rassegna stampa roma

«Voglio la Roma vera. Ancora non l’ho vista»

(Corriere dello Sport – R.Maida) Sfoglia le statistiche, elenca le varie voci e sorride: «Possesso palla, passaggi riusciti, supremazia territoriale, non siamo messi male…».

Redazione

(Corriere dello Sport – R.Maida) Sfoglia le statistiche, elenca le varie voci e sorride: «Possesso palla, passaggi riusciti, supremazia territoriale, non siamo messi male...».

Ma si può, si deve fare molto meglio e lui, Luis Enrique, è il primo a saperlo alla vigilia di un turbine di partite molto complicato. «Dobbiamo crescere. In questo momento - assicura - penso solo alla partita contro il Lecce, che diventerà molto difficile se la Roma non giocherà al cento per cento delle sue possibilità. O quasi. Per vincere bisogna mettere fame e voglia in tutte le situazioni. Non posso prevedere cosa succederà tra qualche settimana, non sarebbe giusto stilare una tabella sui punti che ci servono. Spero di vedere miglioramenti, questo sì» . E spera di imitare la Primavera, che ieri ha battuto il Lecce 7-2.

 

UNITI - La Roma che vuole è lontana da quella che si è vista finora: «Ci sono dettagli importanti dentro alle partite che non riusciamo a controllare. Vogliamo essere più produttivi con il possesso palla, alternando azioni in orizzontale e verticale. Dobbiamo difendere con più attenzione e aggressività. Manca qualcosa. E per me è frustrante se la squadra non capisce ciò che le chiedo. Sbaglio io probabilmente perché non sono mai soddisfatto di me stesso, come ha detto il presidente: a volte dovrei essere diverso» . Ma non esistono problemi di spogliatoio, a sentire le sue parole sicure. Luis Enrique allunga un braccio e indica la strada: «Il cammino che abbiamo intrapreso è giusto. E lo stiamo facendo tutti insieme. Se ci sono dei malumori tra i giocatori, io non me ne sono accorto. Società, allenatore, squadra vanno tutti nella stessa direzione» . Smentisce addirittura il diverbio con Heinze che il suo direttore sportivo, Walter Sabatini, ha confermato: «Non c’è stata nessuna discussione. Con Heinze il rapporto è lo stesso di prima. E può giocare esattamente come giocava prima. E’ l’unico centrale sinistro della rosa, ma lo era anche quando Burdisso stava bene. Chi si spostava da quella parte, come Juan, si era adattato» . A proposito di Burdisso, spiega: «Sono molto dispiaciuto umanamente per Nicolas, che è un leader naturale della squadra per come si allena e per come affronta tutti gli impegni. Lo aspettiamo presto tra noi. Ma credo che la squadra non sentirà la sua assenza a livello psicologico. Reagiremo» . Forse servirà un difensore di pari livello da pescare a gennaio: «In realtà siamo tanti. Ho quattro difensori e un organico molto ampio. Però è chiaro che una società come la Roma deve farsi trovare pronta se sul mercato si presentano le occasioni giuste. Parlo di gennaio ma anche di giugno» .

I SINGOLI - Burdisso a parte, ha ritrovato i nazionali in buona forma: «Pjanic è un po’ dispiaciuto perché non si è qualificato agli Europei ma sta bene. Ha lavorato anche nel giorno di riposo, facendo massaggi, per essere al top. Siamo contenti di lui, che ha portato a Roma la qualità e la fantasia che ci aspettavamo. Gago ha giocato solo 15 minuti contro la Colombia, si è allenato con noi, non ha problemi. E lo stesso ha fatto De Rossi, che non mi sembra nervoso per la vicenda contrattuale: l’ho visto concentrato come sempre» . Luis Enrique vede pronto anche Kjaer, che si è fermato all’espulsione del derby: «Sta lavorando nel modo corretto, è guarito e ha raggiunto un’ottima condizione. Sono sicuro che diventerà un giocatore importante per la Roma». Se lo augurano soprattutto i dirigenti, che per averlo in prestito con diritto di riscatto hanno già sganciato 3 milioni.