(Il Messaggero) «Questa è la mia Roma. Ma quella che cerco è ancora all’inizio, manca insomma tantissimo». Luis Enrique per ora si accontenta.
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«Voglio una rete azzurra»
(Il Messaggero) «Questa è la mia Roma. Ma quella che cerco è ancora all’inizio, manca insomma tantissimo». Luis Enrique per ora si accontenta.
Il successo di Novara basta e avanza per buttarsi alle spalle la crisi dopo due sconfitte consecutive per un classifica che era diventata inguardabile. L’asturiano è contento «per i miei calciatori e per i nostri tifosi», non per se stesso. «Io lavorerò con serenità solo dopo aver vinto dieci parite di seguito. Adesso faticheremo ancora di più durante la settimana, siamo in crescita e dobbiamo essere più convinti».
La sua partita è tutta nel primo gol di giallorosso: «Quando chiedo cattiveria nell’area avversaria è quanto si è visto nell’azione della prima rete. Le punte devono fare il movimento in profondità per dettare il passaggio al trequartista: Osvaldo e Bojan in quella circostanza sono stati bravissimi».
«Siamo andati meglio nella ripresa perché nel primo tempo siamo riusciti a stancare il Novara che si difendeva bene e fisicamente ha dimostrato di essere una squadra forte. Nella seconda parte abbiamo trovato la profondità» chiarisce Luis Enrique. Che spiega le sue mosse. La principale è Bojan in campo dopo un’ora per Greco: «Mi serviva un attaccante in più in area, così ho arretro a centrocampo Pjanic». Il centravanti spagnolo è spesso decisivo quando entra in corsa. «Non credo alle statistiche e a Bojan non piace di partire dalla panchina, ne sono certo».
Motiva lo spostamento di De Rossi, da centrale davanti alla difesa a mezzala: «Può giocare come interno o come regista. Ho pensato che il suo inserimento e la sua capacità nel calciare poteva essere importante». Su Cassetti centrale: «Lì mi piace. Ha rischiato il rosso, ma ha fatto una buona gara». Elogia, comunque, la squadra. «Per l’atteggiamento e la voglia. Faccio i complimenti ai giocatori. Non voglio difendere mai il risultato: anche quando siamo in vantaggio, voglio segnare sempre. Bisogna pressare e cercare di far gol in ogni azione». Una carezza particolare a Greco e Taddei: «Mi sono piaciuti tutt’e due, Rodrigo è un grande professionista». Sulla parata decisiva di Stelelenburg: «Lo abbiamo preso per questo».
Osvaldo festeggia la quinta rete: «Sono sciuramente più maturo di quando arrivai in Italia la prima volta. Ma ci vuole anche un pochino di fortuna. Mi trovo benissimo con l’allenatore e i compagni». Ha un occhio gonfio: «Niente di che, cadendo ho strusciato la faccia sul terreno bagnato». Lo strizza a Prandelli che oggi ufficializzerà i convocati per le gare contro Polonia e Uruguay: «Speriamo che mi chiami: alla Nazionale tengo tantissimo». Ma ancora di più alla Roma: «Siamo proprio contenti perché abbiamo fatto un grande risultato su un campo difficilissimo».
U.T.
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