(Corriere dello Sport - P.Torri) - Manuel Vazquez Montalban ce lo avrebbe raccontato come il quintetto di Barcellona,
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Luis Enrique: Pensiamo in grande
(Corriere dello Sport – P.Torri) – Manuel Vazquez Montalban ce lo avrebbe raccontato come il quintetto di Barcellona,
nel ruolo dell’investigatore Pepe Carvalho, il nipote di Luis Enrique, Raphael Pol, sbarcato nella capitale con ventiquattro d’anticipo. La storia sarebbe cominciata su un aereo, volo Az 00077, imbarco al terminal uno, porta 169 dell’aeroporto «El Prat», atterraggio a Fiumicino alle quattordici e venti, parcheggio alla piazzola 407, cinquanta minuti di ritardo che certo non sono dipesi dal nuovo allenatore della Roma e dai suoi collaboratori. Ad attenderli, in pista, un minivan nero targato Roma, vietate le uscite ufficiali, via di corsa verso Trigoria. Per quella che è stata la prima giornata romana e romanista di Lucho, il suo primo collaboratore Ivan De la Pena, il tattico Robert Moreno, l’uomo degli scouting Marco Lopez, il procuratore Manuel Ferrer e, appunto, Pepe Carvalho.
ARRIVO - Il cancello del centro sportivo giallorosso, quello sul piazzale Dino Viola, si è aperto cinque minuti dopo le quindici per far entrare il quintetto di Barcellona. Una folla ad attenderli. A partire da Francesco Totti e il suo preparatore personale Vito Scala. E poi l’avvocato Mauro Baldissoni dello studio Tonucci che rappresenta i proprietari americani, l’avvocato Roberto Cappelli dello studio Grimaldi, leggasi Unicredit presente anche con il suo ufficio stampa, Walter Sabatini, Daniele Pradè, Franco Spicciarello dell’Open gate che cura le relazioni esterne di Tom DiBenedetto e soci, Tonino Tempestilli, Maurizio Cenci, Carlo Feliziani, Elena Turra e si potrebbe continuare. Presentazioni, sorrisi, flsh del fotografo della Roma, prime chiacchiere, poi un prolungato giro per Trigoria con Luis Enrique che ha voluto sapere di tutto e di più. Poi le firme sui moduli federali che devono però essere completati con la firma del dottor Venturini, ieri a Verona e fatto rientrare nella capitale.
PAROLE - Si è poi passati alla fase operativa. Cominciando a parlare delle date del ritiro. A metà pomeriggio gli avvocati e Sabatini hanno salutato, con il direttore sportivo che è tornato intorno alle diciannove e trenta per quello che è poi stato il clou della giornata. Perché, in gran segreto, da quelle parti pare proprio che si sia materializzato anche Franco Baldini per una serata trascorsa a parlare di organizzazione, mercato, giocatori, modulo, calcio. Nel corso del pomeriggio, vestito già da romanista, Lucho ha rilasciato la sua prima intervista a Roma Channel. Andrà in onda nei prossimi giorni, per ora accontentatevi di quest’anticipazione: «Poche promesse. Voglio fare un saluto ai tifosi. Siamo emozionati, vogliamo diventare una parte importante di questo club. Credo che la società abbia dato un segnale diverso prendendo un giovane tecnico spagnolo, per tutti noi è il primo anno in cui lavoreremo in una squadra così importante. Siamo qui per regalare emozioni e rendere felici la gente romanista. Non concepisco altra maniera di intendere il calcio se non quella di essere ambiziosi in ogni partita. Speriamo che questa sia motivo d’orgoglio per i nostri tifosi. Daremo sempre il massimo, spero di raggiungere con la Roma grandi traguardi» .
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