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Luis Enrique: “Dateci tempo”

(Corriere dello Sport – G.D’Ubaldo) Il volto questa volta è segnato dalla delu­sione. Luis Enrique rispetto a un mese fa sembra invecchiato di qualche anno.

Redazione

(Corriere dello Sport - G.D'Ubaldo) Il volto questa volta è segnato dalla delu­sione. Luis Enrique rispetto a un mese fa sembra invecchiato di qualche anno.

La seconda sconfitta su tre partite ufficiali, la prima all'Olimpico, da­vanti a cinquantamila tifosi carichi di passione, fa male. E' stata un brutto colpo. La sua Roma stenta a decollare, nonostante il grande impegno che met­te ogni giorno nel suo lavoro. Dopo il ko contro il Cagliari sembra un po' giù di corda, ma ritrova su­bito l'orgoglio per andare avanti: «Sono ottimista. Stiamo lavorando nella giusta direzione. Non sono qui per vendere fumo. Siamo all'inizio della stagio­ne. Lavoreremo il doppio per poter dare una gioia ai nostri tifosi che hanno risposto alla grande. So­no comunque soddisfatto della sintonia tra i gioca­tori e del sostegno della società. La squadra in dieci ha lottato fino alla fine nonostante il caldo e il pubblico gliene ha dato atto applaudendola» .

RESPONSABILITA’ - La società è al suo fianco e questo dà coraggio al tecni­co asturiano, che comunque si assu­me le sue responsabilità: «Sono con­sapevole di aver iniziato male in queste tre partite, ma salvo quello che ho visto di buono. Sono ottimista perchè confido pienamente in que­sta maniera di giocare e non ho in­tenzione di cambiarla. Compito del­l'allenatore è valutare tutte le opzio­ni. Ma il modulo non cambierà, so­no queste convinzioni che mi hanno permesso di arrivare qui. I giocato­ri che ho a disposizione sono i migliori, con sei-set­te attaccanti che possono segnare. Vedrete, i gol arriveranno. E sceglierò i giocatori che hanno più fame» . Luis Enrique va avanti per la sua strada. «Quando i meccanismi saranno collaudati segne­remo moltissimo perchè è nelle corde di questa squadra. Non so quanto tempo ci vuole. A questo non so rispondere. Spero dalla prossima partita» .

TOTTI - Lo spagnolo ha ritrovato il sorriso nell'inter­vista di Sky, quando ha fatto riferimento a Totti con una battuta: «Ha giocato 90', come l'avete vi­sto..? Può dare molto di più, lo conosco perfetta­mente anche io. Ma se gli attaccanti soffrono, il primo ad averne colpa sono io, che sono l'allena­tore » . Chiarisce la posizione di Totti, che non con­sidera più arretrata rispetto al passato: «Non gio­ca come centrocampista, avevamo tre punte e lui ha la libertà di fare il calcio che preferisce» .

ATTESA - Si mostra ottimista e i tifosi sembrano ap­prezzare il suo lavoro e hanno pazienza. Fino a quando? «Non lo so, sono qui per fare il mio lavo­ro. E' un inizio di stagione sfortunato, perché la Ro­ma sta facendo un grande lavoro, ma so che dobbiamo invertire la rotta. Tutto dipenderà dai risul­tati » . La sua squadra segna poco. Solo due gol in tre partite ufficiali. Ma non sono gli attaccanti a finire sul banco degli imputati: «Il mio ottimismo deriva dal fatto che ho sette attaccanti che sono dei bom­ber. Manca ancora Lamela e altri giocatori, ma so­no sicuro che segneremo tanti gol. C'è un problema di finalizzazione, ma non punto il dito contro gli attaccanti, tutta la squadra ha responsabilità e me­riti. Quando i meccanismi saranno più fluidi saremo in grado di mette­re le punte in condizione di segnare. Devo scegliere i migliori in ogni par­tita e posso anche sbagliare. Sono d'accordo con De Rossi, è mancata la concretezza, anche se abbiamo avuto moltissime occasioni da gol. Ma non concretizziamo. Tutti insie­me o facciamo un bel lavoro o una brutta figura» . Josè Angel era stato uno dei migliori, fino all'errore sul primo gol del Cagliari e la successi­va espulsione: «Ha giocato benissi­mo, è chiaro che sia stato punito dall'arbitro per un fallo frutto della frustrazione, anche se non possia­mo commettere un errore del gene­re e lavoreremo anche su questo aspetto. Comunque per me non era cartellino ros­so. Ma non voglio assolutamente criticare gli arbi­tri che rispetto perchè svolgono un lavoro delicatis­simo » .

STADIO - L'ultimo pensiero è per il grande pubblico dell'Olimpico: «Mi dispiace tanto per i tifosi, per l'atmosfera incredibile che c'era anche questa vol­ta allo stadio. Mi dispiace per i calciatori che han­no fatto un bel lavoro, ma ho fiducia in questa ro­sa e spero cambieremo velocemente così che i ti­fosi possano vedere una squadra vincente e che segnerà tanto. Qui a Roma mi ha colpito la passio­ne della gente, non solo alla partita. Qui c'è passio­ne anche quando andiamo allo stadio e non solo nelle grandi partite, come avviene in Spagna» .