(repubblica.it – M.Pinci) Lo dice la classifica, lo impone il calendario che, dopo il pari della speranza a Milano contro la più brutta Inter degli ultimi anni, mette di fronte il Siena all'Olimpico. A spingere Luis Enrique, la voglia di riscattare i passi falsi estivi e l'avvio al rallentatore in campionato: "Ci sentiamo in debito con i tifosi".
rassegna stampa roma
Luis Enrique: "Col Siena sfida delicatissima"
(repubblica.it – M.Pinci) Lo dice la classifica, lo impone il calendario che, dopo il pari della speranza a Milano contro la più brutta Inter degli ultimi anni, mette di fronte il Siena all’Olimpico. A spingere Luis Enrique, la voglia di...
OCCHIO AI PROBLEMI -Speranze, senza però perdere di vista le difficoltà: "Sarà una partita delicatissima - avverte l'allenatore - perché dovremo attaccare sapendo che gli avversari saranno arroccati in difesa e dovremo stare attenti al contropiede. Ma la squadra ha voglia di vincere, e questa è una gara che arriva al momento giusto. Abbiamo bisogno di una vittoria, non so se riusciremo a farlo ma posso assicurare che la Roma giocherà sempre per fare la partita". Presto invece per i bilanci: "Serviranno almeno le prime dieci partite per tirare le prime somme". "MANCANO I RISULTATI" -Ma il tecnico non è in ansia per l'assenza dei risultati: "Ho visto giocatori che hanno fame. Poi se qualcuno sbaglierà, sarà pronto qualcun altro al suo posto". Un po' quello che è successo all'Inter con Gasperini. L'esonero dopo la sconfitta con il Novara, sembra ridimensionare anche quel punto milanese che aveva riacceso qualche speranza: "Ma quel pareggio a San Siro ci è servito molto per la fiducia, ha consolidato
la nostra idea calcistica". Una piccola tappa su una strada più lunga: "Non abbiamo iniziato come io speravo, questo è ovvio. Ci sono molte cose da affinare, i giocatori devono raggiungere una maggiore intesa, solo l'ultima settimana sono arrivati quattro nuovi acquisti". Se non altro, qualcosa su cui lavorare c'è: "Ho visto giocatori che hanno fame". OSVALDO PICCOLO PROBLEMA - Proprio sui singoli giocatori, tra novità, sorprese e rivoluzioni, si sofferma il tecnico. A partire dalla (piacevole) introduzione di Pizarro a Milano: in due settimane, da indesiderato a leader: "Pizarro indispensabile? Sono tutti indispensabili. Non l'ho mai messo sul mercato perché non è il mio lavoro. Lui si adatta perfettamente alla nostra filosofia di gioco", giura Luis Enrique. Meno lieto, invece, l'avvio di Osvaldo. L'attaccante acquistato per 15 milioni dall'Espanyol ha deluso tutti, nelle prime due uscite in giallorosso. Non Luis Enrique: "Per lui vale il discorso di Pjanic o Borini. È importante avere tranquillità e pazienza: questa è una piazza complicata, che chiede molto, e me ne rendo conto. Ma è una grande piazza. Segnerà tanto come tutti gli altri attaccanti. E non importa se Osvaldo l'ho segnalato io o Walter o altri: per me sono tutti giocatori della Roma, indossano tutti la stessa maglia e difendono gli stessi colori". Discorso simile per Bojan, altro figlioccio dell'allenatore della Roma, deludente all'inizio ed escluso a Milano: "Io lo vedo sulla stessa linea di Borriello, Osvaldo e Borini. Sono contentissimo degli attaccanti che ho, è una situazione perfetta: c'è concorrenza, ognuno deve guadagnarsi il posto in allenamento e in partita. Sono tutti bomber, ottimi finalizzatori. Ma chi dovrò far giocare dovranno dimostrarmelo loro". Palla al campo. "GASPERINI? DIPENDIAMO DAI RISULTATI..."- "Mi dispiace per Gasperini, ma noi allenatori dipendiamo dai risultati". Si sono incrociati appena due giorni fa al Meazza e all'ormai ex tecnico dell'Inter rivolge un pensiero dopo aver ripetuto che per lui Gasperini "è un allenatore esperto e preparato"
© RIPRODUZIONE RISERVATA