rassegna stampa roma

«Una sconfitta che brucia»

(Il Romanista – M.Macedonio) – Non si nasconde, Vincenzo Montella, al termine della gara. La Roma riesce nell’impresa di lasciare 6 punti in campionato anche a chi, poco più di un mese fa, prendeva 7 gol in casa dall’Udinese (con...

Redazione

(Il Romanista - M.Macedonio) - Non si nasconde, Vincenzo Montella, al termine della gara. La Roma riesce nell’impresa di lasciare 6 punti in campionato anche a chi, poco più di un mese fa, prendeva 7 gol in casa dall’Udinese (con ancora Delio Rossi in panchina) e due settimane fa 4 a Catania, ma lui, il mister, la faccia ce la mette.

Come sempre. «Ora diventa tutto più difficile» ammette ai microfoni di Sky. E ribadirà più tardi, in sala stampa. «Bisogna comunque guardare avanti. E’ una sconfitta che brucia. Anche perché abbiamo fatto buone cose e avuto parecchie occasioni per portarci in vantaggio». Insiste, Vincenzino, sulla voglia della squadra di cercare i tre punti: «Anche alla fine – continua il tecnico – magari con un po’ di disordine, abbiamo provato a vincere». E sulla corsa al quarto posto, aggiunge: «E’ inutile nascondersi dietro a un dito. Molto dipenderà dai risultati di domani (oggi, ndr). Noi ci proveremo fino alla fine perché è doveroso, anche se mancano sempre meno partite». Il quesito è sempre quello. E ruota intorno alla difficoltà della squadra ad esprimersi. «Di ragioni – dice – ve ne sono moltissime». E se tra queste vi sia anche il passaggio di società in corso, è netto: «I giocatori devono saper convivere con queste situazioni, mentre ci siamo forse fatti condizionare un po’ troppo dalle vicende di questi giorni. Personalmente, non credo che abbiano influito. Ma è anche vero che le trattative concluse prima della gara con la Juve ci hanno visto perdere quella sfida. E quelle concluse ieri sera ci hanno visto perdere questa. Ma sono solo considerazioni che mi vengono da fare». Colpisce il fatto che il solo Totti riesca ad andare in gol con una certa continuità. «Può capitare a tutti di sbagliare gol facili – sostiene Montella. – Ma fa parte del calcio. Anche campioni come Eto’o sbagliano. Purtroppo, nelle partite decisive pesano di più. Non so se sia un caso. Soprattutto, non penso che si tratti di limiti caratteriali dei giocatori. I fischi per Menez e Vucinic? Non credo che possano influire sul loro futuro a Roma. Anche io venivo fischiato se giocavo male o sbagliavo un gol». Alla domanda se la firma abbia portato un qualche ottimismo nello spogliatoio, risponde: «Non lo so. Certamente oggi c’è tanta amarezza per quanto espresso in campo. E per la sconfitta, che a mio avviso è anche meritata». Quanto alla partita, l’Aeroplanino l’analizza così: «Nella ripresa abbiamo osato un po’ di più, perché il pari non ci stava bene, vista la nostra classifica. Il Palermo ha fatto la sua gara. Sapevamo che poteva essere pericoloso sulle catene esterne. E noi ci siamo esposti al loro contropiede, avendo loro giocatori con queste caratteristiche. Certo, prima della gara si studiano tutte le soluzioni. Dopo, se potessi cambiare qualcosa, lo farei. Ma succede a tutti gli allenatori: se giudichi la partita una volta giocata, è normale. Anche se stavolta, per noi, è stata particolarmente sfortunata. Così come in passato ci sono state, a volte, partite fortunate». Per Doni, 2 soli rigori parati su 37. Non è forse il caso – gli chiedono – di pensare ad un cambio in vista della Coppa Italia, dove si potrebbe andare appunto ai tiri dal dischetto? «Non credo. Anche perché ci sono prima due partite da giocare in 180 minuti». E se non sia un lusso rinunciare a Borriello, quasi sbotta: «Quando si perde, chi non gioca è sempre il più bravo. Borriello è un grande giocatore, ma se preferisco Totti centravanti ho solo dimostrato di aver fatto una scelta. E Menez e Vucinic, lo ricordo, hanno caratteristiche completamente diverse da Borriello». Quando si dice parlar chiaro.