(Corriere dello Sport - G.D'Ubaldo) - La novità della Roma finora è Luis Enrique. E che novità.
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Luis Enrique show: regole e… girotondo
(Corriere dello Sport – G.D’Ubaldo) – La novità della Roma finora è Luis Enrique. E che novità.
Nel primo giorno di lavoro in ritiro in Val Pusteria ha fatto vedere che nel laboratorio giallorosso è in atto una vera e propria rivoluzione culturale. Anni di calcio finiti in soffitta, metodi nuovi, ma soprattutto il desiderio di trasferire nella Capitale d'Italia le idee che hanno reso il Barcellona una perfetta macchina vincente. Il primo elemento che ruba l'occhio è la fisicità del tecnico asturiano. Più asciutto dei calciatori. In campo detta le regole, ma partecipa agli addestramenti tattici insieme ai giocatori. Chiamandoli tutti per nome.
LE REGOLE - La tattica ha un ruolo fondamentale. Primo comandamento: « Non dovete mai buttare via il pallone» . Bastano dieci minuti di lavoro atletico, su un campo secondario. Il lavoro sul fondo? Per ora non se ne parla, sembra roba da archelogia del calcio. Subito concetti da mandare a memoria, sul campo principale, che Luis Enrique ha fatto innaffiare pochi minuti prima dell'allenamento. Vuole che il pallone schizzi via veloce. « Ma se gli diamo l'acqua tutti i giorni prima di lavorarci, alla fine del ritiro sarà da rifare» , dicono i responsabili del terreno di gioco, il gioiello della val Pusteria. Lo fa innaffiare di nuovo, nel pomeriggio, anche mentre i giocatori sono sul campo.
APPLICAZIONE - Secondo comandamento: il dialogo. Tra un esercizio e l'altro Luis Enrique raduna tutti i giocatori in mezzo al campo. Spiega dove c'è da migliorare in quello appena fatto e cosa vuole esattamente da quello che sta per iniziare. Con la sua voce roca parla un po' in italiano e un po' in spagnolo, ma si fa capire. «Vigliacco, non vale» , urla a un giocatore che prova a semplificare un'esercitazione. Parla sempre al gruppo, mai al singolo. Poi chiede a tutti di recuperare il pallone che termina fuori dal rettangolo di gioco delimitato dai suoi collaboratori. Racchiude i due schieramenti in un fazzoletto di venti metri, per esaltare l'intensità. Il primo esercizio è quasi un gioco. I giocatori a coppie si prendono per mano e corrono dentro l'area a prendere i giocatori liberi. Chi viene 'catturato' va ad infoltire la catena e vince l'ultimo rimasto. Gli applausi sono per De Rossi. L'aspetto ludico ricompare nel pomeriggio, quando il motivatore Llorente chiede ai giocatori di fare una specie di girotondo. Totti e compagni si guardano in faccia, sorridono, ma non capiscono. Il motivatore si butta a terra per la disperazione. Poi torello, possesso palla, tanto possesso palla, esercizi sulle sponde. Un esercizio prevede il tentativo di uno schieramento di fare dieci passaggi consecutivi, eludendo il pressing degli avversari. Lucho resta per tutta la durata dell'allenamento con gli occhiali da sole, ma non si ferma mai. E tutti gli uomini del suo staff sono coinvolti, nessuno resta a bordo campo.
CONCENTRAZIONE - Lo spagnolo sollecita in continuazione i giocatori. « Devi portare la palla. Giocala! » . Gli sfugge un avvertimento in spagnolo: « Cuadrado! » , per intendere stai concentrato. Ai due esterni chiede di restare fuori della linea del fallo laterale, forse perchè il campo è un po' stretto. « Non buttate via la palla, tenetela a terra » . Sembra di sentire Guardiola. Molti allenamenti sono simili a quelli del Pep e come lui annuncia che non rilascerà interviste esclusive, parlerà solo in conferenza stampa, prima e dopo le partite.
CLIMA - « A Luis, falli correre!» , urla un tifoso dalla tribunetta invasa dal sole. Luis si esalta per una giocata di Totti per Pizarro: «Che meraviglia! » . «Si vede che è preparato, non improvvisa» , dice uno degli anziani della squadra che preferisce l'anonimato. I giocatori lo seguono. La rivoluzione è appena cominciata.
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