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Luis Enrique: “Roma sfortunata”

(Corriere dello Sport – R.Maida) Perdere il derby così fa male, a una manciata di secondi dalla fine. La Roma ave­va resistito sull’1-1 per quasi tutto il secon­do tempo con un uomo in meno.

Redazione

(Corriere dello Sport - R.Maida) Perdere il derby così fa male, a una manciata di secondi dalla fine. La Roma ave­va resistito sull’1-1 per quasi tutto il secon­do tempo con un uomo in meno.

«Mamma mia, che finale! - esclama Luis Enrique -E’ un peccato per come la Roma aveva gioca­to tutta la partita. Non abbiamo avuto la for­tuna che ci serviva. Credevamo di avere rag­giunto il pareggio, che avremmo meritato per gli sforzi che avevano fatto per conqui­stare il risultato». Poi il tecnico giallorosso esamina l’andamento della gara:«L’inizio è stato molto buono per noi. Purtroppo siamo riusciti a fare il nostro gioco nel primo quarto d’ora. Poi la Lazio ha preso campo. Do­vremo lavorare su questo aspetto, per poter tenere la palla per 90’. Errori dei difen­sori? Quando si perdere è più facile vederli». Poi gli viene chiesto sul rigore di Kjaer su Brocchi:«Non parlo mai del­l’arbitro. E’ impossibile vede­re qualcosa dalla panchina.nE’ difficile arbitrare».DAVANTI ALLA TV- Questo der­by, suo malgrado, l’ha dovu­to vedere in televisione. Do­po aver rinunciato a giocare, Francesco Totti ha preferito restare a casa con gli amici piuttosto che an­dare allo stadio Olimpico. Al di là della bat­tuta di qualche giorno fa («Non vorrei che mi picchiassero») la sua è stata una scelta di opportunità, per non alimentare tensioni con la Lazio. Ma la sua domenica non è stata diriposo.DUBBI- Totti ha lavorato un’ora e mezza a Trigoria manifestando miglioramenti: oltre a sottoporsi alla solita fisioterapia, ha comin­ciato a correre sul tapis-roulant. L’obiettivo dei medici è farlo muovere anche sul cam­po tra oggi e domani. Ma a questo punto, co­noscendo la filosofia delle scelte di Luis En­rique, è molto difficile che possa rientrare domenica prossima contro il Palermo. La Roma anzi, una volta saltato l’appuntamen­to più desiderato, conta di riaverlo a dispo­sizioneentro la fine del mese: mercoledì 26 a Genova nel turno infrasettimanale, o addi­rittura sabato 29 contro il Milan. Nell’ipote­si più pessimistica, Totti tornerebbe in cam­po ventotto giorni dopo l’infortunio capitato con l’Atalanta. Ma nessuno ha elaborato un piano di recupero preciso, perché tutto di­penderà dalla reazione della coscia malan­data. Il problema, più che la lesione musco­lare, è la sciatalgia che provoca dolore e fi­nora non è scomparsa.E JUAN?- Ieri intanto Luis Enrique ha deci­so di lasciare a casa Juan. Ancora una volta. E’ l’ottava esclusione su otto partite. Il gio­catore un po’ se l’aspettava, dopo aver sentito la confe­renza stampa di sabato, ma sperava di andare almeno in panchina. Lui crede di essere pronto da un mese, perché il ginocchio non gli dà il mini­mo fastidio. Invece in matti­nata l’allenatore gli ha detto come la pensa: Juan deve la­vorare intensamente un’altra settimana; avendo saltato quasi tutto il ritiro estivo non può giocare senza aver mes­so nelle gambe una prepara­zione atletica adeguata.«Re­cupera con calma, vieni da un brutto infortunio, io ti ten­go in considerazione, sei un grande difensore»è stato il senso della spie­gazione. Juan ha risposto di sentirsi bene, non condivide la valutazione, però non ha creato problemi. In fondo, è una questione di punti di vista insindacabile. Ma è chiaro che se non fossero stati disponibili Burdisso, Kjaer e Heinze, sarebbe stato inserito tra i diciotto del derby. E ora? Ora non succede niente. Juan aspetterà i tempi dell’allenato­re. Poi, se non giocherà nemmeno contro il Palermo, chiederà di essere ceduto a genna­io. Dove potrebbe andare eventualmente un calciatore che guadagna molto (oltre due milioni) e che a febbraio compirà 33 anni? Alla Juventus lo prenderebbero, soprattutto se la Roma lo liberasse gratis. Ma restano plausibili anche i viaggi verso Bayern e Ba­yer Leverkusen e Flamengo.