(Il Messaggero - M.Ferretti) Domenica prossima, Olimpico ore 15, si partirà. Roma contro Cagliari, la prima che in realtà è la seconda.
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Luis studia due novità
(Il Messaggero – M.Ferretti) Domenica prossima, Olimpico ore 15, si partirà. Roma contro Cagliari, la prima che in realtà è la seconda.
Oggi, dopo due giorni di riposo, la squadra giallorossa si ritroverà a Trigoria ma all’appello di Luis Enrique mancheranno tutti i nazionali. C’è già curiosità, però, per capire o intuire quale sarà la prima Roma di campionato del tecnico asturiano. E quali volti nuovi i tifosi giallorossi potranno vedere all’Olimpico. Azzardiamo? Azzardiamo. L’olandese Stekelenburg, lo spagnolo Josè Angel e l’italoargentino Osvaldo non dovrebbero avere sorprese negative, così come Bojan. Vista la situazione in difesa, il danese Kjaer potrebbe esordire in giallorosso già domenica, alla pari dell’argentino Gago. La Roma in difesa ha un problema sulla corsia di destra, nel senso che Cicinho è infortunato e Rosi non dà le dovute garanzie: ecco perchè Cassetti, che finora è stato sempre impiegato al centro della difesa, potrebbe spostarsi a destra. E questo comporterebbe l’ingresso in squadra di uno tra Kjaer e Heinze, che finora si è vito pochissimo (Juan ha appena ricominciato ad allenarsi). Ma l’ipotesi che Luis Enrique tolga Cassetti dal centro della difesa non è così sostanziosa. E Pjanic? Tutto può essere, dipenderà anche da come tornerà dopo gli impegni con la Bosnia. Lamela, invece, è fuori causa. Luis Enrique ha più volte dichiarato che per stilare la formazione lui tiene conto esclusivamente del lavoro svolto in allenamento, quindi sotto questo aspetto i nuovi (e i nazionali) partono in svantaggio. Ad occhio e croce, giovedì mattina il tecnico spagnolo dovrebbe riavere l’intera rosa a disposizione (infortunati esclusi) e, quindi, avrà tre allenamenti per studiare tutto, novità comprese. Senza guardare in faccia nessuno. E occhio a Caprari, a segno anche sabato sera con la Primavera.
Intanto, c’è un dato record che riguarda la nuova Roma: non era mai accaduto che in rosa ci fossero così tante nazionalità, undici (Italia esclusa). Lamela, Heinze, Osvaldo e Gago sono arrivati a rinforzare la colonia argentina. Poi sono sbarcati due spagnoli (Bojan e Josè Angel), il bosniaco Pjanic, il danese Kjaer e l’olandese Stekelenburg, oltre al francese Nego. I neo acquisti si vanno ad aggiungere ai nove stranieri già presenti in squadra, e cioè Lobont, Cicinho, Juan, Fabio Simplicio, Taddei, Burdisso, Pizarro e gli epurati Antunes e Barusso. Diciannove stranieri in totale: un record. Senza dimenticare che straniero è il nuovo proprietario, lo statunitense DiBenedetto, e straniero è pure l’allenatore, lo spagnolo Luis Enrique Martinez Garcia.
Guardando indietro, un numero così alto di stranieri c’era stato nella stagione 1999-2000, primo anno della gestione Capello: 14 gli stranieri provenienti da 10 Paesi. A portare il dato alla cifra record di 11 nazioni ci pensò il giapponese Hidetoshi Nakata, arrivato dal Perugia a gennaio, con gli addii dell’austriaco Konsel e di Bartelt, Alenitchev e Choutos nel mercato invernale.
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