(Gazzetta dello Sport - M. Dalla Vite) E’ come sognare California e ritrovarsi a Pinarella. Si fa per dire, ovvio, ma è che ci sono i sogni e i risvegli sudaticci. Questa è la storia di una partita sulla quale un anno fa batteva sempre il sole (la lotta scudetto) mentre ora a battere è la fiacca, la bollitura, i crampi e il «low profile».
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L'ultima spiaggia: Roma contro Inter, c’era una volta la partita scudetto
(Gazzetta dello Sport – M. Dalla Vite) E’ come sognare California e ritrovarsi a Pinarella. Si fa per dire, ovvio, ma è che ci sono i sogni e i risvegli sudaticci. Questa è la storia di una partita sulla quale un anno fa batteva sempre...
Roma e Inter cominciano la sfida di Tim Cup come fosse la Salvataggio Cup: c’è una stagione alla quale dare un senso, c’è un senso che per ora è lontano almeno 3 partite. Si chiama Coppa Italia ed è la nostra coppa nazionale: vale, eccome se vale. Però bisogna capirlo, in entrambi i sensi di marcia e al di là del fatto che conta solo vincerla perché non vincerla equivale a un’etichetta abrasiva: zeru tituli.
Vince il meno cotto Montella dice che sono due squadre ferite. Leonardo non dice nulla. Un anno fa, quando l’Inter e la Roma si sportellavano su due-tre fronti, loro non erano sulle panchine attuali. I tempi cambiano e cambiano anche gli obiettivi: fuori dallo scudetto e fuori dalla Champions, le duellanti cercano l’acuto che C’è da dare senso a una stagione deludente, per non restare a «zeru tituli» .
Ma comunque sarà ricostruzione Su Leonardo, l’ombra di Mou malgrado le smentite. Su Montella l’arrivo del nuovo proprietario Usa: DiBenedetto onestamente avrebbero volentieri messo come terzo target e che invece ora si trasforma in primario. Nessuno dimentica le sfide degli ultimi anni: lo scudetto con sorpasso giallorosso e controsorpasso nerazzurro; dalla finale di Coppa Italia a quella di Supercoppa Italiana vinte dall’Inter; dalla rete di Vucinic all'ultimo minuto un girone fa al 5-3 interista del ritorno. Ecco: a quel tempo -inizio febbraio e come negli ultimi anni -Inter e Roma avevano birra e diesel ben miscelati addosso. Si ruggivano in faccia per vincere, ora sanno che questa prima semifinale la vincerà chi sarà meno cotto. Duelli e duetti Dentro a Roma Inter c’erano una volta i duelli verbali fra Ranieri e Mourinho, infiniti, scoppiettanti, ruvidi, anche cattivelli. C’erano sogni di scudetto, c’era che praticamente un anno fa esatto ci fu il sorpasso dei giallorossi sui nerazzurri che durò due settimane, c’erano due coppie da gol che il gol non lo mancavano mai, ovvero Eto’o e Milito che si dimostravano pronti per l’allunaggio sul tetto-Champions e Totti Vucinic (14 gol a testa) che sgommavano perché c’era da vincere e puntare il naso all’insù. Adesso che il naso è triste come una salita c’è che Montella e Leonardo guardano tutto con la faccia del... chi si accontenta gode: ma così così.
Rischio Capitale Roma e Inter hanno qualcos’altro in comune: guardano al domani perché devono mirarlo per forza, per ricostruirlo. DiBenedetto è pronto a fare tanto, Moratti a vedere come tutto si evolve fra piccole crepe nello spogliatoio, stanchezza, forfeit dell’ultima ora (Eto’o) e un tecnico che si gioca il futuro. A Leonardo non va assolutamente tolto il merito di aver condotto la Grande Rincorsa dal -13 al -2, anche se poi c’è una coincidenza stordente: anche un anno fa, guidando il Milan, arrivò a -2 dall’Inter e poi crollò. Troppe le ultime 4 sconfitte, troppi gol subìti e troppo importante conquistare qualcosa: per non dire di aver allenato Milan e Inter senza mai aver vinto nulla. Leo è davanti alla settimana che può sterzargli la grigia attualità: oggi contro la Roma e sabato contro la Lazio, ha cinque giornate da tutto o niente. Sono in ballo la Tim Cup e l’idea di evitare la gogna dei preliminari-Champions che frantumerebbe certezze e programmazioni: basta questo per dire che Leo si gioca attualità e anche biennale in essere.
Il rumore degli amici E si gioca tutto nel momento in cui altri sussurri agitano il rumore degli... amici: di José Mourinho. Dopo l’indiscrezione secondo la quale i suoi figli (Matilde e José junior) sono stati pre-iscritti all’Istituto di Lugano già frequentato e distante solo 37 chilometri da Appiano Gentile, ecco un altro succoso aggiornamento: pare che il personale che ha lavorato a casa-Mou sia stato nuovamente contattato e in pienissimo pre-allarme. Ma se sarà veramente «come back of the year» si vedrà: perché ora se la giocano Leo contro Montella; e quando è l’ultima, beh, la spiaggia sulla quale sei conta di più.
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