rassegna stampa roma

L’ultima di Lucho: Rosi centrale

(Corriere dello Sport – R.Maida) – «De Rossi centrale difensivo? E perché non Rosi?» . Era stato proprio Luis Enrique a lanciare l’ipotesi, che assomigliava a una provocazione, prima della partenza per Firenze.

Redazione

(Corriere dello Sport - R.Maida) - «De Rossi centrale difensivo? E perché non Rosi?» . Era stato proprio Luis Enrique a lanciare l’ipotesi, che assomigliava a una provocazione, prima della partenza per Firenze.

Ieri invece, durante l’allenamento anticipato alla mattina per consentire ai giocatori di trascorrere con le famiglie il pomeriggio dell’Immacolata, Rosi ha fatto davvero il difensore centrale. Per la prima volta nella sua vita. E ha fatto capire di non sentirsi esattamente al posto giusto nel ruolo giusto.

PROGETTO - Luis Enrique continuerà con gli esperimenti anche oggi, domani, domenica. Ma la sensazione, dopo la partitella che si è svolta in questo tiepido giovedì, è che contro la Juve la coppia difensiva possa essere composta da De Rossi e Heinze. Con il debutto di Federico Viviani a centrocampo. Non sarebbe una sorpresa clamorosa. Viviani, che piace tantissimo all’allenatore, ha ancora dolore alla caviglia colpita nella partita di Coppa Italia Primavera contro il Genoa, ma ha lavorato regolarmente e ha già dato la sua disponibilità. Considerando che in estate, tra amichevoli ed Europa League, era stato utilizzato come regista basso, Luis Enrique non avrebbe paura di schierarlo dal primo minuto. Sarebbe l’esordio in serie A per Viviani, nato nel marzo 1992 come Lamela, altro probabile titolare.

L’INFORTUNATO - Ma come: non c’è Cassetti? Sì, c’è. Ma ha un problema fisico. Una tendinite, niente di drammatico. Però Luis Enrique non vuole chiedere sacrifici a nessuno. E lo stesso Cassetti non vuole rischiare di aggravare l’infiammazione per giocare centrale difensivo, dove prevede brutte figure. Ha faticato con Meggiorini del Novara, contro gli attaccanti della Juventus potrebbe sprofondare in una crisi ancora più evidente.

TOTTI SI’ - Nessun problema invece per Francesco Totti, che era sicuro di giocare anche contro la Fiorentina (aveva portato allo stadio la moglie Ilary...) e ha preso piuttosto male l’esclusione dell’allenatore. Ieri ha fatto uno splendido gol a Lobont con un cucchiaio dei suoi, confermando di essere atleticamente in condizioni dignitose. Luis Enrique gli restituirà una maglia dopo due mesi e mezzo (Roma-Atalanta, primo ottobre, giorno dell’infortunio) nella posizione in cui lo vede meglio: trequartista, dietro ai due attaccanti. «Ci sarò anche io... spero» ha detto Totti con un filo di sarcasmo nello spot di Sky che promuove la prima partita in 3D. Ci sarà sicuramente, augurandosi di aiutare la Roma e se stesso. Lo scorso anno, nel periodo in cui Ranieri lo vedeva poco, segnò la prima rete stagionale proprio contro la Juventus.

ASSENZA - Oggi la Roma torna a lavorare di pomeriggio, alle 14, nell’orario che i calciatori detestano. Mancherà Miralem Pjanic, ma non c’è nessun caso. Pjanic è volato a Lione dove sarà testimone delle nozze della sorella. Da valutare invece le condizioni di Pizarro, inghiottito dalla fisioterapia in seguito a Roma-Milan: dopo i problemi al ginocchio, sembra abbia un affaticamento muscolare alla coscia sinistra. Niente Juve per lui, come per tanti altri. Compreso il giovane uruguayano Nico Lopez, il cui acquisto è stato finalmente ufficializzato dalla Roma: ha già cominciato ad allenarsi con la Primavera di Alberto De Rossi e da gennaio sarà a disposizione della prima squadra.