve discutere del capitano della Roma, eccolo...
Sempre con passione e spontaneità.
Mazzone, come giudica le scelte di Luis Enrique: Totti e Borriello in panchina nella prima ufficiale.
«Credo che sia una fase complicata per Luis. Non può ancora avere una percezione completa di Roma e della Roma, sta cercando di capire le caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione».
Quindi?
«Onestamente non avrei fatto quelle scelte. Lui le ha fatte per motivi disciplinari, ma non lo so. Magari ha sopravvalutato alcuni giovani che ha a disposizione».
Su Totti?
«Francesco è uno che può darti la giocata, anche in un momento in cui non è al top della condizione. Non gli si deve chiedere la prestazione, ma il tocco vincente. Può essere utile nella fase del possesso, nel prendere punizioni. E’ uno d’esperienza. Basta una sua idea e porti a casa la partita».
Non è un peso, insomma.
«Non può esserlo. Non è quello di una volta, ma credo che il suo contributo lo possa dare ancora oggi».
Luis Enrique non si è pentito delle scelte.
«Io non so perché ha preferito certi giocatori a altri. L’importante è che sia sempre chiaro con loro, spiegando i motivi reali delle esclusioni. Io risolvevo sempre all’interno dello spogliatoio. Le sue dichiarazioni non mi hanno convinto, poteva dire che Francesco non stava bene».
Rivedremo Totti in panchina?
«Non saprei. Vediamo come vanno le cose da qui in avanti, come migliora lo stato di forma di Francesco e di altri. Certo, spero che non diventi un’abitudine. Giocatori come lui, Baggio, Guardiola io li tenevo in campo, affidandomi sempre e comunque a loro».
E di Borriello che dice?
«Credo sia una questione di caratteristiche tecnico-tattiche. Anche lui è un ottimo elemento, sempre difficile da lasciare in panchina».
Secondo lei Luis Enrique è ancora inesperto per il calcio italiano?
«L’esperienza non è mai un difetto, l’inesperienza può esserlo. Io non ce l’ho con lui, vorrei far passare qualche tempo per poterlo capire meglio, dico solo che oggi in Italia uno si sveglia la mattina e fa l’allenatore».
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