(La Gazzetta dello Sport - A.Catapano) - Il Barcellona — dice — è «questione di cuore. L'ho visto contro il Milan, solo il Barça può giocare così in Europa». L'avversaria di stasera è questione di stima.
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Luis Enrique urla «Tutti all'attacco»
(La Gazzetta dello Sport – A.Catapano) – Il Barcellona — dice — è «questione di cuore. L’ho visto contro il Milan, solo il Barça può giocare così in Europa». L’avversaria di stasera è questione di stima.
«Io sono un tifoso del modello Udinese: molto scouting, tanti giovani, grande squadra. Ha un contropiede micidiale». La Roma, invece, per Luis Enrique è innanzitutto questione di identità. «E resta sempre la stessa, la nostra proposta di gioco non è negoziabile, anche domani (stasera, ndr): squadra per 90' all'attacco, solo tenendo il pallone nella metà campo avversaria ridurremo al minimo le sofferenze. L'Udinese ci aspetterà, pronta a colpirci, sarà una bella sfida». Assenze, dubbi, certezze La prima di cinque partite in 26 giorni, solo una all'Olimpico, l'occasione di scalare ancora posizioni, o precipitare.
«Guarderò la classifica solo a dieci gare dalla fine — ribadisce Luis Enrique —, a quel punto capiremo i nostri obiettivi». Per noi, sarebbe già un successo capire quale formazione sceglierà l'asturiano (sarà la 14a?), cosa si inventerà stavolta? Le assenze in attacco (Totti, Borriello, Borini e Okaka rimasti a casa per motivi diversi) riducono i margini di errore, ma non sciolgono tutti i dubbi. «Chiunque giocherà — sentenzia Luis — se lo sarà meritato allenandosi al 100% e in campo dovrà mettere tanta fame». Chiusura dedicata a De Rossi, primo interprete del Luis pensiero. «Sul suo rinnovo mi sono già espresso con la società. È uno dei migliori centrocampisti del mondo ed è romanista al 100%, quindi...». Proprio sicuro?
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