rassegna stampa roma

Mauro: “E' una Roma da 7, ma poco adeguata alla figura di Francesco Totti”

(repubblica.it – M.Mauro) Si è chiuso un mercato più di partenze che di arrivi. Tanti campioni hanno lasciato l’Italia, qualcun altro è arrivato. Segno che il fascino esercitato dal nostro calcio rimane sempre vivo. Diamo i voti alle...

Redazione

(repubblica.it – M.Mauro) Si è chiuso un mercato più di partenze che di arrivi. Tanti campioni hanno lasciato l'Italia, qualcun altro è arrivato. Segno che il fascino esercitato dal nostro calcio rimane sempre vivo. Diamo i voti alle venti squadre di Serie A.

VOTO 8 MILAN. I campioni in carica hanno fatto un ottimo mercato. Nessuna cessione eccellente, alcuni arrivi di spessore soprattutto in difesa. Mexes a parametro zero è un affare, va a formare un sontuoso trio di centrali con Nesta e Thiago Silva. Aquilani a 6 milioni è un grande colpo, perchè il romano si incastra bene nei meccanismi di Allegri. Con una difesa così e il potenziale offensivo che hanno i rossoneri ora sono sì chiamati a vincere, ma devono farlo anche giocando bene. Allegri deve dimostrare una crescita in Europa: l'eliminazione dello scorso anno contro il Tottenham fa ancora male ai tifosi. Piccola pecca: ho qualche dubbio sulla fascia sinistra difensiva, dove Taiwo dovrà migliorare rispetto alle prime uscite. NAPOLI. Un mercato quasi perfetto: sono state colmate le lacune nei vari reparti, ritoccando l'organico con ottimi giocatori, di grande affidamento (Inler, Britos e la ciliegina Pandev). Mazzarri dovrà però affrontare un nuovo tipo di problema. L'anno scorso la sua squadra è stata la sorpresa della stagione: un terzo posto finale non preventivato, che ha fatto del Napoli la mina vagante dello scorso campionato. Quest'anno però i partenopei non potranno sfruttare l'effetto sorpresa: dovranno dimostrare sul campo tutto il proprio valore. Spero non ci siano contraccolpi psicologici. LAZIO. Vedi Napoli. Ottimi innesti (Klose, Cissè, Marchetti) e ottime cessioni (Zarate su tutti). A Reja il compito di ottenere risultati e bel gioco. UDINESE. Il voto è la media tra il 10 per la gestione del mercato nella storia e il 6 per la quasi immobilità in entrata. Ma a Udine possono essere felici: la vocazione dei friulani è da sempre quella di creare campioni e di rivenderli, sfruttando la voglia di affermarsi dei propri calciatori. Certo, Sanchez è partito e non è arrivato un sostituto all'altezza: ma chi può dire che non sia già in rosa? VOTO 7 PARMA. Ottimo ambiente, con una dirigenza fatta da persone serie e pacate. Il mercato è stato giudizioso e intelligente, tipico del binomio Ghirardi-Leonardi. Un bel 7 di stima. ROMA. Anche qui il voto è di stima. Mi sembra ottima l'idea generale del nuovo progetto giallorosso, ma ho qualche perplessità che questo sia adeguato alla figura di Francesco Totti. Col capitano andava discusso un progetto di questo tipo, prima di attuarlo. Totti è uno straordinario centravanti, ma per occupare quella posizione nello schema di Luis Enrique serve mobilità, basti pensare a Messi che gioca da finto centravanti. Sarei curioso di vedere il Totti di 7-8 anni fa in questo ruolo, sarebbe stato uno dei più forti centravanti della storia. Ad ogni modo, i nuovi acquisti non mi entusiasmano particolarmente. Tutti giovani di grande prospettiva. Bojan, Gago, Osvaldo e Pjanic sono buoni giocatori, ci mancherebbe. Però l'idea di Luis Enrique è quella di ottenere risultati puntando sul gioco di squadra, un modo di vedere il calcio che in Italia non ha mai pagato. La Serie A viene vinta dalle squadre che hanno il maggior numero di campioni in campo. Inoltre, non si dimentichi che si vuole attuare tutto questo a Roma, dove la pressione della piazza non è la stessa di Parma, per fare un esempio. Mi auguro che che Luis Enrique riesca nel suo compito, perchè sarebbe un cambiamento (positivo) importantissimo nel nostro calcio. VOTO 6,5JUVENTUS. Il mercato della Juve è indecifrabile. Per l'ennesima estate rivoluzione della rosa, anche se quest'anno ci sono elementi di discontinuità con il passato. Innanzitutto i bianconeri hanno preso un fuoriclasse, Andrea Pirlo. E intorno a lui hanno preso tanti altri ottimi (Vucinic) o buoni giocatori (Giaccherini, Lichsteiner), con alcune incognite (Elia e Vidal). Il tutto in mano ad un allenatore vincente, ma all'esordio in una grande piazza, dove l'imperativo è vincere sempre. Le premesse per competere con le big ci sarebbero, bisognerà vedere se questi calciatori riusciranno a compiere il salto di qualità per essere alla pari con Milan e Inter. Il voto è la media tra il 7 per l'intraprendenza nel mercato e il 6 per il livello attuale della rosa juventina. VOTO 6CAGLIARI. Cellino ha fatto un buon mercato: ha venduto bene Lazzari e Marchetti, acquistando alcune scommesse dai campionati stranieri. Però non ha stravolto la struttura della squadra, riscattando Astori dal Milan e confermando i vari Cossu e Conti. In più ha preso un ottimo allenatore come Ficcadenti (a proposito: mi dispiace per Donadoni, pensavo si fosse creato un buon feeling col presidente), sottovalutato a torto dalle grandi squadre. CESENA. Il colpo è la permanenza di Parolo, a mio avviso un signor centrocampista: ha fatto male il Milan a non acquistarlo, è già pronto per una big. E' partito il folletto Giaccherini, ma sono arrivati diversi buoni giocatori, tra i quali spicca il nome di Mutu. Ottimo l'innesto in panchina di Giampaolo, a mio parere un ottimo allenatore. CHIEVO. Che dire del Chievo? Ogni anno è una delle candidate alla retrocessione diretta: ma ogni anno smentisce puntualmente questi pronostici. L'ambiente gialloblu è solido, con la società che non fa mai il passo più lungo della gamba. Il ritorno di un tecnico come Di Carlo, che conosce bene la piazza, è un valore aggiunto. FIORENTINA. Voto di fiducia ai viola, che hanno ricevuto molte critiche durante l'estate. Sia chiaro, inserirsi tra le prime cinque implica enormi investimenti, che non sono sempre ripagati a fine stagione. Corvino, come tutti i grandi dirigenti, ha commesso qualche errore durante la sua esperienza a Firenze, ma ha gestito bene casi spinosi come Montolivo, Cerci e Frey (rimanendo agli ultimi in ordine di tempo). Apprezzo la grinta di Mihajlovic, che ha a disposizione alcuni giovani dal grande avvenire (Jovetic, Ljiajic). Forse il mercato avrebbe dovuto regalare un rinforzo in difesa, forse anello debole dell'organico viola. SIENA. L'obiettivo dichiarato è la salvezza, ma alcuni buoni acquisti (D'Agostino e Gonzalez) fanno ben sperare i tifosi bianconeri. VOTO 5BOLOGNA. Grande confusione a livello societario (il caso Bagni è emblematico), nonostante un discreto mercato. Di Vaio è la garanzia offensiva, ma il Bisoli di Cagliari è stato una scommessa persa: spero che la sua esperienza a Bologna sia ben più positiva. CATANIA. Spero che Montella, persona assolutamente intelligente, riesca ad affermarsi come allenatore. Per il resto è il solito, indefinibile, Catania: tanti argentini, qualche italiano. Da rivedere. GENOA. Anche per il Genoa è dura dare un giudizio. Preziosi rivoluziona l'organico ogni estate, anche se da quando è tornato in Serie A il Grifone ha sempre disputato buone stagioni, tra alti e bassi. Le chiavi della squadra sono state affidate quest'anno a Malesani, fautore di un calcio estroso e divertente. Difficile dire se ci sia stato un miglioramento rispetto all'anno scorso. Mercato difficile da decifrare. INTER. Il gap con il Milan invece che diminuire è cresciuto. Il ridimensionamento è chiaro, e la cessione di Eto'o è la fotografia del momento. Certo, l'offerta dei russi era difficile da rifiutare, ma nessuno in via Durini si è preso la responsabilità di rifiutarla. Con Gasperini si ripropone il dubbio delle ultime campagne di mercato: erano bravi Mancini e Mourinho a farsi acquistare i calciatori che volevano o sono troppo "deboli" i vari Benitez, Leonardo e lo stesso Gaspe

rini, che non riescono ad opporsi alle cessioni dei pezzi da novanta? Raccomandazione per i tifosi nerazzurri: diffidate dalle false bandiere e da chi bacia la maglia. Chi arriva in un club a 30 anni non può essere una bandiera, ricordatevelo. Dubbi sull'acquisto di Zarate. NOVARA. Ritrova la A dopo cinquantacinque anni, la salvezza sarebbe un regalo incredibile per i tifosi piemontesi. Sarà dura. VOTO 4ATALANTA. Sei punti di penalizzazione, il capitano e bandiera Doni squalificato per tre anni e mezzo. In tutto questo quadro già fosco, un mercato assolutamente insufficiente. La principale candidata alla retrocessione. LECCE. Gli arrivi dalla Juve di Pasquato e Giandonato migliorano la struttura dell'organico salentino, ma dopo le sofferenze dello scorso anno serviva un mercato più dinamico. PALERMO. Il peggior mercato, e mi duole dirlo, dato che essendo il mio Catanzaro in Lega Pro, il Palermo è una delle mie squadre del cuore. Le cessioni dei big Pastore, Bovo, Cassani e Sirigu non trovano sostituti all'altezza (senza offesa per nessuno). Non prevedo una grande stagione per i colori rosanero, anche se mi auguro vivamente di sbagliarmi.